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Cronache

Scuola di Napoli nel caos, la preside impedisce ad uno studente di tornare in classe perchè ha un tutore alla gamba. La mamma va dai carabinieri

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Se la notizia è vera, e non v’è motivo di dubitarne, la questione è seria. Ci sarebbe un ragazzo,  Giuseppe, alunno dell’istituto comprensivo tenente Luigi Mauriello di Melito, che non è ancora tornato sui banchi di scuola dopo la pausa estiva perché la dirigente scolastica, Giovanna De Vita, non vuole farlo entrare in aula con il tutore alla gamba”. Per quale motivo una dirigente scolastica possa tenere fuori scuola un alunno non può essere riservato. E allora nella vicenda del ragazzo che non può andare a scuola perchè gli viene impedito, è intervenuto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione istruzione che chiede l’intervento della direttrice scolastica regionale Luisa Franzese, perché   “a sostenere la richiesta di rientro in aula ci sono anche le certificazioni mediche in base alle quali le condizioni del ragazzo sono compatibili con la frequenza delle lezioni, eccezion fatta per le ore di educazione fisica chiaramente”.

“La mamma del ragazzo ha presentato anche un esposto ai Carabinieri su questa vicenda, ma il mancato rientro a scuola di Giuseppe è solo l’ultima presa di posizione inspiegabile della dirigente scolastica che continua a gestire la scuola in modo quanto mai discutibile” ha aggiunto Raffaele Caiazza, consigliere comunale a Melito, vicino Napoli, ed anche presidente del Consiglio d’istituto della scuola, sottolineando che “tra le altre cose, la dirigente scolastica non rispetta e non applica le delibere del Consiglio d’istituto, il che è una cosa gravissima”.

“Ho deciso di andare dai Carabinieri perché credo che sia ingiusto negare il diritto allo studio a mio figlio solo perché ha un tutore” ha detto la mamma del ragazzino, Colomba D’Avino aggiungendo: “Secondo lei, mio figlio potrà tornare a scuola solo quando camminerà di nuovo bene, ma, se al posto di mio figlio ci fosse stato un bimbo disabile, lo condannerebbe a non andare mai a scuola?”

 

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Cronache

Tentativo di evasione con le lenzuola ieri notte ad Avellino

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Hanno tentato di scappare utilizzando un lenzuolo i due detenuti che ieri hanno provato a evadere dal carcere di Bellizzi, ad Avellino. I due carcerati sono stati però bloccati dalla polizia penitenziaria, mentre cercavano di superare il muro di recinzione. Un terzo, che come gli altri due si era allontanato dalla sezione di isolamento, sentendosi braccato, ha invece deciso di rientrare. Nel frattempo, all’esterno, era già scattato il piano predisposto per il contrasto alle evasioni dai penitenziari: il carcere è stato cinturato dalle forze dell’ordine e il funzionario della Polizia di Stato delegato dal questore di Avellino Pasquale Picone, raggiunto il complesso penitenziario, ha coordinato la “macchina organizzativa” tenendo costantemente informati sia il questore, sia l’autorità giudiziaria. Sono state anche fatte arrivare ulteriori pattuglie per presidiare le vie di fuga dalla città. I due detenuti, identificati, sono posti in altra cella sotto stretto controllo della polizia penitenziaria. Solo a notte fonda la situazione è rientrata.

“Il sistema penitenziario campano oramai è allo sbando – commentano il presidente e il segretario regionale dell’Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio – oramai tra i detenuti si è diffuso un senso di impunità perché non vengono applicati criteri sanzionatori. Chiediamo ai vertici del dipartimento nonché alla politica di valutare l’operato del provveditore della Campania perché a tutt’oggi non è riuscito neanche a mandare un supporto al carcere di Avellino”. “Oramai in Campania la situazione è fuori controllo”, dichiara il segretario regionale del Sappe in Campania Tiziana Guacci. Siamo molto preoccupati per la situazione del carcere di Avellino ma anche degli altri istituti penitenziari campani. Da tempo aspettiamo segnali dai vertici dipartimentali: abbiamo richiesto un tavolo di confronto con il prefetto al fine di trovare soluzioni condivise visto che la situazione rischia di compromettere l’ordine pubblico”.

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Cronache

Incendio in negozio a Milano, morti tre giovani cinesi

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È di tre morti il bilancio di un incendio avvenuto ieri sera intorno alle 23.00 a Milano in un emporio di articoli cinesi in via Ermenegildo Cantoni 3. Le vittime sono tutte giovani e di nazionalità cinese: si tratta di due fratelli di 19 e 17 anni ed un’altra di 24 anni. Sul posto sono intervenuti cinque mezzi del Comando di Milano che hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme e poi procedere alla messa in sicurezza del magazzino.

Carabinieri e polizia scientifica stanno indagando per capire le dinamiche dell’evento. Sul posto anche 118 e polizia locale. I Vigili del fuoco stanno ancora lavorando per procedere al raffreddamento degli ambienti ed al conseguente smassamento.

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Cronache

Incidente sul lavoro, operaio muore schiacciato nel Bresciano

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Nuova vittima sul lavoro in provincia di Brescia. Un operaio di 55 anni è infatti morto travolto da un carico. È accaduto nei capannoni della Bettoni Plastiche di Torbole Casaglia. L’uomo stava movimentando un carico quando ha perso l’equilibrio e il peso lo ha schiacciato.

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