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Cronache

Acqua “di lusso” che costa 8 euro perchè è firmata Chiara Ferragni. È la prova che ci stiamo estinguendo

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C’è una signora (quella a cui ho preso questa foto e mi ha dato spunto) che posta su Fb una foto di una bottiglia d’acqua. Acqua Evian. È tenuta in fresco dentro quei frigo di bar o salumerie che trovi ovunque. Sotto c’è scritto il prezzo: 8 euro. Non è manco un litro. Sono due bei bicchieri di acqua fresca. Arrivano dalle Alpi francesi. Uno pensa: sarà acqua che contiene siero di gerovital che ti fa ringiovanire? No! Contiene forse flavonoidi o sostanze antiossidanti che assumeresti solo ingurgitando 50 chili di pomodorino di Corbara?

No! Sarà acqua micellare con sostanze antropiche sconosciute frutto di un lavoro di ricerca dei laboratori Evian a qualche chilometro di profondità scavati nella roccia delle Alpi di Francia? Manco questo. E allora, che cosa ha di speciale  questa mezza bottiglia d’acqua francese che costa 8 euro in un bar, qualcosa in più se la compri su eBay perchè ci sono le spese di spedizione, qualcosa in meno al mercato nero ma c’è il rischio che poi non sia quella giusta? È acqua firmata da Chiara Ferragni. Sì, la consiglia lei,  la bellissima fashion blogger sposata Fedez, il cantante, nominata da poco da Forbes influencer più importante del mondo. È acqua che puoi acquistare sui siti web dove si vende acqua di lusso!
Insomma quell’acqua Evian costa l’iradiddio perchè è in edizione limitata, perchè sulla la bottiglia di plastica che sta inquinando i mari e tutte le terre emerse del globo c’è la firma della bionda madrina del glamour che ha stretto una partnership con il brand di acqua minerale francese. Domanda: ma che sapore ha? Sa di acqua! Allora, come dice la signora, dalla quale abbiamo “preso” in prestito la foto “meritiamo di estinguerci”. E guai a parlare di acqua pubblica. E di diritto al cibo per tutti. E di diritto all’acqua per tutti.    

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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