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Tennis 2023 parte dall’Australia,entusiasmo per Djokovic

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Girata la boa del Capodanno, la stagione del tennis schiaccia sull’acceleratore nella calda estate australiana per preparare il primo grande evento, l’Open di Melbourne. Mentre è in corso la United Cup, la nuova manifestazione a squadre miste che vede in campo anche l’Italia, martedì prenderà il via il torneo di Adelaide, Atp 250 che vedrà l’esordio di Jannik Sinner e Lorenzo Sonego, ma di sicuro i più atteso è Novak Djokovic. Il serbo, dominatore dell’ultima parte del 2022, è tornato nel Paese che un anno fa lo mise alla porta al termine di una disputa legale per il fatto di non essere vaccinato, ma ora tutto sembra, se non dimenticato, almeno superato dalla voglia di ricominciare. Djokovic ha trovato un’accoglienza calorosa al suo arrivo e ad Adelaide è stato applaudito dai tifosi, che non vedono l’ora di ammirarlo all’opera.

Anche se ha confessato sui social non poter dimenticare l’esperienza provata un anno fa, il serbo ha come obiettivo riprendere il filo vincente del gioco da dove lo ha lasciato alle Atp Finals e puntare deciso al decimo titolo nello slam down under, decisamente uno dei tornei che preferisce. “Mi sono sempre trovato benissimo in Australia, ho giocato il mio miglior tennis, ho ricevuto molto supporto, quindi spero di poter vivere qui un’altra fantastica estate”, ha confessato su Instagram. Il suo primo impegno sarà col francese Constant Lestienne, n.65 al mondo. Quanto agli azzurri, Sinner se la vedrà col britannico Kyle Edmund e nei quarti potrebbe incontrare il numero 8 al mondo, Andrey Rublev. Sonego, invece, è invece inserito nella parte alta del tabellone, quella dominata da Djokovic, ma il sorteggio non lo ha aiutato, visto che al primo turno avrà di fronte Daniil Medvedev, numero 7 del mondo.

Sinner e Sonego si sono iscritti come coppia anche al torneo di doppio e debutteranno contro le wild card australiane James Duckworth e Alexei Popirin. Intanto, proprio da Adelaide, si riaffaccia un tema che potrebbe riportare tensioni nei prossimi mesi, quella della esclusione dei tennisti russi e bielorussi da alcuni tornei, Wimbledon in primis. A sollevare la questione è la bielorussa Aryna Sabalenka, n.5 al mondo, che auspica cambiamenti per il 2023, sottolineando intanto che “il bando nei nostri confronti decretato per Wimbledon non ha portato ad alcun risultato: stanno ancora combattendo una guerra – le sue parole -. Sono davvero delusa che lo sport sia in qualche modo coinvolto nella politica. Siamo solo atleti che praticano il loro sport”.

Lo slam londinese, su pressione del governo britannico, ha bandito i tennisti di Mosca e Minsk dal prato di Wimbledon, e Atp e Wta – contrari alla decisione – hanno sospeso l’assegnazione di punti Slam per i risultati del torneo. Al momento, non è stato ancora deciso se il bando rimarrà in vigore anche nel 2023. “Se tutti noi potessimo fare qualcosa, lo faremmo, ma non abbiamo alcun controllo – ha aggiunto Sabalenka – Ci hanno bandito da Wimbledon, e cosa è cambiato? Niente. Stanno ancora facendo questa guerra, ed è la parte triste di questa situazione.” Sabalenka ha aggiunto che “nessuno sostiene la guerra” e ha auspicato di poter giocare a Wimbledon nel 2023, “per sentire quell’atmosfera”.

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Jannik Sinner: “A Roma torno con una mentalità diversa. Ho anche pensato di lasciare il tennis”

Jannik Sinner si confessa al Tg1: “Momenti difficili, ho pensato di lasciare. Ora pronto a tornare a Roma con una nuova mentalità”. La forza della famiglia e del team.

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Jannik Sinner si prepara a rientrare in campo agli Internazionali d’Italia di Roma con uno spirito nuovo, dopo mesi difficili segnati dalla sospensione per doping patteggiata con la Wada. In un’intervista esclusiva rilasciata al Tg1, il numero uno del tennis mondiale si è raccontato senza filtri al direttore Gian Marco Chiocci, svelando emozioni, fragilità e speranze alla vigilia del suo ritorno.

«Sono molto contento di rientrare in campo a Roma. Sicuramente torno con una mentalità diversa», ha detto Sinner, pronto a rimettersi in gioco dopo aver attraversato momenti complessi. «In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Il divertimento era andato via, pensavo ad altre cose. Ma ora sono felice di tornare, non c’è posto più bello di Roma per ricominciare».

Il campione altoatesino ha rivelato di aver pensato persino di lasciare il tennis: «Prima degli Australian Open non mi sentivo a mio agio, nemmeno negli spogliatoi. I giocatori mi guardavano in modo diverso, e lì ho pensato: è pesante vivere il tennis in questo modo».

Sinner ha ricordato la difficile gestione del caso Clostebol, la sostanza proibita che ha portato alla sua squalifica: «In quel momento non ho capito nulla. Non sapevo da dove venisse. È stato pesante accettare tre mesi di squalifica sapendo di non aver fatto nulla di sbagliato. Ma con il mio avvocato abbiamo deciso di patteggiare, per evitare rischi peggiori».

Fondamentale per lui è stato l’appoggio delle persone più vicine: «La mia fortuna è stata avere il mio team, la mia famiglia, persone che mi hanno protetto. Mi sono costruito una bolla, e questo mi ha dato la voglia di continuare a lottare».

Sul piano mentale, Sinner ammette di vivere le emozioni in modo intenso: «Anche io ho scatti di rabbia, ma il tennis è come il poker: devi nascondere le emozioni. Quando capisci che l’altro è in difficoltà, ti dà forza». E aggiunge: «Il tennis è importante, ma fuori dal campo c’è qualcosa di ancora più importante: la vita privata, la famiglia. Senza il mio team non sarei nessuno».

Con il rientro ormai imminente, Sinner si dice pronto ad affrontare la nuova sfida con consapevolezza: «Mi manca la competizione, la pressione della partita vera. Adesso voglio solo tornare a divertirmi giocando, ritrovare il piacere del campo. Siamo pronti a ripartire».

 

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A Madrid si gioca, Tsitsipas ko e Musetti vola a ottavi

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Torna l’elettricità in Spagna ed anche il Masters 1000 di Madrid riprende la sua corsa dopo la sospensione obbligata di ieri. L’Italia sorride con Lorenzo Musetti che batte ancora Stefanos Tsitsipas e raggiunge gli ottavi di finale del torneo madrileno (dove affronterà l’australiano Alex De Minaur). E’ costretto invece al ritiro Matteo Berrettini per un fastidio accusato agli adduttori dopo aver perso al tie break il primo set del terzo turno contro Jack Draper. Una scelta prudenziale, quella del romano, per evitare problemi più seri. A due settimane dal torneo di Montecarlo, quando (ai quarti) Musetti ha battuto per la prima volta Tsitsipas, il carrarino si ripete sulla terra rossa spagnola con un match in rimonta con l’azzurro che ha conquistato il primo parziale col punteggio di 7-5, risalendo dal 2-5, annullando anche un set point.

Nel secondo ha invece chiuso i conti al tie break. “E’ stata una partita difficile, all’inizio, perchè non avevo mai provato questo campo, il Manolo Santana, neanche in allenamento, e ho trovato molta differenza. Poi però mi sono adattato e la voglia di vincere questo match ha fatto la differenza”, ha spiegato Musetti a fine match. “Sono felice e orgoglioso perchè ci tenevo molto a vincere”, ha aggiunto. L’azzurro ha poi parlato della strana giornata di ieri, quando il black out in Spagna ha portato alla cancellazione di tutti gli incontri in programma, tra i quali quello appena vinto. “Ieri è stata una giornata dura, nel complesso. Quando succedono questa cose comprendi quanto siamo miserabili senza energia elettrica – ha detto Musetti -. Ma non è stato tutto brutto, per tornare in albergo siamo partiti insieme con Flavio e Matteo (Cobolli e Arnaldi, ndr). Abbiamo camminato due ore per rientrare, una bella camminata ma valeva la pena. E’ stata una bella preparazione per la partita di oggi”, ha concluso. Saluta Madrid con un ritiro Berrettini.

Il tennista romano, dopo aver perso al tie break il primo set contro il britannico Draper ha alzato bandiera bianca per il riacutizzarsi del fastidio all’addome emerso già dopo il match del primo turno contro Giron. E’ stato lo stesso Berrettini, con una nota affidata ai media, a chiarire i motivi del suo infortunio e a fornire aggiornamenti sulle sue condizioni: “Ho voluto provare a giocare nonostante il problemino dell’altro giorno, perché questi due giorni di riposo mi hanno aiutato a scaricare un po’ la zona dell’addome, che era molto carica e contratta – fa sapere l’ex n.6 del mondo -. Ma il ritiro è avvenuto perché il gioco non valeva la candela, c’era un rischio grosso di farsi male. E l’ultima cosa che vogliamo è infortunarsi agli addominali durante la stagione. E soprattutto per giocare contro i migliori al mondo ho bisogno delle mie armi al 100%. E questo oggi non c’era, soprattutto nella seconda parte, quando ho ricominciato a sentire forte il fastidio. Farò di tutto per recuperare per Roma. Mi dispiace perché tengo molto a questo torneo, anche oggi stavo giocando bene nonostante tutto. Il prossimo anno ci riproveremo”.

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Tennis: Djokovic non ci sarà agli Internazionali di Roma

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Novak Djokovic non sarà a Roma per gli Internazionali. Il tennista serbo ha comunicato poco fa all’ATP e alla direzione del torneo che non verrà nella Capitale dopo che risultava iscritto all’entry list del mille italiano.

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