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Cronache

Uccise mamma del tiktoker, omicidio per fede nuziale e 150 euro

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La fede nuziale e 150 euro in contanti: è quanto ha sottratto dall’appartamento la donna accusata di aver ucciso Rosa Gigante, la 72enne ipovedente mamma del tiktoker re dei panini, Donato De Caprio, strangolata con un tubicino dell’aerosol da Stefania Russolillo, 47 anni, vicina di casa della vittima, che, dallo scorso 21 aprile, è in carcere, a Pozzuoli (Napoli).

Ieri la Squadra Mobile (coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini) e la Procura di Napoli (sostituto procuratore Maurizio De Marco) hanno contestato alla presunta assassina reati molto più gravi rispetto all’omicidio di cui era accusata nella prima fase delle indagini. Gli inquirenti, adesso, alla luce delle ultime risultanze investigative, la ritengono responsabile di omicidio aggravato dalla premeditazione, rapina aggravata e tentata distruzione di cadavere.

L’aggravante della premeditazione è legata alla circostanza che per ben tre volte la Russolillo ha cercato di introdursi nell’abitazione della vittima, verosimilmente ritenendo che custodisse importanti somme di denaro, prima dell’omicidio avvenuto nella tarda mattinata del 18 aprile scorso. Ogni volta con la stessa scusa: farsi dare il numero di telefono di una parrucchiera. Secondo quanto emerso dagli accertamenti nell’appartamento della vittima, inoltre, la Russolillo avrebbe prima tramortito la 72enne sbattendole la testa contro il muro due volte, poi l’ha strangolata con un tubicino dell’aerosol preso dalla macchinetta che poi è stata trovata nella sua abitazione.

Per cancellare le sue impronte, poi, avrebbe preso del liquido infiammabile trovato in casa (come risulta dalle impronte trovate dagli investigatori) e dato fuoco alla vittima ormai esanime. C’è attesa, intanto, per l’udienza di convalida davanti al gip di Napoli Tommaso Perrella in programma domani. Il giudice, nei mesi scorsi, ha chiesto una perizia psichiatrica che “esclude allo stato patologia psichiatrica maggiore” ma che rileva “tratti di disturbo di personalità dipendente”: la donna, infatti, è stata in cura per la sua dipendenza dall’alcol.

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Cronache

Circumvesuviana, carrello deraglia tra Castellammare e Pioppaino: Eav presenta denuncia per possibile sabotaggio

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Un nuovo episodio scuote il servizio ferroviario della Circumvesuviana. Questa mattina un carrello motore è uscito dai binari nel tratto tra le stazioni di Castellammare di Stabia e Pioppaino, provocando l’interruzione della linea Napoli-Sorrento. Fortunatamente nessun passeggero è rimasto ferito, ma i disagi alla circolazione sono stati significativi, parzialmente contenuti con l’attivazione di bus sostitutivi.

Una pietra accanto ai binari: ipotesi sabotaggio

A destare allarme è stato il ritrovamento di una grossa pietra proprio accanto ai binari nel tratto dell’incidente. In una nota ufficiale, Eav, l’azienda che gestisce la linea, ha fatto sapere che non si può escludere che l’ostacolo abbia causato l’urto che ha determinato l’uscita del carrello dai binari.

Per questo motivo, “a tutela dell’incolumità e della sicurezza”, Eav ha annunciato che presenterà denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica, affinché siano svolti gli accertamenti necessari.

Un episodio grave in un contesto già fragile

Il sospetto di un atto doloso su una linea ferroviaria già fragile e spesso oggetto di proteste e segnalazioni da parte degli utenti accende i riflettori ancora una volta sulla sicurezza delle infrastrutture e sulla necessità di intensificare i controlli. L’ipotesi che si possa essere trattato di un sabotaggio preoccupa profondamente i vertici dell’azienda e gli stessi pendolari che ogni giorno viaggiano lungo la tratta vesuviana.

Indagini in corso

Le forze dell’ordine, allertate dalla direzione dell’Eav, hanno avviato i primi rilievi. Nei prossimi giorni sarà fondamentale stabilire con certezza le cause tecniche dell’incidente e l’origine del masso trovato sui binari, per capire se si sia trattato di una manomissione volontaria o di un evento accidentale.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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