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Tennis, Berrettini ko di gioia: “Niente più limiti”

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Sfinito e felice. Matteo Berrettini, esce dal campo centrale di Flushing Meadows sconfitto da Rafa Nadal nella semifinale degli Us Open, ma piu’ consapevole dei suoi grandi mezzi. E con un occhio alla top ten della classifica mondiale del tennis che si fa sempre piu’ vicina. “Non ho nulla da rimproverarmi, e ora non mi pongo limiti”, le prime parole del 23enne romano dopo il 3-0 subito dallo spagnolo che gli ha sbarrato la via della finalissima dello Slam americano. A lungo Berrettini ha accarezzato il sogno di giocarsi il titolo a New York. Ha combattuto per lunghi tratti ad armi pari e se avesse vinto il primo set (dove ha fallito due set-point) forse ora si racconterebbe una storia diversa. Ma a Berrettini va bene anche cosi’. “Ho dimostrato di essere pronto per questi palcoscenici” dice il giovane tennista italiano che non puo’ che gioire per un 2019 da incorniciare, con due titoli Atp e i quarti di finale a Wimbledon, dove poi ha ceduto nettamente ad un altro n.1 come Roger Federer. Ma stavolta e’ stata un’altra partita: se a Londra quasi non c’era stata storia, a New York Nadal ha dovuto giocare al meglio della sua condizione per mettere nell’angolo le velleita’ della giovane promessa italiana: “Ha avuto tante palle break e le ho annullate con coraggio” dice Berrettini commentando il match piu’ importante della sua carriera. “Sono andato sul 4-0 al tie break giocando molto bene. Ma il tennis e’ cosi’. Pero’ sono molto contento di quanto fatto e ho tanta fiducia nonostante la sconfitta. Venivo da un periodo dove facevo fatica ad allenarmi perche’ non mi sentivo bene. Pero’ ho dimostrato che posso reagire, che dentro ho tanta forza”. E in un post ringrazia “tutti i tifosi e gli amici che mi hanno scritto e accompagnato in queste due settimane pazzesche. Un ringraziamento speciale al mio team e alla mia famiglia”. “Sei troppo bravo” gli scrive Nadal che gia’ lo aveva omaggiato nel dopo match: “Matteo ha tutto. Diventera’ un grandissimo giocatore. Lo e’ gia’ e ha tanti anni davanti a se’ per migliorare ancora”. I complimenti anche del presidente del Coni, Giovanni Malago’: “Ti ho visto crescere, vincere e diventare un campione – scrive il capo dello sport italiano -. Hai scritto la storia ma sei lo splendido ragazzo di sempre. Dopo la favola degli us Open sarai ancora piu’ forte. Fiero di te”. E ora la top ten mondiale si fa vicina: “La classifica la guardo, non si puo’ non farlo – ha aggiunto l’azzurro – sta andando tutto molto velocemente. Pochi mesi fa questo momento sembrava impensabile. Quando sono uscito dalla top 20 ho pensato chissa’ se ci tornero’ un giorno: adesso invece manca poco alla top 10. Devo continuare a lavorare come sto facendo con lo stesso atteggiamento di sempre, mettendo un mattoncino alla volta”.

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Tifosi contro Cuadrado: anti-Juve a festa Inter,via da J-Museum

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“Juan Cuadrado, durante i festeggiamenti per lo scudetto dell’inter, ha preso parte al coro ‘Chi non salta bianconero è’ saltando e di conseguenza ha messo una pietra tombale sulla sua avventura alla Juventus”. Esordisce così il testo della petizione online lanciata su Change.org da Tommaso Simonato per chiedere che il giocatore sia rimosso del J Museum. In meno di 24 ore dal lancio, l’appello ha già raccolto quasi 1000 firme. “Il gesto è molto grave perché significa non aver rispetto della squadra che ti ha fatto diventare grande. Neanche Antonio Conte, che da molti di noi è considerato un traditore, si è mai permesso di partecipare ad un coro o qualsiasi altra cosa contro la Juventus”, spiegano i tifosi. “Io ritengo, e penso di parlare per la stragrande maggioranza del popolo juventino, che qualsiasi riferimento a Juan Cuadrado presente nel J Museum debba essere rimosso perché non degno di rappresentare la nostra grande e nobile storia”, conclude il promotore.

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Sinner vince il dolore,è agli 8/i a Madrid. Cobolli esce

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Più forte del dolore, Jannik Sinner procede a colpi di 2-0 nel Masters 1000 di Madrid e dopo aver eliminato Lorenzo Sonego ha fatto lo stesso col russo Pavel Kotov, battuto 6-2, 7-5, per approdare agli ottavi di finale del torneo. Ma il match non è stato in discesa per il n.2 al mondo e solleva qualche preoccupazione sulle sue condizioni – si vedrà domani -, dato che un dolore all’anca comparso nel secondo set, dopo un primo chiuso in mezz’ora, ha rischiato di compromettere la sua partita. “Mi fa male”, ha detto a voce alta rivolto ai suoi coach. “Cerchiamo di vincerla così, pensiamo ad oggi”, gli ha risposto Simone Vagnozzi. E l’azzurro ha eseguito, recuperando un break al russo e imponendosi poi 7-5 dopo aver strappato di nuovo il servizio al rivale, che si è perso quando sembrava avere l’occasione per la rimonta.

“E’ stata una partita difficile. Nel primo set ero in controllo mentre nel secondo ho avuto qualche difficoltà in più. Ho faticato un pochettino e vediamo domani come va, cosa è meglio per il mio corpo – ha detto alla fine Sinner -. Ho avuto un po’ di problemi all’anca destra negli ultimi periodi, non è niente di serio – ha spiegato -. A volte lo sento più forte, come oggi, a volte meno ma ho un buon team che mi cura e conto domani di tornare al meglio”. Ad attendere l’altoatesino ci sarà il russo Karen Khachanov, che ha eliminato Flavio Cobolli col punteggio di 7-5, 6-4.

Prima di Sinner, era arrivato a fatica agli ottavi Rafa Nadal, costretto al terzo set dall’argentino Pedro Cachin (6-1, 6-7, 6-3), ma per il 38enne maiorchino è già un successo aver vinto tre partite di fila, come non gli accadeva dagli Us Open 2022. E’ un segnale che il suo fisico pur logoro sta tornando a rispondere, ma una conferma la si potrà avere domani quando affronterà il giovane ceco Jiri Lehecka. “Mi sto divertendo tantissimo, non posso chiedere di più – ha detto a caldo Nadal -, tutto il tempo che sto accumulando in campo questa settimana ha un grande valore per me, sia a livello emotivo che tennistico, vedremo domani come andrà”. Sono arrivati agli ottavi anche Daniil Medvedev, Casper Ruud e Alexander Bublik. Il russo ha avuto la meglio sul ceco Sebastian Korda, che lo aveva battuto due volte in quattro incontri, imponendosi in rimonta per 5-7, 7-6, 6-3 dopo quasi 2’30 di gioco. Il suo rivale sarà il kazako Bublik, a sua volta costretto a rimontare contro lo statunitense Ben Shelton.

Un altro ottavo vedrà di fronte Ruud, impostosi 2-0 su Cameron Norrie, e il canadese Felix Auger-Aliassime, favorito dal ritiro del ceco Jakub Mensik. Nel torneo femminile, stop un po’ a sorpresa per l’unica italiana rimasta in lizza, Jasmine Paolini, che è stata eliminata dalla russa Mirra Andreeva, che proprio oggi compiva 17 anni. La n.43 Wta ha battuto per 7-6, 6-4 la 28enne toscana (n.13 del ranking), raggiungendo per la prima volta i quarti in un torneo 1000. Nella parte alta del tabellone, ha fatto il suo dovere la n.1 al mondo Iga Swiatek, battendo 6-1, 6-0 la spagnola Sorribes Tormo per vedersela al prossimo turno con la brasiliana Beatriz Haddad Maia, che ha eliminato la n.5 Maria Sakkari. Nel derby Usa, Madison Keys ha battuto la favorita Coco Gauff e incrocerà la racchetta con la tunisina Ons Jabeur.

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Il Genoa domina, 3-0 al Cagliari per la festa salvezza

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Festeggia con una netta vittoria la matematica salvezza il Genoa di Alberto Gilardino che grazie ai gol di Thorsby, Frendrup e Gudmundsson domina il Cagliari di Claudio Ranieri, ancora invischiato invece nella lotta salvezza. Gara senza storia, con i padroni di casa in completo controllo della gara senza mai essere impensieriti dagli ospiti e Cagliari incapace di reagire sin dal primo gol subito. Liberi mentalmente, i giocatori di Gilardino prendono subito in mano le redini del gioco dominando la prima frazione contro un Cagliari in difficoltà e mai pericoloso.

Al 13′ il primo sussulto per i padroni di casa. Angolo di Martin e colpo di testa di De Winter che termina di pochissimo a lato. La squadra di Ranieri fatica a impostare e il Genoa affonda poco dopo con facilità. Al 17′ infatti il Grifone passa in vantaggio: cross perfetto di Sabelli dalla trequarti, Thorsby salta più in alto dei due centrali e di testa batte Scuffet. Gli ospiti accusano il colpo e non riescono a reagire. Per il Genoa è facile controllare la gara e al 27′ raddoppiare. Vasquez entra in area da sinistra e appoggia per l’accorrente Frendrup che al volo di prima intenzione spedisce la sfera all’incrocio.

Il Cagliari sembra quasi assente e non accenna a nessuna reazione rischiando di subire anche la terza rete poco dopo la mezz’ora quando Retegui gira di prima intenzione un cross di Thorsby con la sfera che sfiora l’incrocio sul primo palo. Ranieri nell’intervallo prova così a cambiare inserendo Lapadula, Zappa e Nandez per Oristanio, Hatzidiakos e Di Pardo. Il suo Cagliari parte subito aggressivo conquistando un angolo dopo un minuto ma senza riuscire a sfruttare l’occasione. E’ però solo una fiammata perché il Genoa riprende subito in mano le redini del gioco e continua a spingere alla ricerca del terzo gol che sfiora all’8′ ancora con Thorsby il cui colpo di testa è respinto da Scuffet in tuffo.

E’ De Winter poco dopo a impensierire Scuffet sempre di testa con il pallone di poco fuori mentre i cambi non sembrano aver sortito l’effetto sperato per il Cagliari che continua a faticare contro la difesa ben organizzata del Genoa. A chiudere la gara ci pensa Gudmundsson al 17′ che conclude con un preciso rasoterra una lunga azione dei padroni di casa dopo essere stato liberato da Frendrup al limite dell’area di rigore praticamente solo davanti a Scuffet. Nel finale Azzi prova a rendere meno amaro il punteggio con un diagonale che termina fuori mentre Vitinha per due volte sfiora il quarto gol per il Genoa e alla fine lo stadio tributa il giusto riconoscimento a squadra e soprattutto al tecnico Gilardino.

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