L’intelligenza artificiale è già entrata nella nostra vita. Consente una gestione dell’acqua per ridurre le perdite idriche, con la creazione anche di acquedotti gemelli in grado di simulare interventi. Ma anche – ed è il primo ampio progetto del Pnrr portato a termine – lo scambio di informazioni sanitarie tra le diverse Usl sulla Piattaforma Nazionale di Telemedicina. Può controllare semafori e migliorare il traffico. E anche disegnare un identikit dalle dichiarazioni di testimoni. E in futuro? Forse potremo avere un avatar gemello sul nostro cellulare per aiutarci come un assistente-gemello. E’ la via italiana all’Ia, che sarà al centro anche della presidenza italiana del G7 e sulla quale sta lavorando concretamente la società Engineering. Maximo Ibarra, che è il Ceo della società ne ha parlato anche al B7, l’organismo che riunisce le grandi imprese del G7.
“Per fare in modo che la rivoluzione dell’Ia coinvolga tutti – dice – è necessario investire in competenze e formazione; velocizzare e favorire la digitalizzazione delle aziende e della Pubblica Amministrazione; lavorare su una regolamentazione che, oltre a porre delle regole e dei limiti, favorisca l’uso e lo sviluppo di questa tecnologia”. Dialogo e partnership sono due parole chiave per uno sviluppo efficace ma anche eticamente sostenibile dell’Ia. Engineering è al lavoro sull’intelligenza Artificiale dal 1987. Ora ha quasi 500 persone impegnate su circa 1.000 progetti. Molti già reali e attuati. Come la piattaforma nazionale di telemedicina che dopo essere realizzata sarà gestita con Almamiva per i prossimi 10 anni. E che è un progetto previsto dal Pnrr già in funzione. Contiene modelli e algorismi statistici che non solo consente una maggiore integrazione tra i servizi sanitari delle diverse regioni ma genera anche dati sintetici su scenari ipotizzabili per migliorare e velocizzare i servizi erogati e la sua gestione.
“Il nostro impegno sull’Ia si muove su tre direzioni – dice Ibarra – L’usiamo per i nostri processi interni, la usiamo per permettere ai nostri clienti di ottimizzare il valore dei loro dati, e le loro scelti, migliorando il ciclo produttivo. La integriamo, poi nei nostri prodotti prodotti proprietari facendola interagire con altre tecnologie”. E’ proprio all’interno di quest’ultima direzione che opera EngGtp, un modello di Ai Generativa di Engineering viene installato su un hardware dedicato del cliente in modo che i suoi dati non lascino mai il perimetro aziendale, generando contenuti testuali, analisi, data quality.
E anche l’assistenza ai clienti, già avviata in alcune banche. I progetti sono davvero tanti, dalle attività investigative all’energia: ad esempio il comune di Roma ha risparmiato un milione di euro utilizzando una piattaforma che misurava e verificava l’efficienza dei propri impianti di risaldamento di uffici (800 edifici) e scuole (1.200). Ma c’è anche un progetto che aiuta le comunità che producono energia rinnovabile – come una serie di condomini con impianti solari – a gestirla e controllarla. Sull’intelligenza Artificiale Ibarra si è messo anche in gioco personalmente. E’ stato realizzato, in partenership con Igoodi, un Ibarra-Avatar, una sorta di gemello digitale del tutto simile all’amministratore delegato, che ha imparato tutte le sue espressioni facciali e che ha incamerato i suoi interventi pubblici. “E’ solo un punto di partenza – afferma – Immaginiamo che ognuno abbia questa piattaforma nel proprio smartphone per poter creare il proprio avatar che si assiste dalla mattina alla sera”. Sembra futuro, è invece presente.