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Cronache

Uccide la madre a coltellate, figlio era già denunciato

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Era stato già denunciato due volte per maltrattamenti in famiglia, nel 2019 e nel 2022, Francesco Tinnirello l’uomo di 43 anni che ieri sera intorno alle 21, a Gela, in provincia di Caltanissetta, ha ucciso a coltellate la madre, Francesca Ferrigno di 64 anni. La donna, dopo le denunce, aveva riaccolto in casa il figlio nella speranza che cominciasse ad avere un atteggiamento meno aggressivo ma così non è stato.

Tinnirello era stato sottoposto dal tribunale di Gela all’obbligo di permanenza in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza a Ragusa, dove sembrava che le cose stessero migliorando; proprio per questo, ad un certo punto era stato disposto il solo obbligo di presentazione al Dipartimento di Salute Mentale per seguire una terapia psichiatrica. Due giorni fa però l’uomo non si era presentato ai medici e ieri sera è esploso in tutta la sua aggressività.

Durante l’ennesima lite in famiglia il 43enne, approfittando dell’assenza del fratello minore che era fuori casa, ha preso un coltello da cucina e si è scagliato contro la madre. Uno dei due fendenti ha colpito la donna alla gola, l’altro all’addome ma sarà l’autopsia tra qualche giorno a stabilire quante sono state le coltellate. La donna al momento del ritrovamento da parte delle forze dell’ordine e del 118 era già morta dissanguata.

Mentre arrivavano numerose telefonate al numero unico dell’emergenza da parte dei vicini, ormai abituati alle grida che provenivano da quella casa, lo stesso Tinnirello si è presentato al commissariato di polizia che dista poche decine di metri dall’abitazione di via Vitali, dove si è consumata la tragedia. Il 43enne, che non era sporco di sangue, e che probabilmente si è cambiato prima di andare in commissariato, si è costituito confessando l’omicidio.

Ai poliziotti è apparso tranquillo e sul movente dell’omicidio avrebbe affermato che con la madre litigavano continuamente e per qualsiasi cosa. Più tardi, interrogato dal procuratore Salvatore Vella e dal pm Lucia Caroselli si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo, che era disoccupato e tossicodipendente, secondo quanto raccontato dai vicini era sempre alla ricerca di droga che continuava ad assumere. Ieri sera dopo l’arresto da parte dei carabinieri, che conducono le indagini, è stato condotto nel carcere di Gela. Nelle prossime ore sarà fissato l’interrogatorio di convalida.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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