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Cronache

Trovato un cadavere in un casolare, forse è Saman

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Sotto due metri di terra, a meno di cinquecento metri dall’azienda agricola dove viveva la famiglia Abbas. Se è veramente lei lo diranno gli esami scientifici e ci vorrà qualche tempo, ma Saman, la 18enne pachistana scomparsa da un anno e mezzo dopo essersi ribellata alla famiglia, potrebbe aver trovato la sua fine a pochi passi da casa. In un casolare diroccato in via Reatino a Novellara da ieri sera i carabinieri hanno iniziato a scavare e hanno trovato un cadavere. Una svolta investigativa, su cui gli inquirenti mantengono riserbo, li ha portati a controllare un punto specifico fino a che non sono spuntati resti umani, avvolti in un sacco nero.

A quel punto i militari, con il Ris di Parma e i vigili del fuoco, si sono concentrati sul mettere in sicurezza l’area perché prima di esumare e spostare il corpo sarà necessaria una perizia tecnica e dovrà disporla la Corte di assise: il processo è, infatti, già fissato per febbraio, con cinque parenti della ragazza, i genitori, lo zio e due cugini, a giudizio con le accuse di omicidio, sequestro di persona e soppressione di quel cadavere che per mesi si è cercato ovunque nei dintorni, senza successo. La perizia prevederà l’analisi del Dna, per accertare l’identità del corpo e l’esame medico legale, per conoscere le cause della morte. Sul motivo per cui si è arrivati a cercare Saman proprio lì chi indaga non si sbilancia, ma nega che a rivelare il punto di sepoltura sia stata una dichiarazione di uno dei parenti attualmente in carcere oppure il padre Shabbar, arrestato nei giorni scorsi in Pakistan, dopo una lunga latitanza.

In questo senso sono circolate ipotesi, ma nessuna ha trovato conferma: “Non c’entra assolutamente nulla”, ha detto il procuratore di Reggio Emilia Gaetano Calogero Paci, al termine del sopralluogo. Che si tratti del corpo di Saman “non lo possiamo ancora dire”, ha spiegato, limitandosi ad aggiungere che il ritrovamento è avvenuto “grazie alle attività che non sono mai venute meno da parte dell’Arma dei carabinieri, con il coordinamento della Procura l’area di interesse è stata sottoposta a ulteriori controlli e verifiche”, fino a concentrarsi su un punto preciso.

Nei prossimi giorni, ha continuato Paci “ci aspetta un lavoro complesso e difficile, perché le profondità e il luogo dove questi resti si trovano sono problematici da un punto di vista strutturale (c’è un edificio pericolante) e quindi occorrerà procedere con estrema cautela anche con la perizia che la Corte di assise dovrà disporre a seguito di questa nostra richiesta di incidente probatorio urgente”. Se le analisi confermeranno che il corpo è di Saman sarà la svolta di un mistero iniziato il 30 aprile 2021 con la scomparsa della ragazza, seguito dalla fuga all’estero degli indagati, arrestati nei mesi successivi tra Francia e Spagna, i cugini e lo zio, e infine del padre, a inizio settimana, in patria.

La madre, Nazia Shaheen, rimane l’unica ricercata. Chi risiede nella zona racconta che proprio nel casolare oggi circondato dai carabinieri, di frequente i parenti maschi di Saman andavano a bere alcolici. E anche la direzione in cui si trova l’edificio appare compatibile, rispetto alla casa in cui viveva la giovane pakistana, con quella in cui si muovevano i parenti della ragazza nel famoso video che li mostra con pale e attrezzi. In tre erano stati ripresi da telecamere di sorveglianza il 29 aprile, il giorno prima della scomparsa: secondo gli investigatori stavano andando a scavare la fossa alla 18enne. Sempre secondo le indagini la sera successiva l’avrebbero strangolata, solo perché lei voleva vivere una vita diversa da quella che le imponevano le tradizioni familiari. Una storia triste che ha commosso tanti e che alla vigilia della settimana della Giornata contro la violenza sulle donne potrebbe aver vissuto un suo capitolo decisivo.

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Cronache

Operazione dei Carabinieri tra Caserta e Napoli: misure cautelari per furto e associazione a delinquere

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Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Caserta stanno eseguendo una vasta operazione nelle province di Caserta e Napoli. Gli uomini dell’Arma stanno dando esecuzione a misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

I destinatari dei provvedimenti sono persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio e furto aggravato.

I dettagli dell’operazione

Ulteriori dettagli sull’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa prevista per le ore 10.30 di oggi presso la sala convegno del Comando Provinciale Carabinieri di Caserta. All’incontro con i giornalisti interverranno il Comandante Provinciale Colonnello Manuel Scarso, il Comandante del Reparto Operativo Tenente Colonnello Melissa Sipala e il Comandante della Compagnia di Caserta Capitano Giovanni Riacà.

L’operazione, che coinvolge un numero significativo di indagati, rappresenta un nuovo importante colpo inferto alla criminalità predatoria attiva nell’area tra Caserta e Napoli.

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Cronache

Muore a 38 anni dopo intervento estetico in una clinica privata di Caserta

Sabrina Nardella, 38 anni di Gaeta, è morta durante un intervento estetico alla clinica Iatropolis di Caserta. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

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Sarà l’autopsia a stabilire con precisione che cosa ha provocato la morte di Sabrina Nardella (nella foto), 38 anni, madre di due figli piccoli, deceduta giovedì scorso nella clinica privata Iatropolis di Caserta durante un intervento di chirurgia estetica. La donna, residente a Gaeta, si era recata in Campania per sottoporsi a quello che le era stato prospettato come un intervento di routine, in anestesia locale e in day hospital.

Il malore improvviso e le indagini in corso

Durante l’operazione, però, Sabrina ha avuto un improvviso malore che l’ha portata a perdere conoscenza. I medici hanno tentato la rianimazione, ma ogni tentativo è stato vano. I vertici della clinica hanno subito avvertito i carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato la cartella clinica e identificato l’équipe medica. I componenti saranno presto iscritti nel registro degli indagati in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire cause e responsabilità.

Una comunità sconvolta dal dolore

La città di Gaeta è sotto shock. Il sindaco Cristian Leccese ha ricordato Sabrina con parole di grande commozione: «Era una persona dolce, un’ottima madre, conosciuta e stimata da tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nella nostra comunità».

I precedenti inquietanti della clinica

La clinica Iatropolis non è nuova a casi simili. Un anno fa, la pianista Annabella Benincasa è morta dopo 14 anni di stato vegetativo, conseguenza di uno shock anafilattico subito nel 2010 proprio in questa struttura. In quell’occasione, i medici furono condannati per lesioni gravissime. Altri episodi di reazioni avverse all’anestesia si sono verificati negli anni, alimentando polemiche sulla sicurezza degli interventi praticati nella clinica.

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Cadavere nel lago, è un 51enne morto forse per un malore

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E’ un 51enne di Calvizzano (Napoli) l’uomo trovato senza vita nel lago di Lucrino a Pozzuoli. La salma è stata sequestrata per esami autoptici. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella di un malore.

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