La festa iniziata domenica in Argentina dopo l’ultimo e decisivo rigore calciato da Gonzalo Montiel nell’epica finale della Coppa del mondo contro la Francia non è ancora finita. Milioni di persone si sono riversate domenica per le strade della capitale Buenos Aires e hanno iniziato una celebrazione che promette prolungarsi per almeno altre 48 ore in attesa dell’arrivo della ‘Scaloneta’ all’aeroporto di Ezeiza, con la coppa agognata da 36 anni. Dopo una notte di fuochi d’artificio e allegria sfrenata gli argentini non hanno nessuna intenzione di risvegliarsi dal sogno ‘mundialista’ per ripiombare nelle difficoltà di una quotidianità segnata dalla crisi economica e dall’inflazione galoppante.
“Oltre la Coppa non c’è nulla”, è una delle frasi più ricorrenti che si ascoltava domenica tra la moltitudine riunita attorno all’iconico obelisco del centro, dove almeno un milione di persone è accorsa da tutti gli angoli della vasta capitale e del suo hinterland, dove vive un terzo degli oltre 46 milioni di argentini. Non si sono arresi neanche di fronte al collasso completo delle strade e dei servizi pubblici e hanno percorso chilometri a piedi confluendo verso il centro. A poche ore dal fischio finale la metropolitana e i treni avevano infatti sospeso il servizio per questioni di sicurezza di fronte all’eccezionale volume di persone che avevano deciso di riversarsi all’unisono verso il centro.
Un sentimento di euforia descritto alla perfezione anche dalla canzone più intonata dagli argentini prima e dopo una vittoria attesa da troppo tempo: “Muchachos ahora nos volvimos a ilusionar (…) quiero ser campeón mundial”. “Ragazzi, siamo tornati ad illuderci, vogliamo essere campioni del mondo”, recita la canzone nata sulla scia della vittoria alla Coppa America dell’anno scorso. In questo contesto di euforia i sindacati degli impiegati dell’amministrazione pubblica hanno chiesto a gran voce che il governo decreti per martedì un giorno festivo per poter permettere a tutti di partecipare al tradizionale corteo che accompagnerà i 26 campioni capitanati da Lionel Messi.
Dopo la partenza da Doha avvenuta con un ampio ritardo e uno scalo tecnico di alcune ore a Roma, l’arrivo dell’aereo che trasporta la Coppa del Mondo a Buenos Aires è previsto per domani alle 2.30 argentine, le 6.30 del mattino in Italia. Prima dell’inizio del corteo i giocatori avranno alcune ore per riposare nel centro sportivo della Federazione calcio argentina (Afa) prossimo all’aeroporto di Ezeiza, già protetto da un forte cordone di sicurezza delle forze dell’ordine.
Per evitare speculazioni e polemiche politiche il presidente Alberto Fernandez aveva proposto alla Federazione calcio argentina (Afa) di far sfilare la squadra nel balcone che affaccia alla Plaza de Mayo anche senza la sua presenza, una proposta che tuttavia non è stata accettata. In ballo c’era anche l’organizzazione di una presentazione della squadra campione allo stadio ‘Monumental’ del River Plate, tradizionale scenario delle partite casalinghe della ‘Seleccion’. Una possibilità apparentemente già scartata per la “scarsa” capienza per “solo” 80 mila spettatori. Ma la festa proseguirà invece dov’è iniziata, con un bagno di folla che promette essere oceanico. La stessa Afa ha infatti annunciato oggi con un messaggio sui social che “la squadra campione del mondo partirà a mezzogiorno di martedì verso l’obelisco per festeggiare il titolo con i suoi tifosi”.