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Spiezia è il procuratore di Firenze, ma il Csm si spacca

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A oltre un anno di distanza dal trasferimento di Giuseppe Creazzo a Reggio Calabria, Firenze ha un nuovo procuratore. E’ Filippo Spiezia, rappresentante dell’Italia a Eurojust, l’agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale. Ma sulla sua nomina, la prima di peso che riguarda un ufficio di procura, il plenum del Csm si è spaccato in modo clamoroso, dopo un ballottaggio finito in parità (15 voti ciascuno) tra Spiezia e il procuratore di Livorno Ettore Squillace Greco. Decisivo per il membro italiano a Eurojust è stato il sostegno ricevuto dal vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, che in caso di parità dei voti vale doppio. Così alla fine il nuovo procuratore ha tagliato il traguardo con il sostegno di tutti i laici di centro-destra, il laico di Italia Viva Ernesto Carbone ,il Pg della Cassazione Luigi Salvato e l’intero gruppo di Magistratura Indipendente, la corrente delle toghe ritenuta più vicina al governo, con l’ eccezione del pm di Palermo Dario Scaletta che si è astenuto.

Per arrivare alla nomina sono state necessarie due votazioni. Nella prima Spiezia non ha raggiunto la maggioranza: i 15 voti ricevuti non erano sufficienti, a fronte degli 11 ricevuti da Squillace e dai 4 ottenuti dalla terza candidata, Rosa Volpe, procuratrice aggiunta a Napoli e sino a poco tempo fa reggente dell’ufficio requirente partenopeo. E’ stato dunque necessario il ballottaggio, dove i voti di chi aveva sostenuto Volpe sono confluiti tutti su Squillace: per lui i voti di tutti i consiglieri di Area, Md, Unicost, dei togati indipendenti e dei laici di Pd e M5s. Si è astenuta “con rammarico” anche la presidente della Cassazione, Margherita Cassano, per ragioni di opportunità, avendo ricoperto in passato l’incarico di presidente della Corte d’appello di Firenze. Spiezia è stato per 17 anni sostituto procuratore a Salerno e per 5 anni ha fatto parte anche della direzione distrettuale antimafia. E’ stato in seguito pm alla procura nazionale antimafia, dove ha coordinato l’intero settore internazionale.

Dal 2015 è membro nazionale a Eurojust, di cui è stato anche vicepresidente dal 2017 al 2020. Alla sua nomina si è giunti dopo un ampio dibattito sull’interpretazione della circolare sugli incarichi direttivi. Tra i candidati era l’unico a non aver mai ricoperto nè incarichi direttivi nè semidirettivi. Ma a far pendere il piatto della bilancia dalla sua parte, secondo chi lo ha sostenuto, l’ampia esperienza internazionale e di coordinamento che ha svolto anche alla procura antimafia e il fatto che potrà garantire per ragioni anagrafiche la permanenza per 4 anni alla guida della procura di Firenze. Spiezia assume la guida della procura di Firenze in un momento delicato per l’ufficio. A breve è attesa la pronuncia della Consulta sul conflitto che il Senato ha sollevato nei confronti dei pm del procedimento Open per aver acquisito sms, email e messaggi whatsapp di Matteo Renzi senza chiedere preventivamente l’autorizzazione a quel ramo del Parlamento. Chiusa la pratica Firenze ora il Csm dovrà occuparsi del vertice di un’altra procura scoperta da troppo tempo, quella di Napoli, dopo che a maggio dello scorso anno Giovanni Melillo è diventato il capo della Direzione nazionale antimafia. Domani dovrebbe aprirsi la discussione nella Commissione Direttivi sul candidato o i candidati da proporre al plenum.

La scelta è tra i cinque concorrenti che erano stati ascoltati in audizione. Il nome più noto è quello di Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro. Nella rosa ci sono anche i procuratori Francesco Curcio (Potenza), Giuseppe Amato (Bologna), Aldo Policastro (Benevento) e Rosa Volpe, la cui presenza ha spinto la Commissione ad aspettare il voto su Firenze prima di prendere in mano il dossier Napoli.

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Anziana investita e uccisa a Napoli, caccia a pirata strada

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Una donna anziana e’ morta a Napoli, vittima di un pirata della strada. Alle 18.15 circa di ieri, in via Labriola, sulla carreggiata in direzione via E. Ciccotti, R.R., 80 anni, e’ stata investita mentre attraversava la strada. Secondo prime ricostruzioni, un’auto si era fermata per consentire il passaggio alla signora, ma una Citroen di colore blu scuro, nel tentativo di sorpassare questa vettura, ha investito la donna e poi e’ fuggita. La Polizia Locale e’ impegnata nelle indagini per identificare il conducente e il veicolo coinvolto. La vittima era stata trasportata all’ospedale Cardarelli in stato di incoscienza e dopo poche ore e’ deceduta.

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Omicidio Giulia Cecchettin, Turetta premeditò il delitto: rischia ergastolo

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E’ un carico accusatorio molto pesante quello che la procura di Venezia contesta nell’avviso di chiusura delle indagini a Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Mentre il ‘rumore’ esploso nelle piazze e nelle coscienze in nome di Giulia non si e’ mai spento, a sei mesi dalla notte dell’11 novembre quando venne ammazzata tra le fabbriche e le strade vuote di Fosso’, pochi chilometri lontano dalla sua casa di Vigonovo, gli inquirenti tirano una linea e sciolgono alcuni nodi giuridici. E decidono che si’, Turetta aveva premeditato di ucciderla come dimostrerebbero, spiega il procuratore Bruno Cherchi, “la ricerca dei luoghi tramite internet, l’acquisto del materiale necessario per immobilizzare la vittima, la cartina geografica, l’atto di silenziare la persona offesa mettendole del nastro adesivo per non farla urlare, serrare i polsi e le gambe della ragazza”.

Aggiungono l’aggravante della crudelta’, da intendersi come la giurisprudenza la intende: aver inflitto “sofferenze gratuite e non collegabili al normale processo di causazione della morte”. In questo caso con venti coltellate, le prime nel parcheggio davanti alla villetta dove viveva quando Turetta l’aggredi’ a bordo della sua Fiat Punto nera. Qui per diverse ore sono rimaste sull’asfalto le tracce di sangue della ragazza ed e’ stato trovato un coltello da cucina. Poi, dopo averla immobilizzata con lo scotch, questa e’ la ricostruzione della Procura, l’ha spinta in auto, superando la sua resistenza, ha raggiunto in pochi minuti Fosso’ e l’ha assalita di nuovo, finendola. Da li’ e’ iniziata la fuga che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso per una settimana. Dopo il delitto Turetta era scappato verso il Friuli e, abbandonato il corpo in un dirupo vicino al lago di Barcis, era fuggito verso l’Austria e poi in direzione Germania, dov’e’ stato fermato dalla polizia tedesca, vicino a Lipsia, nella mattinata del 19 novembre. “L’ho uccisa io” ha detto subito Filippo a chi l’ha fermato, una confessione non utilizzabile nel processo mentre lo e’ quella messa a verbale nel carcere Montorio di Verona, dov’e’ detenuto.

Il contesto in cui il delitto e’ maturato sarebbe stato quello dello stalking, come suggerito alla Procura da chat e testimonianze che riferiscono delle insistenze morbose del giovane nei confronti dell’ex compagna dopo che la loro storia era finita. Omicidio aggravato da premeditazione, crudelta’, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi e occultamento di cadavere, e’ il robusto capo d’imputazione da cui dovra’ difendersi davanti alla Corte d’Assise. Non c’e’ spazio per il rito abbreviato, che avrebbe comportato uno sconto di un terzo della pena, perche’ i reati sono cosi’ gravi da ipotizzare l’ergastolo. Si chiude cosi’ la prima parte ‘giudiziaria’ di quella che nel frattempo e’ diventata la storia di Giulia e non, come spesso accade nella narrazione mediatica, quella del suo presunto omicida, sul quale si sono spente le luci. La storia di Giulia, di suo padre Gino e della sorella Elena che mai come prima hanno portato l’attenzione sul tema dei femminicidi con i loro appelli a un cambiamento culturale profondo.

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Adr lancia ‘Airport in the City’: a Termini check-in di Ita

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All’inaugurazione di “Airport in the City” sono intervenuti, tra gli altri , la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il presidente di Ita, Antonino Turicchi, il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, il Presidente di Unindustria, Angelo Camilli. “È con grande soddisfazione che oggi ci uniamo ad Aeroporti di Roma per celebrare l’inaugurazione di Airport in the City, un servizio che rende l’esperienza di viaggio sempre più agile e confortevole – ha detto Turicchi – Questo progetto riflette la stretta collaborazione tra ITA Airways e Aeroporti di Roma, evidenziando il comune impegno per l’innovazione e la sostenibilità nel settore dei trasporti”.

“Il progetto di Adr si inscrive appieno nel processo di innovazione e interconnessione del trasporto aereo che l’Enac persegue da tempo” – ha aggiunto il presidente Enac Pierluigi Di Palma. “L’hub di Fiumicino, prima porta d’accesso all’Italia più volte premiato come migliore scalo d’Europa, sviluppa l’integrazione con la stazione Termini, primo snodo ferroviario nazionale, rafforzando l’intermodalità aria-ferro. Con il check-in off-airport Termini Fiumicino, il comparto aereo italiano si riconferma una realtà innovativa, sostenibile e, soprattutto, attenta ai diritti dei passeggeri con l’offerta di servizi di qualità che, oggi, rappresentano l’elemento più importante per le scelte dei consumatori”.

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