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Tragedia al Giro d’Austria, cade e muore il 17enne Jacopo Venzo

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Morire a 17 anni durante una gara under 19, inseguendo il sogno di un futuro alle grandi classiche, al Giro o al Tour. Il ciclista vicentino Jacopo Venzo, di Cartigliano, portacolori della Campana Imballaggi Geo&Tex Trentino, è morto in Austria dopo una terribile caduta in discesa durante la prima tappa della Junioren Rundfahrt.

Poco più di 140 atleti di oltre dieci nazioni erano partiti venerdì, alle 18, e dovevano percorrere per tre volte un percorso di 94 chilometri con 720 metri di dislivello da Haid a Marchtrenk. Venzo è caduto mentre scendeva per la prima volta dal Mistelbacher Berg, una collina tra le campagne dell’Alta Austria. Il tratto non era particolarmente difficile ma piuttosto veloce. L’incidente è avvenuto “in una lunga curva a sinistra”, mentre il giovane italiano correva da solo, spiegano gli organizzatori.

“Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi e il ricovero con l’elicottero in ospedale a Linz, l’atleta è deceduto per le gravi ferite riportate”, comunicano la Federazione ciclismo dell’Alta Austria e gli organizzatori. In mattinata si è svolta una commemorazione a Bad Leonfelden. Gli altri atleti sono stati assistiti da psicologi della Croce rossa. In precedenza, alle ore 12, si era svolta una cronometro individuale di 2,9 chilometri, sempre a Haid. I risultati del primo giorno e l’intera gara sono stati annullati dagli organizzatori, in accordo con l’Uci, dopo l’incidente mortale. Secondo il presidente della Federazione Paul Resch, l’annullamento della gara è stata l’unica strada percorribile. Tutto il team del giovane corridore è sotto choc per la tragedia: Jacopo – scrive la sua squadra – “era un ragazzo straordinario, con un futuro tutto da scrivere nello sport e soprattutto nella vita, e per questo fa ancora più male”.

“Tutta la Campana Imballaggi Geo&Tex Trentino – continua il post – si stringe intorno alla famiglia, agli amici e a tutti quelli che volevano bene a Jacopo in questo momento di immane dolore. Adesso abbiamo un angelo in più a proteggerci lassù. Ciao Jacopo, grazie per i bei momenti passati assieme. Non puoi immaginare quanto ci mancherai”. La notizia della morte in Austria del giovane ciclista ha commosso amici e appassionati che sono accorsi nella sede della Campana Imballaggi Geo&Tex di Campolongo sul Brenta, frazione del comune di Valbrenta (Vicenza), ai confini con il Trentino, sponsor e sede della squadra per cui correva.

A comunicare il decesso è stato stamani il dirigente Roberto Campana, che è al seguito del team in Austria, ha avvisato telefonicamente in sede, intorno alle 8.30, il cugino Renato, il quale ha avuto il compito di avvisare gli altri dirigenti e le autorità locali della tragica scomparsa. Per tutta la mattinata si è formato un corteo di persone verso la sede della Campana, dove a inizio stagione avvengono le presentazioni delle squadre ciclistiche. Per il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, “la perdita di una vita così giovane e promettente è una tragedia senza pari e le mie più sincere condoglianze vanno alla famiglia e agli amici del giovane ciclista”. Poco più di un mese fa un’altra tragedia, quella di Gino Mader, il ciclista svizzero 26enne anche lui caduto e morto in gara.

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De Laurentiis esulta ma invita alla calma: sangue freddo e concentrazione

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Sangue freddo. Calma e gesso. Forza Napoli sempre! Con queste parole affidate al social X, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha celebrato la vittoria degli azzurri contro il Torino, un successo che consente alla squadra partenopea di tornare da sola in testa alla classifica di Serie A.

Il messaggio di De Laurentiis non è solo un’esultanza, ma anche un richiamo alla lucidità e alla determinazione. Mancano infatti quattro giornate alla fine del campionato, e il presidente ha voluto sottolineare quanto sia fondamentale mantenere alta la concentrazione per raggiungere l’obiettivo più importante: la conquista dello scudetto.

La vittoria contro il Torino ha rinvigorito l’entusiasmo dell’ambiente napoletano, ma la strada verso il trionfo è ancora impegnativa. De Laurentiis invita tutti, squadra e tifosi, a non perdere la calma e a continuare a lottare con lo stesso spirito che ha riportato il Napoli in vetta.

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Atalanta, solo un pari con il Lecce

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Finisce 1-1 la sfida tra Atalanta e Lecce nel ricordo di Graziano Fiorita, membro dello staff dei salentini scomparso giovedì. I bergamaschi non sfruttano la frenata da parte dell’Inter ma si portano a -6 dai nerazzurri campioni d’Italia in carica; i giallorossi muovono la classifica e fanno un piccolo passo avanti verso la salvezza. Tutto è ancora aperto, nel prossimo turno ci sarà la sfida casalinga col Napoli. Gli orobici, invece, sfideranno il Monza. Il calcio è passato inevitabilmente in secondo piano. Si è chiusa probabilmente la settimana più complessa in casa Lecce: i giallorossi hanno attuato sin da subito una protesta silenziosa contro la scelta di posticipare la gara di sole 48 ore dopo la scomparsa di Graziano Fiorita, storico fisioterapista del club. I salentini sono scesi in campo con una maglia bianca, senza loghi né stemmi: “Nessun valore, nessun colore”, la scritta scelta dal club, oggi in formazione ridotta a Bergamo. Con la squadra, infatti, hanno viaggiato soltanto il direttore sportivo Stefano Trinchera e il team manager Claudio Vino: durante il riscaldamento e all’uscita dal campo poco prima del match, tutto il pubblico di fede atalantina ha applaudito il Lecce, che ha ricambiato il segno di vicinanza da parte dei tifosi di casa.

Nel settore ospiti presente invece un fiocco nero gigante e uno striscione dedicato al fisioterapista scomparso giovedì durante il ritiro a Coccaglio, in provincia di Brescia. I primi 45 minuti sono scivolati via tra l’emozione per il minuto di raccoglimento – il capitano Marten De Roon ha consegnato una corona di fiori a Baschirotto – e un silenzio surreale per via dello sciopero del tifo orobico, ripreso soltanto dopo 15 minuti con un lancio di fumogeni che ha portato alla sospensione per circa un minuto e mezzo della gara. L’Atalanta si è vista pochissimo dalle parti di Falcone – due le occasioni non sfruttate da Mario Pasalic -, il Lecce invece ha spaventato Carnesecchi riuscendo poi a trovare la rete del vantaggio su rigore grazie a Karlsson (penalty assegnato per un fallo di mano Hien). Nella ripresa i nerazzurri hanno trovato la rete del pari ancora su calcio di rigore, questa volta trasformato da Mateo Retegui, salito a quota 24 gol in stagione. Un punto a testa, che fa comodo al Lecce, nel ricordo di Graziano.

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Serie A: Napoli vince e vola a +3, Inter è crisi vera

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Colpo grosso della Roma a San Siro. L’Inter crolla in casa e regala un assist scudetto al Napoli: i partenopei non sbagliano, battono il Torino 2-0 grazie ad una doppietta di McTominay e vanno in testa alla classifica a +3 sulla formazione nerazzurra. La corsa scudetto è più che mai avvincente quando mancano quattro giornate al termine del campionato, con il Napoli lanciato. La crisi nerazzurra, sulla strada della temibile sfida con la macchina da gol del Barcellona, mette pepe a un finale di stagione elettrizzante. La Roma rimane in scia per i posti in Europa, aspetta i posticipi di Bologna e Lazio, mantiene inalterato il vantaggio sulla Fiorentina che supera con un po’ di fatica finale l’Empoli.

Al quarto posto sale provvisoriamente la Juve, in dieci un tempo per una follia di Yildiz, con una facile successo sul Monza, sempre più vicino alla serie B. Sull’onda del derby vinto il Milan passa a Venezia, ma le speranze d’Europa rimangono legate alla finale di Coppa Italia. Il Como certifica la sua salvezza in anticipo col successo di misura sul Genoa. Su tutti i campi emozionante e partecipato minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco, a San Siro col sottofondo suggestivo di ‘Mission’ di Morricone. Tre indizi fanno una prova: dopo i ko con Bologna e Milan arriva anche quello, molto pesante per i suoi effetti, con la Roma. Decide un gol del ritrovato Soulè, schierato nel centrocampo a cinque con abilità da Ranieri, ma gli ospiti hanno molte occasioni per raddoppiare.

In difesa ottimi Mancini e Ndicka, in mediana giganteggia Konè, ma tutta la squadra gira a dovere. Nel primo tempo l’Inter, appesantita dal tour del force, dalla fatica e dalle assenze, sembra in trance, in ritardo e in affanno. Poi nella ripresa si scuote, ha alcune occasioni, ma il bunker di Ranieri regge bene. Per il tecnico è il 18/o risultato utile consecutivo e rimane in sella per la volata Champions. Al quarto posto si istalla di nuovo la Juve, che reagisce alla sconfitta di Parma, con un successo sul rassegnato Monza. Tudor sostituisce l’infortunato Vlahovic con Kolo Muani che ritrova il gol dopo un digiuno di 791′. A gettare le basi per il successo è però la prodezza di Nico Gonzalez, con una grande conclusione dalla distanza.

Poi pero’ ci pensa Yildiz a mettere nei guai Tudor con una sventata gomitata a Bianco: rosso diretto e fuori almeno nella sfida col Bologna. Il Monza non riesce a rendersi pericoloso e la partita si chiude con un nervosismo fuori luogo fra i giocatori in campo. Non perde un colpo la Fiorentina che dopo tre anni batte l’Empoli inguaiandola nella volata salvezza. Una proiezione non contrastata di Adli e una ‘bicicletta’ di Mandragora mettono in cassaforte il successo sull’Empoli che ritorna in partita con Fazzini e si rende pericoloso con Kobalenko.

Ora i viola si preparano alla sfida di domenica in casa della Roma. Un gol a freddo di Pulisic taglia le gambe al Venezia e consente al Milan di sfruttare la scia del derby di Coppa Italia rimanendo comunque nona a distanza perche’ Juve, Roma e Fiorentina vincono. Jimenez intercetta una ripartenza sbagliata, serve il lucido Fofana per il vantaggio dei rossoneri. I veneti producono tanto, anche il bel pareggio di Yeboah, il migliore dei suoi, che viene vanificato per un fuorigioco di rientro di Busio. Il Milan sfiora il raddoppio varie volte e lo raggiunge allo scadere con Gimenez dopo due occasioni fallite dal Venezia per un’inezia.

Il Como eguaglia il suo record di quattro vittorie di fila, come 73 anni, nel giorno in cui certifica la sua matematica salvezza. Cio’ avviene grazie al successo di misura sul Genoa, da tempo forse troppo tranquillo, con un gol di Strefezza su assist del veterano Cutrone dopo che i liguri avevano colpito un palo con Anahor. Festa meritata per Fabregas e il suo gruppo che ha ora nel mirino il decimo posto.

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