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Spettacoli

Teatro alla Scala, Mattarella torna alla Prima con l’opera Boris Godunov di Modest Musorgskij

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella tornera’ il prossimo 7 dicembre alla Scala dove un anno fa, prima dell’inizio di Macbeth, aveva ricevuto una standing ovation e un invito a suon di “bis” ad accettare un secondo mandato. L’opera in programma quest’anno e’ Boris Godunov di Modest Musorgskij, titolo russo che all’annuncio aveva fatto alzare qualche sopracciglio, anche se scelto ben prima dello scoppio della guerra. La conferma della presenza del Capo dello Stato, che arriva con largo anticipo rispetto alle inaugurazioni precedenti, e’ stata annunciata dal sindaco Giuseppe Sala oggi durante la seduta del consiglio di amministrazione del teatro di cui e’ presidente. “Ho informato il cda che il Quirinale ha confermato la presenza del Capo dello Stato, che ha accettato il mio invito. Sono piu’ che mai contento che anche quest’anno Mattarella venga alla Scala – ha sottolineato Sala – dove e’ sempre stato accolto con grande affetto ed entusiasmo dal pubblico. E sono sicuro che lo sara’ ancora”. “Il pubblico della Scala, e Milano, – ha aggiunto – ha sempre riconosciuto l’impegno del presidente Mattarella per il Paese nello svolgere il suo ruolo di garante, che ha saputo portare avanti, come sapra’ in futuro, al meglio anche in momenti difficili. Si dice onorato della sua presenza anche il direttore musicale della Scala Riccardo Chailly, che dirigera’ il Boris. “La presenza del presidente Sergio Mattarella ci onora. E’ un segno di grande attenzione verso il mondo della cultura e verso il Teatro alla Scala, che – ha sottolineato il maestro – e’ un simbolo nel mondo della nostra identita’ culturale. Lo conferma ancora una volta l’accoglienza che il pubblico ci sta riservando in questi giorni di tourne’e con la Filarmonica in Spagna”. La Filarmonica ha aperto la tourne’e sabato ad Alicante con otto minuti di applausi alla fine del concerto in cui ha eseguito la Seconda sinfonia di Beethoven e la Prima di Mahler. Seconda tappa ieri sera all’Auditorium della musica di Madrid dove ha voluto essere presente anche l’ambasciatore Riccardo Guariglia. Terza e ultima tappa stasera a Barcellona dove la Filarmonica diretta da Chally inaugura la stagione sinfonica del Palau de la musica praticamente con un soldout. Mattarella non ha potuto partecipare all’inaugurazione della Scala nei suoi primi due anni di mandato: nel 2016 per la crisi di governo dopo la bocciatura del referendum e nel 2017 per una visita ufficiale in Portogallo. Da allora pero’ e’ sempre stato presente nel palco centrale con la sola eccezione del 2020, quando, a causa del Covid e dei teatri chiusi, la prima e’ stata solo trasmessa in tv e in streaming. Nel 2019, alla sua apparizione nel palco prima dell’inizio di Tosca, ricevette una ovazione di oltre quattro minuti. Ancora di piu’ lo scorso anno con una standing ovation di sei minuti e l’inequivocabile richiesta di un bis che a febbraio ha concesso iniziando il suo secondo mandato al Quirinale. (ANSA). MF 0

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Rio de Janeiro si prepara per il mega-show di Lady Gaga

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Il centro di Rio de Janeiro vicino all’iconica spiaggia di Copacabana freme fin dalle prime ore di oggi in vista dello show gratuito di Lady Gaga, uno spettacolo che promette – secondo gli organizzatori – di convocare oltre un milione e mezzo di persone. Numeri impressionanti, quelli dell’evento, in linea con l’altissimo profilo della cantante ed attrice statunitense di origini italiane, vera e propria star globale dell’industria musicale e cinematografica e icona della comunità Lgbt. L’impatto economico per la città carioca, è stimato dalle autorità locali in almeno 100 milioni di dollari grazie all’arrivo anche di centinaia di migliaia di turisti dal resto del Brasile e dai paesi limitrofi. Saranno invece 1600 gli agenti spiegati per la sicurezza degli spettatori, che potranno ascoltare il concerto grazie anche a 16 torri di altoparlanti collocate lungo gli oltre 4 chilometri della suggestiva Avenida Atlantica.

L’attesa per il megaconcerto è iniziata fin dalle prime ore del mattino di fronte all’hotel Copacabana Palace dove è alloggiata l’artista e dove Matheus Telhada, un celebre fan brasiliano della pop star si è riunito con altre decine di fans della comunità Lgbt nella speranza di ottenere un saluto speciale, come dice il cartello scritto a mano che esibisce. Sfoggia per l’occasione anche un outfit speciale. “E’ il vestito di carne di Lady Gaga in versione povera”, dice Matheus, illustrando i dettagli che includono una collana di teste di gallina e le zampe incastonate in una calza a rete. Sul celebre marciapiede della monumentale spiaggia carioca è già arrivato anche Daniel, 40 anni, insieme alla sorella e alle due nipoti, la più piccola di 12 anni. Grazie alla musica di Lady Gaga ha sconfitto una profonda depressione.

“Apprezzo la sua parte artistica, ma i suoi messaggi vanno anche in profondità”, dice Daniel, vestito con un corsetto rosso e un cappello a falde larghe dello stesso colore. E con lo spirito del più celebre e festoso dei carnevali del mondo anche il concerto di oggi promette di trasformarsi in una catarsi collettiva.

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Spettacoli

Achille Lauro firma copie nuovo album a Firenze, fan in estasi

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Folla di fan a Firenze per Achille Lauro dove l’artista ha incontrato gli ammiratori per firmare le copie del suo nuovo album ‘Comuni Mortali’, al Caffè Letterario Le Murate. Centinaia i fan intervenuti, che hanno affollato il complesso delle Murate, formando un lungo serpentone. In fila tanti giovanissimi, ma anche meno giovani e soprattutto molte mamme che al pari dei loro figli sono in trepidante attesa di incontrare il loro idolo.

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Riccardo Muti: «Così la musica unisce l’Europa, i popoli e la memoria»

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Due bandiere sul palco del Petruzzelli di Bari: Riccardo Muti e i Berliner Philharmoniker, alla loro prima esibizione in Puglia dal 1882. Un evento storico e simbolico, trasmesso in 80 Paesi, che ha celebrato l’unità culturale dell’Europaattraverso la musica. A raccontarne il senso profondo è lo stesso Muti in una intervista concessa al Corriere della Sera.

«Questo concerto non è solo musica, è una visione d’Europa»

Per il Maestro, il “Concerto per l’Europa” va oltre la bellezza musicale: «Non è un’esibizione di forza, ma un simbolo di ciò che l’Europa potrebbe essere se fondata sulla cultura. Come la immaginava Federico II, il “Puer Apuliae”, che scelse di vivere in Puglia e la rese un centro di cultura e bellezza».

L’omaggio a Puglia e alla Scuola napoletana

Muti sottolinea il legame storico della Puglia con la musica: «Piccinni, Paisiello, Traetta, Mercadante: tutti pugliesi che hanno influenzato la Scuola napoletana. La mia prima volta al Petruzzelli? Avevo tre anni, con i miei genitori ad ascoltare Aida».

«Il San Carlo ha dimenticato il suo passato»

Parlando dei progetti futuri, Muti auspica che l’anniversario di Piccinni sia anche un’occasione di riflessione per il San Carlo: «C’è stato molto opportunismo nel ricordare Roberto De Simone. Servirebbe una memoria culturale più autentica».

Il suono dei Berliner e il peso della tradizione

«Il suono di un’orchestra cambia con il direttore, ma resta l’identità. Quello dei Berliner è ancora segnato da Karajan e Furtwängler, potente e inconfondibile. Come accade per i Wiener o per le voci di Callas e Pavarotti».

L’Europa dei cori e delle bande

Alla musica come strumento di unità Muti dedica parole sentite: «Cantare è di chi ama, diceva Sant’Agostino. A giugno, al Ravenna Festival, 1.250 coristi canteranno Verdi per imparare ad armonizzare, a cercare insieme la bellezza e il bene comune».

E sulle bande musicali: «Sono la vera voce del popolo, strumenti di cultura per la provincia dimenticata. Io stesso ho imparato ad ascoltare con loro, a Molfetta. Oggi, quando partecipo alle feste patronali, la prima cosa che faccio è ascoltare la banda. È lì che si custodisce il cuore della musica».

«Il mio sogno? Sfilare con la confraternita di Molfetta»

Muti racconta con commozione la sua recente partecipazione alla processione dei Misteri: «Mi hanno nominato membro onorario dell’Arciconfraternita di Santo Stefano. Vorrei sfilare con loro, perché lì la gente dimentica le divisioni, si unisce nel rito e nel Mistero».

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