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Tranciati 4 cavi nel Baltico, Mosca sotto accusa

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Nel grande freddo del mar Baltico si aggrava uno dei tanti fronti dello scontro tra l’Occidente e la Russia. Un serio incidente ha coinvolto un condotto elettrico e quattro cavi di telecomunicazione nelle acque che circondano la Finlandia. Sin dal primo momento le autorità di Helsinki hanno pensato ad un sabotaggio, l’ennesimo in pochi mesi. I sospetti sono vertiginosamente aumentati quando, qualche ora dopo, la Guardia costiera ha abbordato e scortato fino alla terraferma una nave battente bandiera delle isole Cook: una delle tante che compone la cosiddetta ‘flotta ombra’ di Vladimir Putin, rete di petroliere con proprietà oscure grazie alle quali Mosca da tempo aggira le sanzioni sull’export di greggio.

Il primo allarme è scattato nella tarda mattinata del giorno di Natale, quando il cavo elettrico Estlink 2 che porta energia dalla Finlandia all’Estonia è stato tranciato. Meno di 24 ore dopo le autorità hanno rilevato danni ad altri quattro cavi, questa volta di telecomunicazione. Tre collegano la Finlandia all’Estonia, il quarto il Paese scandinavo con la Germania. L’incidente non ha portato conseguenze per la popolazione, con la Finlandia che si è subito impegnata a far arrivare energia a Tallin da altre fonti. Le prime indagini non hanno chiarito se i cinque cavi sono stati danneggiati dalla stessa mano ma nella serata di mercoledì la Guardia costiera finlandese ha bloccato la petroliera Eagle S.

L’imbarcazione, ora ferma nei pressi della penisola di Porkkalaniemi, non aveva ancore e gli inquirenti ipotizzano che sia stata proprio questa l’arma usata per i sabotaggi. L’ipotesi che l’incidente sia stato un attacco alle infrastrutture critiche europee nel giro di una manciata d’ore è diventata quasi una certezza. “Reagiremo con decisione ad ogni interferenza”, ha avvertito in una conferenza stampa convocata d’urgenza il primo ministro finlandese Petteri Orpo. Poco prima, in una dichiarazione congiunta, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e l’alto rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas hanno sottolineato la loro “ferma condanna” ad ogni attacco alle infrastrutture europee, definendo la flotta ombra russa “una minaccia” e dicendosi pronte a nuove sanzioni.

All’intervento dell’Ue ha fatto seguito quello dell’Alleanza Atlantica. In una conversazione telefonica con il premier estone Kristen Michal, il segretario generale della Nato Mark Rutte si è detto pronto “a fornire ulteriore supporto” nel mar Baltico contro qualsiasi sabotaggio.

Il dossier è da tempo considerato prioritario dalle cancellerie europee. Solo il mese scorso sono stati tranciati due cavi per la telecomunicazione che collegano Danimarca e Svezia e i sospetti sono caduti sulla nave cinese Yi Peng 3. Lunedì scorso Pechino ha respinto la richiesta di indagini dei procuratori svedesi affermando che l’imbarcazione ha lasciato l’aerea. Lo scorso 16 dicembre l’Ue ha dato il via libera al quindicesimo pacchetto di sanzioni, che include 79 navi della flotta ombra di Mosca.

Flotta che, secondo gli esperti, può tuttavia contare su 400 imbarcazioni. Tutto ruota ancora una volta attorno all’energia, bersaglio prioritario di Mosca non solo in territorio ucraino. Con un’appendice che è destinata ad aggravare il quadro. Il 31 dicembre scadrà il contratto che prevede il transito dell’energia fornita da Gazprom attraverso l’Ucraina. Tre sono i Paesi Ue maggiormente interessati: Austria, Slovacchia e Ungheria. Non a caso gli ultimi due sono ormai la testa di ponte del Cremlino nel cuore dell’Europa.

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Russia, respinto attacco di droni ucraini contro Mosca

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La Russia ha dichiarato stanotte di aver sventato un attacco di droni ucraini contro Mosca, pochi giorni prima delle celebrazioni del 9 maggio per la vittoria sulla Germania nazista nel 1945. Non è la prima volta che la capitale russa è bersaglio di simili operazioni di Kiev, sebbene rimangano rare. Il sindaco Sergei Sobyaninen ha dichiarato su Telegram che le difese aeree hanno “respinto un attacco di quattro droni diretti verso Mosca” senza causare “danni o vittime”.

L’attacco dei droni ucraini avviene pochi giorni prima della parata militare del 9 maggio nella Piazza Rossa, alla quale si prevede parteciperanno il presidente cinese Xi Jinping, il suo omologo brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e altri partner e alleati di Mosca. La commemorazione della vittoria sulla Germania nazista, avvenuta esattamente 80 anni fa il 9 maggio, è fondamentale per la narrativa patriottica del Cremlino, che insiste sul fatto che il conflitto armato contro l’Ucraina è una continuazione di quello contro Berlino durante la Seconda guerra mondiale.

In occasione delle celebrazioni del 9 maggio, il presidente russo Vladimir Putin ha proposto all’Ucraina una tregua di tre giorni, dall’8 al 10 maggio, allo scopo, a suo dire, di testare la volontà di Kiev di raggiungere la pace. Ma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato domenica di “non credere” che la Russia rispetterà la tregua. I colloqui separati tra Mosca e Kiev, guidati da Washington, sono in corso da oltre due mesi e finora faticano a produrre risultati nella ricerca di una soluzione al conflitto scatenato dall’attacco russo all’Ucraina nel febbraio 2022.

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Trump riapre Alcatraz: “Ospiterà i criminali più spietati d’America”

Donald Trump ordina la ricostruzione e riapertura del carcere di Alcatraz. “Ospiterà i criminali più violenti d’America”, ha dichiarato su Truth.

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Il presidente americano annuncia su Truth il ritorno della famigerata prigione federale: sarà ampliata e usata per i detenuti più pericolosi

Donald Trump ha annunciato ufficialmente di aver ordinato la ricostruzione e la riapertura del carcere federale di Alcatraz, l’ex penitenziario simbolo della durezza del sistema carcerario americano, situato su un isolotto nella baia di San Francisco e chiuso dal 1963.

Con un post pubblicato su Truth Social, Trump ha dichiarato che la nuova Alcatraz ospiterà “i criminali più spietati e violenti d’America“. Il presidente ha inoltre anticipato che il complesso sarà “sostanzialmente ampliato” rispetto alla struttura originale, rimasta celebre per aver ospitato gangster del calibro di Al Capone e per la sua reputazione di carcere inespugnabile.

La scelta ha già provocato reazioni contrastanti negli Stati Uniti: un’operazione simbolica dal sapore fortemente propagandistico, che richiama l’idea di legge e ordine tanto cara alla narrazione trumpiana, soprattutto in vista delle prossime elezioni.

Non sono ancora stati diffusi dettagli tecnici né un cronoprogramma ufficiale per la ricostruzione. Ma l’annuncio rilancia l’uso di Alcatraz come deterrente mediatico, riportando nell’attualità una prigione che da sessant’anni era diventata solo un’attrazione turistica.

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Romania, il sindaco di Bucarest filoeuropeo Nicusor Dan al ballottaggio contro George Simion

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Sarà il sindaco di Bucarest filoeuropeo Nicusor Dan lo sfidante del candidato di estrema destra George Simion (nella foto) al ballottaggio delle elezioni presidenziali in Romania, secondo i risultati quasi definitivi del voto di ieri. Con il 99% delle schede scrutinate il leader del partito nazionalista Aur e sostenitore del presidente americano Donald Trump ha ottenuto il 40,5% dei voti e se la vedrà ora nel secondo turno con Dan, balzato al secondo posto con il 20,9% delle preferenze contro il 20,3% del candidato della coalizione di governo Crin Antonescu.

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