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Esteri

Trump nei suoi golf club in Scozia, prime proteste

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Cinque giorni in Scozia, terra legata al ricordo di sua madre, da dedicare al relax e agli affari personali, lasciandosi dietro con una scrollata di spalle le bufere degli Usa e del mondo: al di là d’alcuni importanti incontri diplomatici informali. E’ lo scenario della “visita privata” e blindata di Donald Trump nella nazione britannica più nordica del Regno Unito, inaugurata con lo sbarco in pompa magna dall’Air Force One: accolto con tutti gli onori all’aeroporto Prestwick, presso Glasgow, ma non senza le prime proteste. Una visita destinata a essere suggellata dall’omaggio di rito del primo ministro laburista Keir Starmer, pronto a precipitarsi da Londra per incontrare il grande alleato. E persino del first minister del governo locale scozzese, John Swinney, esponente di un partito – l’Snp, indipendentista e progressista – in passato irriducibilmente ostile, chiamato stavolta a fargli da chaperon fin dall’arrivo.

Oltre che da un cruciale faccia a faccia a sorpresa con Ursula von der Leyen, in partenza domenica da Bruxelles per provare a chiudere la partita dei dazi a nome dell’Ue. Ma anche una visita su cui pende l’abituale cascata di polemiche. Dalle contestazioni di diversi gruppi di attivisti locali, alle denunce di chi – da oltre oceano – accusa The Donald d’indulgere al conflitti d’interesse: come nessun presidente americano aveva fatto a memoria d’uomo, tanto disinvoltamente, nel pieno d’un mandato alla Casa Bianca. Gli appuntamenti in agenda restano soggetti ad aggiustamenti in corsa e ai colpi d’ingegno del 79enne presidente-magnate.

Che prevede di fare spola fra i due resort di lusso scozzesi acquisiti dalla sua famiglia: quello di Tunrnberry, nella contea dell’Ayrshire, e quello di Menie, nell’Aberdeenshire, dove benedirà l’inaugurazione (fissata per il 13 agosto) di un nuovo imponente campo da golf. Trattandosi di un contesto informale, non ci saranno contatti con re Carlo III, a differenza di quanto accadrà a settembre in occasione della sua seconda visita di Stato solenne in calendario a Londra, onore mai concesso nella storia moderna del Regno ad altri leader stranieri. Vi sarà tuttavia un colloquio con il premier britannico Keir Starmer, che dovrebbe raggiungerlo lunedì in Scozia a domicilio, in una delle proprietà della Trump family, per discutere di relazioni bilaterali commerciali; oltre che – inevitabilmente – di Medio Oriente e di Ucraina.

Il tutto nel quadro di una missione che si svolge mentre le crisi della guerra fra Mosca e Kiev e quella dei massacri e della fame di Gaza restano irrisolte (quest’ultima liquidata da Trump con una sentenza di morte per Hamas e un commento irridente sulle intenzioni del presidente francese Emmanuel Macron di riconoscere lo Stato di Palestina). E mentre in patria monta lo scandalo dei misteri sulle frequentazioni vip del defunto faccendiere pedofilo Jeffrey Epstein (scandalo un tempo da lui cavalcato e adesso bollato come “una nuova bufala dei democratici” mentre rischia di ritorcerglisi addosso). Intanto alcuni media americani come Abc fanno i conti in tasca a un viaggio non ufficiale, eppure oneroso per i contribuenti: se è vero che solo il nuovo Air Force One modificato costa 200.000 dollari per ora di volo e che il Marine One portato in stiva con l’altro elicottero gemello per gli spostamenti interni ha a sua volta tariffe orarie da circa 20.000 dollari.

E questo senza contare le spese per la mastodontica limousine presidenziale, per il corteo al seguito, per la sicurezza. In allerta per la sicurezza sono pure agli apparati del Regno. In primis la Police Scotland, che ha predisposto una vasta operazione precauzionale tutto intorno alle proprietà dell’ospite, oltre alla chiusura di varie strade tra Ayrshire e Aberdeenshire, alle restrizioni dello spazio aereo, alla sorveglianza del confine amministrativo con l’Inghilterra. Fra gli obiettivi c’è quello di prevenire ipotetici “piani terroristici” contro Trump, ferito in un attentato in Pennsylvania l’anno scorso; nonché di tenere a distanza le proteste pianificate da manifestanti locali di sinistra ed ecologisti: già in piazza da Edimburgo ad Aberdeen per denunciare non solo gli abusi ambientali imputati ai lavori d’espansione nei suoi resort, ma in generale le politiche di un presidente “sgradito in Scozia”. E “amico di Epstein”.

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Trump all’Ue: fermate i migranti

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Donald Trump invita l’Unione europea a prendere esempio dalle sue politiche anti-migranti. “Fermateli”, ha detto al suo arrivo in Scozia. “Se non risolvete il problema migranti”, ha avvertito il presidente americano al suo arrivo in Scozia rivolgendosi all’Europa, “scomparirete”.

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Media: Idf ha distrutto decine di migliaia di aiuti scaduti

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L’Idf ha distrutto decine di migliaia di aiuti umanitari, tra cui ingenti quantità di cibo destinato ai residenti di Gaza, che si sono deteriorati e sono scaduti dopo essere rimasti in attesa per molte settimane sul lato palestinese del valico di Kerem Shalom. Lo afferma l’emittente israeliana Kan citando fonti militari. Secondo le fonti, la quantità di forniture distrutte è stimata in oltre mille camion. “Abbiamo seppellito tutto e ne abbiamo persino bruciato alcune”, ha dichiarato una fonte. “Ancora oggi ci sono migliaia di pacchi in attesa al sole e, se non verranno trasferiti a Gaza saremo costretti a distruggerli”.

La notizia della distruzione degli aiuti giunge mentre la crisi umanitaria per mancanza di cibo e beni di prima necessità peggiora di giorno in giorno a Gaza. La fonte citata da Kan ha attribuito la distruzione degli aiuti a un “problema nel meccanismo di distribuzione”. “Il meccanismo semplicemente non funziona”, ha affermato, sostenendo che non è stato ancora completamente regolamentato. “I camion si bloccano” e “anche il coordinamento non funziona”.

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Brasile, la Corte suprema blocca i conti al senatore Do Val

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La Corte suprema del Brasile (Stf) ha ordinato il blocco dei conti del senatore Marcos do Val. Lo rende noto Agência Brasil. La decisione colpisce le movimentazioni effettuate tramite Pix, il sistema di pagamenti elettronico brasiliano, e le carte di credito. La misura è stata determinata dopo che il parlamentare ha viaggiato negli Stati Uniti senza l’autorizzazione della Corte suprema, che lo scorso anno aveva disposto la sospensione dei passaporti del senatore. Il blocco dei conti di Do Val colpisce anche sua figlia, che ha viaggiato negli Usa con lui, indagato dalla Corte suprema verdeoro per una presunta campagna di attacchi sui social network contro alcuni agenti della Pf responsabili delle indagini sui sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro.

Alexandre de Moraes. Presidente della Corte suprema del Brasile

Prima di lasciare il Brasile, Do Val aveva chiesto a Alexandre de Moraes,  presidente della Corte suprema del Brasile, l’autorizzazione per viaggiare, ma la richiesta gli era stata negata. In una nota stampa, l’ufficio del senatore ha confermato che ha viaggiato con un passaporto diplomatico valido. “Il passaporto diplomatico è pienamente valido fino al 31 luglio 2027, senza alcuna restrizione. Il 22 luglio 2025, l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Brasília ha rinnovato il visto ufficiale (B1/B2) del senatore, valido fino al 16 luglio 2035, il che attesta il pieno riconoscimento internazionale della sua legittimità e regolarità diplomatica”, afferma la nota.

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