Collegati con noi

Cronache

Tangenti, assessore regionale siciliano Manlio Messina denuncia un tentativo di corruzione

Pubblicato

del

Una “mazzetta” di 50mila euro in cambio del finanziamento di un programma di spettacoli con fondi pubblici per un ammontare di 500mila euro. A proporla, senza troppi giri di parole, sarebbe stata una musicista nota negli ambienti dello spettacolo in Sicilia, figlia di un ex consigliere comunale di Palermo, con il ruolo di “intermediaria” per conto di una importante associazione concertistica italiana. L’interlocutore era Raoul Russo, capo della segreteria particolare dell’assessore del turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana, Manlio Messina, esponente di Fratelli d’Italia, che ha subito denunciato il tentativo di corruzione ai carabinieri. La prova sarebbe contenuta in alcuni messaggi inviati in una chat telefonica, tramite il canale Telegram, al capo staff dell’assessore. “I carabinieri si sono stupiti quando abbiamo deciso di denunciare tutto – dice Russo, anche lui ex consigliere comunale e oggi anche coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, che ha sottoscritto la denuncia – spiegandoci che nella maggior parte dei casi i tentativi di corruzione o le corruzioni emergono da intercettazioni. Per noi la denuncia dei fatti e’ stata normale e poi quando le pressioni sono cosi’ evidenti non si puo’ non denunciare”. La musicista si presenta come intermediaria per programmare un tour di spettacoli da realizzare con fondi pubblici. Costi che appaiono a Russo esorbitanti rispetto alla proposta artistica. “I fatti risalgono tra aprile e maggio scorsi, la persona che ci ha contattato – racconta Russo – ha presentato un progetto per realizzare un grosso evento internazionale da tenere in varie citta’ siciliane. E’ un’artista conosciuta nell’ambiente musicale, ma non si tratta di un nome famoso. Non posso dire di piu’. Comunque, i messaggi sono chiari – aggiunge – siamo davanti all’istigazione, cosi’ abbiamo deciso con l’assessore di rivolgerci ai carabinieri. Non conosco lo stato delle indagini, ma rifarei tutto. La denuncia per noi e’ la normalita’, non potevamo restare in silenzio”. L’assessore Manlio Messina evita commenti a indagini in corso: “Confermo i fatti accaduti e la denuncia fatta e riportati dalla stampa, ma nel rispetto del lavoro degli investigatori e dei magistrati non voglio aggiungere altro”. Parla invece la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che commenta con fierezza la denuncia del ‘suo’ assessore: “I malavitosi non hanno fatto i conti con il nostro assessore e il suo staff, che hanno prontamente denunciato l’accaduto. Il grande circo mediatico, tanto caro alla sinistra, su questo episodio pero’ preferisce tacere. Probabilmente perche’ scomodo a una certa narrazione che mira solo a demonizzare il nostro partito. Fratelli d’Italia ha sempre fatto della legalita’ la sua bandiera: se ne facciano tutti una ragione”, conclude. Ed anche il presidente della Regione Nello Musumeci plaude alla scelta dell’assessore Messina: “Governare le istituzioni con trasparenza e’ la precondizione per garantire sviluppo alla nostra Isola e rassicurare quanti vedono nella Sicilia una possibile meta di investimenti. Lo impone anche il sistema di valori con cui piu’ generazioni sono state educate alla buona politica”. (

Advertisement

Cronache

Riccardo Tisci accusato di aggressione sessuale a New York: la denuncia di un 35enne

Pubblicato

del

Riccardo Tisci, uno degli stilisti italiani più iconici degli ultimi vent’anni, è stato denunciato per presunta aggressione sessuale. La notizia è stata rivelata per primo dal quotidiano britannico The Independent e poi confermata da testate come People e altri media americani.

La denuncia presentata a fine aprile

Secondo la documentazione legale depositata il 29 aprile presso la Corte Suprema di New York, il 35enne Patrick Cooper ha accusato il designer di averlo drogato e aggredito sessualmente nel giugno 2024. I fatti si sarebbero svolti all’interno di un bar di East Harlem, il «2 Sisters 4 Brothers», dove Tisci avrebbe avvicinato Cooper iniziando una conversazione. Approfittando di un momento di distrazione – sostiene la denuncia – lo stilista avrebbe versato una sostanza stupefacente nel suo drink.

Il racconto del presunto abuso

Cooper afferma che, sotto effetto della sostanza, sarebbe stato condotto contro la sua volontà nell’appartamento di Tisci. Qui si sarebbe consumata l’aggressione sessuale. Il 35enne ha dichiarato di essersi risvegliato nudo accanto al designer, senza alcun ricordo e senza aver dato consenso a rapporti sessuali.

La replica del designer: «Accuse false»

Un portavoce di Riccardo Tisci ha definito le accuse «categoricamente false», aggiungendo che lo stilista è «impaziente di dimostrare la propria innocenza attraverso un giusto processo». Intanto il mondo della moda ha reagito con prudenza, scegliendo la linea del silenzio e confidando nella giustizia.

Una carriera ai vertici della moda internazionale

Riccardo Tisci, 49 anni, nato a Taranto e cresciuto a Como, ha costruito la sua carriera tra Londra e Parigi. Direttore creativo di Givenchy dal 2005 al 2017, ha ridefinito l’identità del brand francese con un’estetica gotica e sensuale. In seguito ha guidato Burberry dal 2018 al 2023, cercando di rinnovare l’immagine del marchio britannico. Attualmente era impegnato in nuovi progetti editoriali e in una collaborazione con un brand lifestyle, in vista di un possibile ritorno sulle passerelle.

Le accuse e il contesto legale

La causa intentata da Patrick Cooper include accuse gravi: aggressione, percosse, sequestro di persona, inflizione di stress emotivo e violazioni del Gender-Motivated Violence Act (Gmva), una legge dello Stato di New York che tutela le vittime di violenze legate al genere anche in assenza di procedimenti penali.

Altri casi nel mondo della moda

Il caso Tisci si inserisce in una scia di accuse simili che hanno travolto negli ultimi anni figure del fashion system. Nel 2020, lo stilista Alexander Wang fu accusato da più persone, chiudendo la vicenda con accordi extragiudiziali. Prima ancora, celebri fotografi come Terry Richardson, Mario Testino, Bruce Weber e Patrick Demarchelier sono finiti sotto accusa per reati simili.

Continua a leggere

Cronache

Ossessione: la persecuzione silenziosa che ha terrorizzato una donna a Vico Equense

Pubblicato

del

Un’ossessione. È questa la parola che meglio riassume la vicenda che si è consumata nel cuore della costiera sorrentina. Un assedio invisibile, ma logorante, che ha cancellato la libertà di una donna e che si è concluso con l’arresto di un uomo di 44 anni per atti persecutori.

Una presenza costante e inquietante

La protagonista, una donna che si era da poco trasferita in un appartamento nel centro cittadino di Vico Equense, conduceva una vita normale. Accanto a lei viveva un uomo di 44 anni, con cui condivideva soltanto saluti fugaci sul pianerottolo. Almeno in apparenza. Perché in realtà, l’uomo era ossessionato da lei, tanto da conservare in casa sue fotografie, alcune incorniciate e poggiate sul comodino, accanto al letto.

Finti incontri casuali e tentativi di approccio

Con il tempo, gli incontri diventano frequenti, quasi pianificati. L’uomo suona spesso alla sua porta, offrendo frutta o bottiglie di spumante. Poi iniziano i messaggi sui social, sempre più audaci. Ogni giorno, la donna trova sullo zerbino un dono: una rosa, una mimosa sul parabrezza, lettere d’amore. L’uomo dichiara apertamente il suo amore, ma riceve un rifiuto fermo e inequivocabile.

La paura cresce, la persecuzione si fa più pressante

Il rifiuto non lo ferma. Al contrario, diventa più insistente, invadente, ossessivo. Grida frasi d’amore attraverso le pareti, si apposta davanti alla porta per ore, la segue in strada e in auto. La donna lo osserva dallo spioncino, terrorizzata. La situazione degenera quando arrivano le prime minacce: è la miccia che spinge la vittima a rivolgersi ai Carabinieri.

L’intervento dei Carabinieri e l’arresto

I militari della stazione di Vico Equense raccolgono la denuncia della donna e si attivano immediatamente. Si appostano nei pressi dell’abitazione. Quando lei esce, l’uomo la segue, la pedina, la importuna. A quel punto scattano le manette. L’uomo viene arrestato in flagranza per atti persecutori.

Le prove del suo delirio

Durante la perquisizione nell’appartamento del 44enne, i carabinieri trovano decine di fotografie della donna, stampate e conservate. Alcune sono esposte in camera da letto. In una cornice d’argento, un ritratto in bianco e nero in cui la donna sorride al fotografo. Era lì, sul comodino, rivolto verso il letto. L’ultima immagine prima di chiudere gli occhi. Un’immagine di pura ossessione.

 

Continua a leggere

Cronache

Un’aula del tribunale di Napoli ricorderà l’avvocato Peluso

Pubblicato

del

Un’ aula del tribunale di Napoli sarà intitolata alla memoria dell’avvocato Peluso: su proposta del Consiglio dell’Ordine avvocati di Napoli (Coa), la conferenza permanente della Corte d’appello ha deliberato l’intitolazione di un’aula del tribunale “A.Criscuolo” alla memoria dell’avvocato Angelo Peluso, già presidente di Camera penale e consigliere del Coa, in riconoscimento del suo ruolo di protagonista di significative battaglie in favore dell’Avvocatura per l’affermazione del diritto di difesa e per il pregevole contributo sempre offerto al dibattito sulla giustizia, anche nel ruolo di giornalista. Alla cerimonia di intitolazione dell’aula 113 prevista lunedì 5 maggio (ore 11,30) interverranno Carmine Foreste, presidente del Foro di Napoli, il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, Maria Rosaria Covelli e Aldo Policastro, rispettivamente presidente e procuratore della Corte d’Appello, il vicepresidente dell’Unione camere penali Nicolas Balzano, il presidente della Camera penale di Napoli Marco Muscariello e il presidente del tribunale, Elisabetta Garzo: toccherà all’avvocato Claudio Botti tratteggiare la figura di Angelo Peluso.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto