Collegati con noi

Sport

Spavento Juve, poi Muani avvia rimonta: 4-1 all’Empoli

Pubblicato

del

Kolo Muani salva la Juve, il francese fa doppietta in tre minuti e riesce a rialzare i bianconeri, che si sono spaventati non poco contro l’Empoli, con i toscani avanti fino al 61′. A tempo scaduto poi ci pensano Vlahovic e Conceicao ad arrotondare per il 4-1 finale, ma i ragazzi di D’Aversa sono rimasti in partita fino all’espulsione per doppia ammonizione di Maleh, a 6′ dalla fine. La Juve si prende così il quarto posto in attesa delle altre gare di giornata, l’Empoli rimane con un punto di vantaggio sul Parma terzultimo. Thiago Motta sceglie due volti nuovi su tre, Veiga gioca al fianco di Gatti tra Weah e Savona e Kolo Muani, al battesimo allo Stadium, è l’attaccante supportato da Nico Gonzalez, Koopmeiners e Yildiz.

A centrocampo invece riposa Thuram e insieme a capitan Locatelli c’è McKennie. D’Aversa conferma Vasquez tra i pali, ma durante il riscaldamento perde Fazzini per qualche noia muscolare e lo sostituisce in extremis con Maleh. Uno dei centrali accostati alla Juve, il georgiano classe 2004 Goglichidze, comincia fuori e come titolare viene scelto il grande ex De Sciglio. E proprio il difensore è subito protagonista: dopo tre minuti, viene completamente dimenticato dai vecchi compagni su azione d’angolo e di testa batte Di Gregorio. Lui sceglie di non esultare, lo Stadium lo applaude e cominciano i mugugni verso i bianconeri, anche perché poco dopo è Esposito a farsi pericoloso ancora da corner. La Juve non c’è, Di Gregorio stende Maleh e sarebbe calcio di rigore, ma Zufferli lo cancella dopo la revisione al Var per un fallo di mano di Anjorin a inizio azione.

Scampato il pericolo, Nico Gonzalez prova a scuotere i compagni con una girata al volo deviata in angolo da un bell’intervento di Vasquez, poi Weah non trova la porta per pochi centimetri e la botta a colpo sicuro di Koopmeiners trova la sfortunata deviazione del compagno McKennie. I timidi segnali di Juve, però, non bastano a trovare il pareggio, con l’Empoli che va negli spogliatoi in vantaggio. A inizio ripresa D’Aversa deve sostituire l’acciaccato Anjorin con Zurkowski, il neo-entrato ci prova subito con un destro a giro che esce di poco. Passano dieci minuti e si ferma anche Ismajli, il suo sostituto Goglichidze è subito protagonista in negativo: il georgiano perde il duello con Kolo Muani e il francese batte Vasquez, trovando il secondo gol in due presenze con la Juve.

Il ribaltone si completa in tre minuti, con Yildiz che fa una grande azione personale, Weah che tenta la botta e il pallone che sbatte ancora sull’ex Psg, fortunato a trovarsi sulla traiettoria per beffare il portiere dell’Empoli. Thiago Motta sperimenta il tandem Muani-Vlahovic per l’ultima mezz’ora di gara, Koopmeiners sfiora il tris su punizione. La Juve poi abbassa la tensione e rischia grosso all’82’, quando il sinistro di Colombo deviato da Veiga sfiora il palo alla destra di Di Gregorio. I toscani restano in dieci per la doppia ammonizione a Maleh, e ci pensa Vlahovic allo scadere a scacciare via tutte le paure con un sinistro potente che s’infila sotto l’incrocio dei pali per il tris. Nel recupero Conceicao arrotonda il risultato con una fuga in solitaria lanciato da Thuram.

Advertisement

In Evidenza

Ancelotti, tra Real Madrid, Brasile e Arabia: il futuro è ancora un rebus, ma una cosa è certa: non ha fretta

Il futuro di Carlo Ancelotti resta in bilico tra Real Madrid, Brasile e offerte arabe. Ma il tecnico non ha fretta: vuole chiudere con eleganza la sua avventura a Madrid.

Pubblicato

del

Chiamatelo fattore “tempo”. Perché quando si parla del futuro di Carlo Ancelotti, signore della Champions League e tecnico più vincente d’Europa, è proprio il tempo a scandire ogni passo. Ancelotti ha costruito la sua leggenda senza mai cedere alla fretta, e anche oggi – stretto tra Real Madrid, Brasile e offerte saudite – non ha intenzione di affrettare decisioni.

La stagione del Real tra infortuni, ego e delusioni

La stagione 2024-2025 del Real Madrid è stata un percorso a ostacoli, nonostante il clamoroso arrivo di Kylian Mbappé. Gli infortuni pesanti a Carvajal e Militao, il vuoto lasciato da Kroos, l’inserimento complicato di Mbappé e una squadra iper-offensiva e senza equilibrio hanno lasciato segni profondi. I Blancos sono usciti ai quarti di Champions, hanno perso la Copa del Rey in finale, la Supercoppa, e in Liga inseguono il Barcellona a -4. Solo l’11 maggio, nel Clásico che sa di sentenza, si capirà se la corsa è ancora viva.

Il Brasile aspetta, ma Ancelotti temporeggia

Le voci sull’approdo di Ancelotti sulla panchina della Seleção circolano da mesi. Sembravano spente, ma i problemi del Brasile nelle qualificazioni mondiali le hanno riaccese. Qualche giorno fa, a Londra, c’è stato un incontro ufficiale tra Ancelotti e i vertici della Federazione brasiliana. Ma è arrivata fumata nera: il Brasile lo vuole subito, Carlo vuole chiudere con stile la sua avventura madridista, eventualmente fino al Mondiale per club.

L’offerta araba e il silenzio di Ancelotti

Sul tavolo è spuntata anche una proposta monstre dall’Arabia Saudita, si parla di 50 milioni a stagione, forse dall’Al-Ahli. Ma Ancelotti non si è mosso. Rimane a Madrid, prepara la sfida contro il Celta Vigo, e spera che il Barcellona inciampi. Nel frattempo, la stampa spagnola inizia a ipotizzare che possa restare anche per il Mondiale per club.

Il commiato perfetto? Con la Liga in mano

Con 15 trofei vinti alla guida dei Blancos, don Carlo merita un’uscita di scena all’altezza della sua storia. E anche il club lo sa. Il finale di stagione sarà determinante: Liga o no, l’addio sarà comunque elegante.

Il resto? Arabia, Brasile, Italia (si vocifera Milan o Roma), o una pensione serena. Ancelotti, unico tecnico a vincere nei cinque principali campionati europei, non ha fretta, e questa è – per ora – l’unica certezza.

Continua a leggere

Sport

Europa League: vincono Tottenham e United, verso finale inglese

Pubblicato

del

Vittorie per Tottenham e Manchester United, si va verso una finale di Europa League tutta inglese. La squadra londinese ha fatto un grande passo battendo 3-1 il Bodo Glimt nella semifinale di andata giocata a Londra. Vantaggio lampo per il Tottenham che al 1′ va a segno con Brennan Johnson, il raddoppio al 34′ con James Maddison: al 16′ della ripresa Dominic Solanke su rigore segna il tris. Saltnes ha accorciato le distanze al 38′ in una delle rare azioni offensive dei norvegesi, chiamati ora alla missione quasi impossibile tra sette giorni in casa. Nell’altra semifinale, grazie anche alla superiorità numerica dal 35′, lo United, a cui resta solo l’Europa per salvare la stagione, ha travolto l’Athletic Bilbao 3-0. I Red Devils, solo quattordicesimi in Premier League, hanno sconfitto i baschi che vedono sfumare il sogno di una finale casalinga il 21 maggio: a segno per gli inglesi Casemiro (30′) e poi doppietta del capitano portoghese Bruno Fernandes (37′ su rigore e 49′).

Continua a leggere

Sport

Conference: Fiorentina ko a Siviglia, al Franchi per la rimonta

Pubblicato

del

La Fiorentina cade a Siviglia e ora deve sperare nella rimonta tra sette giorni al Franchi. Il Betis si aggiudica il primo round della semifinale di Conference League, battendo 2-1 i viola grazie ai gol di Ezzalzouli e Antony, ma Ranieri a segno per la squadra di Palladino ha riacceso la speranza. Minuto di raccoglimento per ricordare Papa Francesco, e poi in campo è subito Betis che infatti passa in vantaggio dopo appena sei minuti grazie alla rete di Ezzalzouli. Azione nata dal duello vinto da Bakambu con Comuzzo, arriva sul fondo e crossa: l’attaccante marocchino non sbaglia a due passi da De Gea. La rete passa sotto la lente del Var per verificare eventuali irregolarità, ma l’arbitro Oliver convalida il gol del vantaggio degli andalusi. La Fiorentina reagisce e al 21′ sfiora il pari con Mandragora, che di testa manda fuori di un soffio.

A ridosso della mezzora Palladino è costretto a un cambio; problema muscolare per Cataldi che chiede di uscire, al suo posto Adli. Nel recupero il Betis va vicino al raddoppio con Bartra che calcia il pallone sopra la traversa. Nella ripresa Palladino gioca la carta Kean, rientrato da poco in gruppo e partito dalla panchina. Ma proprio nel momento migliore die viola arriva il raddoppio della squadra andalusa con Antony (19′). Al 27′ però la riapre Ranieri che batte Vieites e fa tornare a sperare la Fiorentina, che qualche minuto dopo va vicina anche al pari con Gosens. La Viola ha reagito e tiene viva la speranza di volare in finale: tra sette giorni il ritorno in casa.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto