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Tre perturbazioni su Feste, piogge anche a Natale

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Feste di Natale guastate dal maltempo: l’atmosfera natalizia sara’ infatti ‘rovinata’ dalle tante piogge che cadranno in molte regioni. Colpa di tre perturbazioni, che a partire da domani colpiranno l’Italia, la prima con il clou proprio il giorno di Natale, la seconda che giungera’ per Santo Stefano e la terza attesa per lunedi’, i cui effetti potrebbero estendersi anche ai giorni successivi. Le piogge colpiranno principalmente, domani, il Nordovest e a Natale anche le regioni centrali tirreniche: in tutte queste regioni avra’ anche effetto la seconda perturbazione, mentre la terza colpira’ Nordovest, il resto del settentrione la Campania. Un Natale ‘che si rispetti’ nella tradizione prevede anche la neve (un aspetto del maltempo ‘gradito’ da molti, specialmente dai bambini) ma le precipitazioni cadranno sugli Appennini solamente sopra i 1.700-1.800 metri di quota, sulle Alpi dai 1.300 metri circa, a causa delle temperature in aumento. Il bel tempo che ha caratterizzato le ultime giornate grazie all’anticiclone delle Azzorre, quindi, sta per lasciare il posto a una fase perturbata, pur, per fortuna, senza particolari eccessi, anche se sufficiente per ‘disturbare’ le festivita’ e tutti quelli che avrebbero preferito il sole in queste giornate tra le piu’ corte dell’anno. “Tra poco – annuncia Andrea Garbinato, meteorologo de ‘iLMeteo.it’ – l’alta pressione abbandonera’ l’Italia per lasciare spazio a una serie di perturbazioni (ben tre) che bagneranno gran parte delle regioni italiane proprio nel periodo delle festivita’ natalizie. Il tempo comincera’ a peggiorare dal pomeriggio della vigilia di Natale quando la prima perturbazione comincera’ a bagnare la Toscana, la Liguria e in serata pure Lombardia e Nordest”. Il clou di questa prima perturbazione sara’ il giorno di Natale, sabato 25: “le nubi cariche di pioggia e sospinte dai venti di Libeccio – spiega Garbinato – colpiranno la Lombardia, il nordest e soprattutto le regioni centrali tirreniche, quindi Toscana e Lazio. Ma neppure Umbria, Marche e Sardegna saranno risparmiate dalle fasi piovose”. La seconda perturbazione, precisa il meteorologo de ‘iLMeteo.it’, giungera’ domenica 26 e avra’ grossomodo gli stessi effeti, della precedente, mentre la terza, attesa per lunedi’ 27 partira’ dal Nordovest per poi espandersi verso il resto del Settentrione e delle regioni centrali, raggiungendo questa volta anche la Campania. A causa dei venti piu’ miti meridionali le temperature subiranno un deciso aumento; basti pensare che nel weekend al Centro-Sud si potranno toccare punte massime di 16-18 C, ecco perche’ la neve cadra’ sugli Appennini solamente sopra i 1700/1800 metri. Valori termici in aumento anche al Nord, seppur piu’ contenuto; qui le eventuali nevicate sulle Alpi inizieranno dai 1300 metri circa.

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Esteri

‘Chora è una moschea’, scintille Erdogan-Mitsotakis

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La moschea di Kariye a Istanbul, un tempo chiesa ortodossa di San Salvatore in Chora e tesoro del patrimonio bizantino, diventa tempio della discordia tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il premier greco Kyriakos Mitsotakis, nel giorno della visita del leader ellenico ad Ankara proprio per confermare la stagione di buon vicinato tra i due Paesi dopo decenni di tensioni. Le divergenze sulla moschea si sono riaccese nei giorni scorsi, dopo che il 6 maggio scorso San Salvatore in Chora, chiesa risalente al V secolo e tra i più importanti esempi dell’architettura bizantina di Istanbul, è stata riaperta dopo lavori di restauro durati quattro anni.

Convertita in moschea mezzo secolo dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei turchi ottomani del 1453, Chora è stata trasformata in un museo dopo la Seconda guerra mondiale, quando la Turchia cercò di creare una repubblica laica dalle ceneri dell’Impero Ottomano. Ma nel 2020 è nuovamente diventata una moschea su impulso di Erdogan, poco dopo la decisione del presidente di riconvertire in moschea anche Santa Sofia, che come Chora era stata trasformata in un museo. La riapertura aveva suscitato malcontento ad Atene, con Mitsotakis che aveva definito la conversione della chiesa come “un messaggio negativo” e promesso alla vigilia del suo viaggio ad Ankara di chiedere a Erdogan di tornare sui suoi passi in merito. Una richiesta respinta al mittente: “La moschea Kariye nella sua nuova identità resta aperta a tutti”, ha confermato Erdogan in conferenza stampa accanto a Mitsotakis.

“Come ho detto al premier greco, abbiamo aperto al culto e alle visite la nostra moschea dopo un attento lavoro di restauro in conformità con la decisione che abbiamo preso nel 2020”, ha sottolineato. “Ho discusso con Erdogan della conversione della chiesa di San Salvatore in Chora e gli ho espresso la mia insoddisfazione”, ha indicato in risposta il leader greco, aggiungendo che questo “tesoro culturale” deve “rimanere accessibile a tutti i visitatori”. Nulla di fatto dunque sul tentativo di Atene di riscrivere il destino del luogo di culto. Ma nonostante le divergenze in merito, la visita di Mitsotakis ad Ankara segna un nuovo passo nel cammino di normalizzazione intrapreso dai due Paesi, contrapposti sulla questione cipriota e rivali nel Mediterraneo orientale. A dicembre i due leader hanno firmato una dichiarazione di “buon vicinato” per sancire una fase di calma nei rapporti iniziata dopo il terremoto che ha ucciso più di 50.000 persone nel sud-est della Turchia, all’inizio del 2023. “Oggi abbiamo dimostrato che accanto ai nostri disaccordi possiamo scrivere una pagina parallela su ciò che ci trova d’accordo”, ha sottolineato Mitsotakis accanto a Erdogan, confermando la volontà di “intensificare i contatti bilaterali”. Perché “l’oggi non deve rimanere prigioniero del passato”.

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Un video per raccontare la lotta al tumore ovarico

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Le donne colpite dal tumore ovarico raccontano, condividono le loro paure, le loro speranza e allo stesso tempo chiedono maggiore attenzione verso questa grave patologia. L’iniziativa è realizzata dalle donne dell’associazione ALTo attraverso un video che da oggi, in occasione della Giornata mondiale contro il tumore ovarico, è disponibile su You Tube.

Il tumore ovarico è il settimo tumore più comune tra le donne a livello mondiale e costituisce l’ottava causa di morte per cancro femminile. Solo in Italia sono circa 6mila le donne che ogni anno ricevono una diagnosi di tumore ovarico. “Ogni donna che combatte contro il cancro ovarico ha una storia unica da raccontare e attraverso questo video vogliamo dare loro voce – spiega Maria Teresa Cafasso, presidente dell’Associazione ALTo – vogliamo mostrare al mondo intero la loro forza e determinazione e allo stesso tempo sensibilizzare sull’importanza della conoscenza precoce, dell’accesso ai trattamenti e della necessità di approvare nuovi farmaci per la cura delle frequenti recidive che spesso colpiscono le donne affette da questa malattia”.

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Nell’inchiesta su Toti l’ombra di una talpa

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Nell’inchiesta sul presunto comitato d’affari e corruzione che ha portato all’arresto (ai domiciliari) del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti spunta l’ombra di una talpa. E’ un aspetto su cui lavorano gli investigatori della guardia di finanza, coordinati dai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, alla luce di quanto emerso dalle intercettazioni ambientali.

E’ il 30 settembre 2020. I fratelli Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, iscritti a Forza Italia in Lombardia e da ieri sospesi dal partito, vengono a Genova per incontrarsi con alcune persone della comunità riesina. A quell’incontro si avvicina un uomo con la felpa e il cappellino.

“Viene riconosciuto in Umberto Lo Grasso (consigliere comunale totiano). Che dice a Italo Testa: “Vedi che stanno indagando, non fate nomi e non parlate al telefono …. Stanno indagando”. In tutta risposta Italo Maurizio Testa afferma: “si lo so, non ti preoccupare …. L’ho stutato (“spento” in dialetto siciliano, ndr)”. Questa condotta, scrive il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni, “appare in tal modo integrare il delitto di favoreggiamento personale, avendo il predetto – avvisando i fratelli Testa a non parlare al telefono essendo in corso indagini (“stanno indagando”) – fornito un aiuto in favore dei predetti ad eludere le investigazioni a loro carico”.

Ma chi ha avvisato Lo Grasso? Una ipotesi è che vi sia appunto una talpa visto che Stefano Anzalone, totiano anche lui e indagato nell’inchiesta, è un ex poliziotto che ha dunque agganci tra le forze dell’ordine. L’altra ipotesi è che si possa trattare di una sorta di millanteria dello stesso Anzalone che dopo le elezioni voleva togliersi di torno i fratelli Testa e non onorare le promesse fatte in cambio dei voti.

Tutti gli indagati citati in questo articolo sono da considerare presunti innocenti.

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