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Tutto Trump dalla minimum tax alla pena di morte: tutti i decreti che rivoluzionano gli Usa

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Gli Stati Uniti fuori dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’accordo globale sulle tasse dell’Ocse e da quello sul clima di Parigi. Ma anche la grazia ai rivoltosi del 6 gennaio e l’allentamento delle regole per consentire licenziamenti più facili per i dipendenti federali. Donald Trump ha lanciato la sua “rivoluzione del buon senso” per voltare pagina rispetto agli ultimi quattro anni e avviare una “nuova era” per gli Stati Uniti. Revocando 78 dei decreti esecutivi di Joe Biden, il presidente ha firmato una serie di provvedimenti per imprimere da subito il marchio dell’America First alla sua Casa Bianca.

* ADDIO ALL’OMS E ALL’ACCORDO DI PARIGI – Il neo presidente ha ritirato gli Usa dai due accordi internazionali considerati dal nuovo corso Maga un fardello per gli Stati Uniti.

* DAZI E TASSE – Nessun decreto li prevede al momento, ma Trump ha affermato che potrebbe imporli al 25% contro Messico e Canada a partire dall’1 febbraio. Il presidente ha ordinato anche l’uscita dall’accordo globale sulle tasse dell’Ocse, raggiunto lo scorso e che prevede, fra l’altro, una minimum tax del 15% sulle multinazionali. Un addio accompagnato dalla valutazione di misure di ritorsione contro i Paesi che applicano prelievi “extraterritoriali” sulle multinazionali a stelle e strisce.

* LA GRAZIA AI RIVOLTOSI DEL 6 GENNAIO – Trump ha graziato tutti i 1.500 rivoltosi accusati di aver compiuto reati nell’assalto al Congresso. Fra i beneficiari della grazia Enrique Tarrio, l’ex leader del gruppo di estrema destra dei Proud Boys e il fondatore degli Oath Keepers Stewart Rhodes.

* LA PAUSA PER IL DIVIETO DI TIKTOK – L’app continuerà a essere disponibile negli Stati Uniti per i prossimi 75 giorni, durante i quali si lavorerà alla ricerca di un acquirente. Posticipando l’entrata in vigore del divieto, Trump ha spiegato che vorrebbe almeno il 50% di TikTok in mani americane.

* SOLO DUE GENERI – Il provvedimento firmato sancisce che ci sono “solo due generi, maschio e femmina”. Le agenzie federali “smetteranno di pretendere che gli uomini possono essere donne e che le donne possono essere uomini nell’attuazione delle leggi che tutelano contro la discriminazione sessuale”, si legge nel provvedimento.

* GOLFO D’AMERICA – Il Golfo del Messico cambia nome e diventa Golfo dell’America.

* REVOCA DEI TARGET PER I VEICOLI ELETTRICI – Trump ha abolito il decreto esecutivo non vincolante firmato da Joe Biden che puntava ad aumentare i veicoli elettrici fino a raggiungere la metà di quelli complessivamente venduti entro il 2030.

* VIA LO IUS SOLI – Come promesso in campagna elettorale, Trump ha ordinato l’abolizione della cittadinanza per i bambini di immigrati che sono nel Paese illegalmente. Lo stop inizierà fra 30 giorni.

* EMERGENZA NAZIONALE AL CONFINE CON IL MESSICO – Il decreto prevede l’invio dell’esercito al confine e il ripristino della politica ‘Remain in Mexico’. Trump ha autorizzato inoltre che i cartelli della droga siano designati “organizzazioni terroristiche straniere”. Fra le priorità, anche la ripresa della costruzione del muro con il Messico.

* EMERGENZA ENERGETICA – E’ stata dichiarata per perseguire il ‘drill baby drill’, l’espansione delle trivellazioni per rilanciare il boom energetico americano.

* CUBA – La rimozione di Cuba dalla lista degli stati sponsor del terrorismo viene revocata.

* SOSPENSIONE DEGLI AIUTI ALL’ESTERO – Lo stop di 90 giorni a tutti i programmi di assistenza estera degli Stati Uniti in attesa di revisioni per determinare se sono allineati con i suoi obiettivi politici

* TORNA LA PENA DI MORTE FEDERALE – Trump ha firmato un ordine che ripristina la pena di morte federale, cancellando la moratoria voluta da Biden nel 2021.

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Processo Maradona, la testimonianza shock di Villarejo: “Sedato senza esami. Ricovero in terapia intensiva trasformato in caos”

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Nel quattordicesimo giorno del processo per la morte di Diego Armando Maradona, ha deposto il dottor Fernando Villarejo, responsabile della terapia intensiva della Clinica Olivos, dove il campione fu operato per un ematoma subdurale il 2 novembre 2020, appena 23 giorni prima della sua morte.

Villarejo, 67 anni, con oltre 40 anni di esperienza, ha dichiarato davanti ai giudici del Tribunale Penale Orale n. 3 di San Isidro che Maradona fu operato senza alcun esame preoperatorio, esclusivamente per volontà del suo medico di fiducia, il neurochirurgo Leopoldo Luque, nonostante non vi fosse, secondo i medici della clinica, alcuna urgenza immediata.

Trattamento per astinenza e decisione di sedazione

Tre giorni dopo l’intervento, Villarejo partecipò a un incontro con la famiglia e i medici curanti. Fu allora che Luque e la psichiatra Agustina Cosachov confermarono che l’obiettivo era trattare i sintomi di astinenza da sostanze e alcol.

«Maradona era ingestibile, difficile da trattare dal punto di vista comportamentale», ha riferito Villarejo, aggiungendo che Luque e Cosachov ordinarono di sedare il paziente, consapevoli dei rischi: depressione respiratoria, complicazioni infettive, cutanee e nutrizionali. La sedazione iniziò il 5 novembre e durò poco più di 24 ore, finché lo stesso Villarejo decise di ridurla, vista l’assenza di un piano preciso.

Il caos in terapia intensiva: “Potevano entrare con hamburger o medicine”

Il medico ha denunciato un clima caotico nel reparto: «Troppe persone in terapia intensiva, potevano portare hamburger o qualsiasi altra cosa. È stato vergognoso, scandaloso». Ha poi ammesso: «Mi dichiaro colpevole, ero una pedina su una scacchiera con un re e una regina», riferendosi al peso dell’ambiente vicino a Maradona.

Ricovero domiciliare e responsabilità

Villarejo ha raccontato che il ricovero presso la clinica non era più sostenibile. Fu deciso il trasferimento a casa, dove secondo l’ultima pagina della cartella clinica, fu la famiglia a chiedere l’assistenza domiciliare, sostenuta da Luque e Cosachov.

In aula ha testimoniato anche Nelsa Pérez, dipendente della società Medidom incaricata dell’assistenza a casa Maradona. Pérez ha ammesso che, secondo lei, in Argentina non esistono ricoveri domiciliari, ma che il termine viene usato per semplificazione. La testimone ha nominato Mariano Perroni come coordinatore dell’équipe, composta dagli infermieri Dahiana Madrid e Ricardo Almirón.

Tensione in aula: accuse di falsa testimonianza

Le affermazioni di Pérez hanno generato momenti di alta tensione in aula. Gli avvocati Fernando Burlando e Julio Rivas hanno chiesto la detenzione della testimone per falsa testimonianza, ma i giudici hanno rigettato la richiesta.

Nel corso del controinterrogatorio, Pérez ha confermato che non fu ordinato alcun monitoraggio dei parametri vitali, ma che veniva comunque effettuato dall’infermiera per scrupolo, a causa di precedenti episodi di tachicardia.

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Esercito libanese: smantellato il 90% delle strutture di Hezbollah nel sud Libano

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L’esercito libanese ha smantellato “oltre il 90 per cento” dell’infrastruttura militare del gruppo filo-iraniano Hezbollah nel Libano meridionale, vicino al confine con Israele, ha dichiarato un funzionario all’Afp. “Abbiamo completato lo smantellamento di oltre il 90 percento delle infrastrutture di Hezbollah a sud del fiume Litani”, ha dichiarato un funzionario della sicurezza, a condizione di mantenere l’anonimato. L’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah libanese prevede lo smantellamento delle infrastrutture di Hezbollah.

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Guterres ‘inorridito’ dagli attacchi in Darfur

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  Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, “è inorridito dalla situazione sempre più catastrofica nel Darfur settentrionale, mentre continuano gli attacchi mortali alla sua capitale, Al-Fashir”. Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Farhan Haq. La città nel Sudan occidentale è sotto assedio da parte delle Forze di Supporto Rapido paramilitari, guidate dal generale Mohamed Hamdan Daglo, che da due anni combattono contro l’esercito del generale Abdel Fattah al-Burhan. Il portavoce ha riferito che Guterres ha anche espresso preoccupazione per le segnalazioni di “molestie, intimidazioni e detenzione arbitraria di sfollati ai posti di blocco”. In questa situazione, l’entità dei bisogni è enorme, ha sottolineato Haq, citando le segnalazioni di “massacri” avvenuti negli ultimi giorni a Omdurman, nello stato di Khartoum.

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