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Cronache

Truffa con il superbonus, a Napoli sequestro da 25 milioni

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Reinvestivano in polizze assicurative, titoli e fondi comuni di investimento i proventi illeciti ottenuti dal Consorzio Sgai – già finito al centro di altre inchieste analoghe – attraverso la truffa sul superbonus: beni mobili e immobili, quote sociali e il complesso aziendale di una società immobiliare, per un valore complessivo di circa 25 milioni di euro, sono stati sequestrati dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli e del Gruppo di Cassino della Guardia di Finanza a sette persone – tutte del capoluogo partenopeo – indagate dai magistrati della terza sezione (“criminalità economica”) della Procura di Napoli.

Ai sette destinatari del decreto di sequestro emesso dal gip di Napoli vengono contestati i reati di emissione e utilizzo, in dichiarazione, di fatture per operazioni inesistenti, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio. Nell’ambito delle indagini sul consorzio Sgai sono stati già eseguiti due provvedimenti di sequestro preventivo, entrambi confermati dal Tribunale del Riesame di Napoli, riguardanti i crediti di imposta inesistenti illecitamente ceduti dal Consorzio e il profitto dell’attività fraudolenta. Gli approfondimenti dei finanzieri hanno consentito di ricostruire i flussi finanziari in uscita dal Consorzio veicolati a favore di società/ditte che avrebbero emesso fatture per operazioni oggettivamente inesistenti nei confronti dello stesso Consorzio per simulare la realizzazione dei lavori riciclare il denaro frutto delle truffe perpetrate attraverso il cosiddetto superbonus.

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Cronache

Truffa con ecobonus, la Finanza sequestra 1 miliardo di euro

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I finanzieri del Comando Provinciale di Savona hanno condotto una complessa attività di indagine nel settore dei crediti d’imposta, riconducibili a bonus in materia edilizia ed energetica, con particolare riferimento all’ Ecobonus e al Bonus facciate che ha portato al sequestro preventivo disposto dal gip di un miliardo di euro da eseguire sul cassetto fiscale di 311 soggetti economici coinvolti, detentori dei crediti d’imposta. Durante le indagini Finanza e agenzia delle Entrate hanno accertato come i crediti d’imposta fossero del tutto inesistenti perché con false fatture per lavori ancora da eseguire su immobili di proprietà di residenti nel savonese.

Una truffa replicata su scala nazionale da altre aziende del settore, in molti casi vere e proprie società fantasma oltreché evasori totali o con volumi d’affari inconsistenti, prive di immobili a cui poter associare le lavorazioni edilizie finalizzate all’agevolazione fiscale così come di fatture che comprovassero l’esecuzione dei lavori.

Alcuni dei soggetti coinvolti sono anche risultati percettori del reddito di cittadinanza, altri sono gravati da precedenti penali specifici, tra i quali si annoverano anche reati nel settore della spesa pubblica, altri ancora avevano generato e/o accettato crediti con soggetti con cui avevano un legame di parentela.

Una parte delle persone coinvolte aveva già effettuato la compensazione, conseguendo illeciti e consistenti vantaggi fiscali, mentre un’altra aveva acquistato blocchi di crediti fittizi dal valore nominale di centinaia di milioni di euro a fronte di un corrispettivo irrisorio effettivamente versato. La Gdf ha eseguito 85 perquisizioni nei confronti delle società che dei relativi rappresentanti legali, con l’impiego di oltre 250 militari in Liguria, Piemonte, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia.

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Cronache

Bari, omicidio di Poggiofranco, un arresto

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Dalle prime luci dell’alba, in Canosa di Puglia, la Polizia di Stato di Bari sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto ritenuto responsabile dell’ideazione e dell’esecuzione di un omicidio, consumato nel quartiere Poggiofranco di Bari, il 18 dicembre scorso.
I dettagli dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Bari, alla presenza del Procuratore della Repubblica.

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Cronache

Anziana investita e uccisa a Napoli, caccia a pirata strada

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Una donna anziana e’ morta a Napoli, vittima di un pirata della strada. Alle 18.15 circa di ieri, in via Labriola, sulla carreggiata in direzione via E. Ciccotti, R.R., 80 anni, e’ stata investita mentre attraversava la strada. Secondo prime ricostruzioni, un’auto si era fermata per consentire il passaggio alla signora, ma una Citroen di colore blu scuro, nel tentativo di sorpassare questa vettura, ha investito la donna e poi e’ fuggita. La Polizia Locale e’ impegnata nelle indagini per identificare il conducente e il veicolo coinvolto. La vittima era stata trasportata all’ospedale Cardarelli in stato di incoscienza e dopo poche ore e’ deceduta.

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