Collegati con noi

Cronache

Un morto in masseria, tre operai feriti in cantiere

Pubblicato

del

Non si ferma l’elenco dei gravissimi incidenti sul lavoro in Italia. Oggi un morto a Nuoro, schiacciato da un furgone che stava riparando, e tre feriti gravi nel Torinese, per il crollo di un ponteggio. A Rivoli, nella prima cintura del capoluogo piemontese, un geometra di 49 anni e due operai di 38 e 28 anni si trovavano sull’impalcatura di un cantiere edile di un palazzo di sei piani in viale Carru’. Il cedimento e’ avvenuto nella parte superiore del ponteggio, durante i lavori di ristrutturazione della facciata di un edificio. Un crollo parziale per fortuna, visto che la caduta della struttura, fatta di assi e tubi, e’ stata fermata da alcuni alberi di grandi dimensioni, che hanno evitato cosi’ che l’intero ponteggio venisse giu’. I tre uomini, un egiziano, un tunisino e un italiano, sono rimasti gravemente feriti. Due sono stati trasportati negli ospedali di Orbassano e Rivoli, mentre il terzo prima al Cto e poi alle Molinette di Torino dove e’ stato sottoposto a un intervento urgente per la rottura dell’aorta. A preoccupare sono proprio le condizioni di quest’ultimo, che si trova in prognosi riservata. L’operazione e’ tecnicamente riuscita. I medici hanno posizionato un’endoprotesi aortica ed e’ stata embolizzata un’emorragia alla milza. L’uomo, intubato, poi e’ stato ritrasferito al Cto dove subira’ un altro intervento chirurgico per stabilizzare le fratture al bacino e all’arto inferiore. Una scuola materna che si trova a ridosso del palazzo dov’e’ crollata l’impalcatura e’ stata evacuata. La vittima in Sardegna, Salvatore Santeddu, 54 anni, invece avrebbe terminato il tirocinio tra pochi giorni ed era pronto per un contratto vero e proprio. L’uomo e’ morto schiacciato mentre stava riparando un furgone in un’azienda agricola di Nuoro, lungo la strada che porta da Preda Istrada a Lollove. Ex detenuto, stava prendendo parte con una cooperativa a un progetto sociale di reinserimento nel lavoro che a fine percorso gli avrebbe potuto valere l’assunzione nell’azienda agricola. Da una prima ricostruzione degli investigatori, Santeddu si trovava sotto il mezzo quando i freni, forse per un guasto o forse per una disattenzione della vittima, si sono sganciati e il mezzo si e’ mosso schiacciandolo con la ruota. Secondo i dati Inail, illustrati proprio questa mattina durante l’assemblea regionale Cisl a Torino, dall’inizio dell’anno sono quasi 600 i morti sul lavoro in Italia di cui 48 in Piemonte, mentre gli infortuni hanno superato la soglia delle 400mila denunce di cui quasi 35mila in regione. “Discutere di sicurezza nei luoghi di lavoro – dice io’ segretario confederale Cisl, Angelo Colombini – non e’ solo teoria, ma un impegno preciso per investire sempre di piu’ in cultura e formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro, in dispositivi e macchinari, in controlli e in conoscenza e informazione nelle scuole”. Per la Cgil Torino “e’ evidente che quanto fatto finora – per esempio sul fronte degli organici e delle funzioni dell’Ispettorato del lavoro – non e’ sufficiente. Il settore edile, sotto stress per gli effetti del superbonus, appare l’epicentro di un sistema dove la salute e la vita stessa delle persone non sono al primo posto”.

Advertisement

Cronache

De Luca ironizza sulla ricandidatura: “In concorrenza con Trump per il papato, poi vediamo se posso fare il capolista”

Pubblicato

del

«Perché candidarsi solo come capolista alla Regione? Intanto sono in concorrenza con Trump per il papato, poi verifichiamo se è possibile». Così, con la consueta ironia, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha risposto ai giornalisti durante la presentazione del Festival di Ravello.

De Luca ha commentato con tono sarcastico l’ipotesi di un ruolo da capolista alle prossime elezioni regionali, dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale, che gli impedisce di candidarsi per la terza volta consecutiva alla presidenza della Campania.

In attesa delle motivazioni della Consulta

«Stiamo aspettando la motivazione della sentenza dell’altissima Corte», ha affermato De Luca. «Ciò che è certo è che il programma di questo governo regionale sarà completato».
Alla domanda se stia pensando a un possibile successore come candidato governatore, ha lasciato la sala sorridendo e replicando con un laconico: «De Luca».

Nessuna apertura al “campo largo”

Sulle tensioni tra Pd e Movimento 5 Stelle in vista delle amministrative nei comuni del napoletano, De Luca ha tagliato corto: «Campo largo? Non conosco il significato di questa espressione oscena. Non mi pare che abbia avuto grande consenso da parte del popolo lavoratore».

Continua a leggere

Cronache

Pompei: una domus racconta ultimi istanti vita suoi abitanti

Pubblicato

del

La ‘cronaca’ del vissuto dai cittadini di Pompei al momento dell’eruzione del 79 d.C. attraverso la ‘fotografia’ fissata dai resti trovati in una stanza. E’ quella raccontata da un articolo dell’E-journal degli scavi di Pompei che contiene i risultati di recenti indagini. Il letto di traverso a sbarrare la porta della camera da letto per proteggersi dalla furia del Vesuvio, i resti di alcune vittime e gli oggetti quotidiani della casa di Elle e Frisso lungo via del Vesuvio, sono segnali di una vita bruscamente interrotta. La domus deve il suo nome al quadro mitologico rinvenuto in uno degli ambienti, ed e’ vicina alla Casa di Leda e il cigno, gia’ documentata nel 2018.

Entrambe sono state oggetto di interventi di scavo conseguente ai lavori di consolidamento e tutela dei fronti perimetrali tra l’area scavata e non dell’antica citta’ imperiale, e di miglioramento dell’assetto idrogeologico, con successivi interventi di restauro e di valorizzazione che ne consentiranno presto la fruizione al pubblico. I principali ambienti portati in luce oltre all’ingresso, sono l’atrio con impluvium (vasca di raccolta delle acque), una camera da letto (cubiculum), una sala da banchetto (triclinium) con pareti riccamente decorate, e un vano con una tettoia e un’apertura al centro per il passaggio dell’acqua piovana. Proprio questa apertura potrebbe aver determinato l’ingresso dei lapilli all’interno della casa durante le prime fasi dell’eruzione, e da cui le vittime avevano provato a proteggersi rifugiandosi in un ambiente, sbarrato con un letto. Di quest’ultimo e’ stato possibile riprodurre il calco in gesso, dopo aver individuato nella cenere solidificatasi dei vuoti lasciati dalla decomposizione organica del legno.

Nel corso dello scavo sono emersi anche i resti di almeno quattro individui, tra i quali un bambino. A quest’ultimo probabilmente doveva appartenere la bulla in bronzo ritrovata, l’amuleto che veniva fatto indossare ai figli maschi fino al raggiungimento dell’eta’ adulta. Tra i vari altri oggetti rinvenuti ,anche un deposito di anfore, stipato in un sottoscala con funzione di dispensa, alcune delle quali adibite al contenimento del garum, una salsa di pesce molto diffusa, e un set di vasellame in bronzo, composto da un attingitoio, una brocca monoansata, un vaso a paniere e una coppa a conchiglia. Alcuni elementi, quali le soglie asportate, l’assenza in alcuni punti di decorazione, le tracce di taglio di porzioni di muratura nell’ingresso della casa lasciano supporre che la casa fosse interessata, al momento dell’eruzione, da interventi di ristrutturazione. Tuttavia continuo’ ad essere occupata dai suoi abitanti che colti dall’eruzione, preferirono non allontanarsene, trovando qui la morte.

“Scavare a Pompei e visitarla vuol dire confrontarsi con la bellezza dell’arte ma anche con la precarieta’ della vita di tutti noi – spiega il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – gli abitanti di questa casa non ce l’hanno fatta. Alla fine e’ arrivata la corrente piroclastica, un violento flusso di cenere caldissima che ha riempito qui, come altrove, ogni ambiente. Le scosse sismiche avevano gia’ prima fatto crollare molti edifici. Un inferno che colpi’ questa citta’, di cui ancora oggi troviamo le tracce”. Il quadro mitologico che da’ il nome alla casa era nel pannello centrale di una parete del triclinio. Raffigura Frisso in sella al Crisomallo e la sorella Elle poco prima dell’annegamento. Il mito racconta che Elle e Frisso si salvarono dalla persecuzione di Ino volando in groppa a un montone dal vello d’oro ma, durante il tragitto, Elle cadde nel mare che cosi’ prese il nome di Ellesponto. Nell’affresco e’ raffigurato il tragico momento della morte della fanciulla mentre tende la mano al fratello in cerca di aiuto.

Continua a leggere

Cronache

Inchiesta Huawei: Lucia Simeone, la segretaria di Martusciello, interrogata 7 ore in Belgio

Pubblicato

del

E’ stata interrogata in Belgio ieri per sette ore Lucia Simeone, la segretaria dell’eurodeputato di Forza Italia Fulvio Martusciello indagata nel caso delle presunte tangenti pagate da lobbisti Huawei per favorire gli interessi del colosso cinese delle telecomunicazioni. Lo scrivono Repubblica Napoli e Il Mattino. Il faccia a faccia si è svolto prima davanti agli investigatori e, poi, davanti al giudice istruttore. “Alla fine della lunga istruttoria – scrive Repubblica – il magistrato ha dichiarato decadute le principali accuse contestate a Simeone, dall’associazione per delinquere alla corruzione. Resta in piedi solo un’ipotesi di riciclaggio.

La donna (per la quale era stato revocato il mandato di arresto internazionale in base alla disponibilità a rendere interrogatorio in Belgio) è tornata in libertà come richiesto dagli avvocati”. Ma con alcune prescrizioni: dovrà rimanere a Bruxelles fino al 10 maggio, non avere contatti non Martusciello (che non risulta indagato) né con soggetti coinvolti nelle indagini e non allontanarsi senza autorizzazione del giudice dall’area Schengen fino a luglio. Al centro delle indagini della magistratura belga c’è una presunta tangente di poco meno di 46mila euro che sarebbe stata pagata da lobbisti vicini a Huawei per la lettera del 10 febbraio 2021, firmata da otto eurodeputati fra i quali Martusciello, diretta a tre commissari europei ed avente ad oggetto la implementazione della tecnologia 5G nella Ue. “I mille euro che ho ricevuto? Avevo anticipato soldi per una scatola di sigari a un lobbista, che me li ha restituiti. Non mi occupo di leggi o di vertenze politiche”, questa la versione di Simeone, scrive Il Mattino.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto