Ho conosciuto Iva Nikolli in ospedale. Mi ha colpito subito il fatto che Iva, pur non essendo italiana, parlasse un italiano quasi perfetto. Iva Nikolli, infatti, è nata a Durazzo nel 2002 ed ha vissuto in Albania fino all’età di 17 anni. É venuta in Italia per motivi di salute ed attualmente vive a Roma dove sta continuando gli studi e coltivando la sua grande passione: la scrittura. Mi ha incuriosito proprio per questo, perché durante le nostre lezioni di italiano svolte nella scuola in ospedale al Policlinico Gemelli di Roma, mi disse che aveva scritto due romanzi, pubblicati in Albania, uno dei quali ha anche vinto un premio letterario, all’edizione del 2018 della Fiera del libro di Tirana, per “l’originalità nella ricerca e nella descrizione dell’umanità”. Si tratta del romanzo “Solo per te” (Edizioni Shtepia Botuese Dituria) che racconta la storia di una sorella e di un fratello gemelli: Jane e Daniel. I due sono rimasti orfani in tenera età e sono costretti a trovare la forza di affrontare il grande dolore derivante dalla perdita dei genitori. Lo stretto rapporto tra sorella e fratello improvvisamente entra in crisi. Dopo una feroce discussione Daniel decide di andar via, immigra in Svezia, lasciando Jane ad affrontare la vita da sola. Dopo sei anni di separazione, pieni di difficoltà e vicissitudini, sorella e fratello si ritrovano, ma sembra che la vita abbia riservato loro un’altra separazione. E questa volta per sarà per sempre. La giovane autrice, con uno stile chiaro e semplice, ci racconta una storia fatta di legami familiari ed amicizia, amore e sacrificio e vuole esprimere, come lei stessa afferma “la grande forza di sorridere per andare avanti, anche quando sembra che non ci siano più le speranze”.
Il secondo romanzo si intitola “Quando saremmo” (Edizioni Shtepia Botuese Dituria) e racconta la storia di Alex, che decide di lasciare l’Albania e trasferirsi in Grecia, perché non vuole più essere un peso per la sua famiglia e vuole diventare finalmente “il padrone di sé stesso”. Dopo l’arrivo in Grecia, la sua sfida più grande sta nell’approcciarsi con persone “straniere” ed Alex trova molti ostacoli. Nulla di quello che vive è come lo immaginava. Questo lo rattrista molto e cerca di trovare conforto in Nelda, la prima ragazza che incontra ad Atene. Alex e Nelda si aiutano e si confortano a vicenda nei momenti cupi, finché un giorno Nelda racconta ad Alex un segreto e le loro vite si separano definitivamente. Quando ho chiesto ad Iva da cosa trae la sua ispirazione, considerata la sua giovane età, mi ha risposto : “Ciò che mi ha ispirato a scrivere entrambi i miei libri è stato ciò che accade quotidianamente nella vita di ognuno di noi. Quando mi imbatto in storie diverse o quando ascolto solo frammenti di conversazioni sento la voglia di scrivere. Davvero non riesco a trattenermi, anche perché a volte, nella vita, abbiamo tutti gli stessi problemi ma questi problemi non li condividiamo, un po’ perché abbiamo paura di rivelare le nostre fragilità, un po’ perché le persone non sempre sono disposte ad ascoltarci. Ed è per questo che cerco di trasmettere questa realtà nei miei libri”.
Si commuove Iva quando ricorda la sua vita in Albania, i momenti felici della sua infanzia e le giornate trascorse con la sua famiglia. Ha nostalgia del tempo trascorso nel suo paese con tutti i suoi parenti, ma allo stesso tempo ama Roma e “la storia che la circonda”. Quando le ho chiesto se tornerebbe in Albania, una volta finite le cure, mi ha risposto “l’Albania è la mia patria e sicuramente andrò a trovare i miei parenti appena potrò. Ci sono tanti fattori personali che mi fanno dire che non tornerò a viverci, però…mai dire mai”.
Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.
Una norma rigida che non tutela sempre i figli
L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.
Il caso sollevato dal Tribunale di Siena
A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.
Il principio: al centro l’interesse del minore
La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.
La continuità con la giurisprudenza
La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.
Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.
«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».
Una vita tra letteratura e impegno
Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.
Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.
I capolavori che hanno segnato la sua carriera
Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.
Un addio in forma privata
Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.
Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.
Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.
Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia
Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.
Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.
Un team guidato da due docenti campani
A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.
La fisica come passione e riscatto territoriale
L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.
Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.