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Spalletti: vittoria complicata ma anche meritata

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”Non è stata una vittoria sporca. Complicata piuttosto, perchè i giocatori del Torino sono bravi, ti vengono addosso con forza, prima ti danno la botta e poi cercano la palla. Anche i professionisti devono avere i calli alle mani, in questo caso ai piedi. E’ stata una bella vittoria soprattutto per il nostro pubblico che si meritava questa soddisfazione. Quando lo stadio era vuoto ci siamo resi conto di quanto poteva contare la loro presenza sugli spalti e ora finalmente sono tornati”. È un Luciano Spalletti raggiante per il filotto di otto vittorie consecutive quello che commenta ai microfoni di Dazn il successo sul Torino. Il tecnico azzurro è sereno e commenta anche la prestazione di alcuni suoi giocatori, oltre che quella del gruppo. ”Osimhen – dice – è fortissimo. Sta attraversando un buon momento di forma, ma la cosa fondamentale e’ che si impegna moltissimo in campo a fare cose alle quali prima non dava molta importanza. Insomma sta diventando piu’ completo, un calciatore fortissimo. Quanto a Rrahmani, si è guadagnato da solo il posto di titolare. Deve solo migliorare nelle scelte della costruzione ma è completo e dietro è difficile trovargli il lato debole. Ha senso della posizione, grosso impatto fisico e soprattutto è un bravissimo ragazzo.”. ”Anguissa – dice ancora Spalletti – è un giocatore di altissimo livello. Sa far tutto. Deve solo migliorare un po’ nell’imbucare la palla, nella finalizzazione. Però macina chilometri, si rende sempre conto nello stretto di dove posizionare la palla e soprattutto è un bravo ragazzo e un professionista serio. Ha la stoffa giusta per questo spogliatoio”. ”D’altro canto – aggiunge – quando hai a disposizione calciatori forti nel reparto offensivo un po’ di soluzione le hai e allora puoi sempre sperare fino all’ultimo che il risultato si sblocchi, come è avvenuto oggi. Juric lo conosciamo bene. E’ un allenatore forte, che sa caricare le sue squadre e con loro è sempre una battaglia”. ”Ora – osserva l’allenatore del Napoli – tutti si aspettano grandi cose da noi. Questo è nostro livello che dobbiamo cercare di imporre sempre e non sara’ facile. Ma la squadra è cresciuta dal punto di vista fisico, di mentalità, di compattezza. C’e’ un grande spirito di squadra e di gruppo e perciò proponiamo un buon calcio. Certo ci sono ancora da fare dei passi avanti ma anche la gara di questa sera ha dimostrato che siamo sulla strada giusta”.

Spalletti spende anche una parola affettuosa nei confronti di Insigne per l’ennesimo rigore sbagliato. ”Insigne era dispiaciuto per non aver contribuito a fare ottenere alla squadra quello che cercava in quel momento. Comunque per quanto mi riguarda il prossimo rigore lo batte Insigne, quello dopo Lorenzo e quello dopo ancora il capitano…” Ivan Juric non è molto convinto che la vittoria del Napoli sia stata meritata. ”La mia squadra – dice – ha avuto più occasioni da gol del Napoli. Abbiamo fatto la partita giusta, il rigore e’ stata una ingenuita’ nostra, abbiamo creato tre nette situazioni per segnare, insomma abbiamo fatto una partita ottima e dispiace anche che il gol sia stato provocato da un rimpallo fortuito”. ”Nonostante l’ottima prestazione di questa sera – aggiunge – penso comunque che abbiamo diverse cose da migliorare. Per le assenze di Praet e Pjaca ci manca un po’ di qualita’. Possiamo crescere nel palleggio, nella trasmissione della palla e finalizzare di più. Adesso c’è anche Belotti e piano piano possiamo crescere. Ora facciamo prestazioni ottime ma con risultati carenti”. Il tecnico del Toro conferma di voler giocare anche in futuro con una sola punta. ”Abbiamo fatto una partita con Sanabria e Belotti assieme ed è stata la piu’ brutta da quando alleno il Torino. Non mi piace questa soluzione, buttiamo solo palloni in avanti e non troviamo soluzioni giuste. Allenare una squadra con due attaccanti è un calcio che non mi entusiasma”. ”Belotti – conclude Juric – oggi ha fatto bene, mi è piaciuto molto. Sta lavorando tanto per tornare in forma ma ci vorrà tempo. L’infortunio è stato lungo, per 30 giorni è stato completamente fermo. Ci può dare tanto. E’ un giocatore importante e il suo atteggiamento è positivo. Dopo la prossima sosta credo che sarà in forma ma già oggi mi ha dato un buon segnale”.

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Calcio: si ritira Sara Gama, esempio anche nel sociale

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Campionessa in campo e fuori al punto da meritarsi l’appellativo di “leggenda”, come l’ha definita la Juventus. Sara Gama ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo, la calciatrice ha detto basta a 36 anni. Triestina come la mamma, ma con il sangue congolese di papà, ha annunciato il ritiro attraverso un lungo videomessaggio: “Oggi quel pallone lo calcio e lo lascio andare. Con orgoglio, con gratitudine, con il cuore pieno: è il mio addio al calcio giocato. L’amore per questo sport e per le sue persone resta con me per sempre” la frase per salutare tutti dopo due minuti di ricordi e di emozioni. Ha provato a racchiuderli in una clip da 120 secondi, ma la sua carriera meriterebbe ben più spazio: è iniziato tutto da Trieste alla Polisportiva San Marco, poi è stata una parabola crescente tra Tavagnacco, Chiasiellis, Pali Blues fino ad arrivare a Brescia e Paris Saint Germain. Nel 2017 ecco la chiamata della Juve. “Un club che ha fatto diventare realtà anche i sogni che non sapevamo di avere” l’ha descritta Gama, ma nel frattempo aveva già vinto uno scudetto, due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia, oltre a un Europeo Under 19 con l’Italia.

Già, perché tra azzurro e bianconero, Gama sale davvero alla ribalta del calcio femminile e non solo. Oltre agli indiscutibili valori tecnici, la calciatrice ne ha anche umani, tanto da spendersi in prima persona per alcune grandi battaglie: ha mandato messaggi forti contro il razzismo, si è battuta per le tutele sociali e previdenziali del calcio femminile, è stata eletta vicepresidente dell’Aic nel 2020 e nel 2021 è entrata nella Commissione Nazionale Atleti del Coni. Così, il colosso di giocattoli Mattel l’ha addirittura inserita tra le 17 personalità femminili in occasione della “Giornata internazionale della donna” nel 2018, creando pure una bambola Barbie a lei dedicata. Sui social Gama ha ricevuto applausi e complimenti nel giorno del ritiro, poi c’è una lunga lettera della Juve: “Grazie per quello che ci hai insegnato e per tutto quello che hai fatto indossando la nostra maglia, la tua maglia. Sarebbe stato impossibile desiderare di meglio” l’omaggio dei bianconeri dopo 153 presenze e 12 trofei in otto anni insieme.

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Le quattro giornate di Napoli, McTominay jolly di Conte

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Una fuga che può portare allo scudetto, in una Napoli che esulta ma sta attenta alla superstizione, che celebra il successo e il primato solitario ma aspetta l’aritmetica prima di festeggiare. E’ trascorso così il lunedì successivo al 2-0 sul Torino che per gli azzurri ha significato la terza vittoria consecutiva, nella giornata segnata dallo stop dell’Inter che ha rimediato di contro la terza sconfitta di fila tra campionato e coppe. Risultati che segnano il sorpasso, con il Napoli che ora ha il pallino in mano a quattro giornate dalla fine del campionato con tre punti di vantaggio in classifica sui nerazzurri secondi. L’entusiasmo però può essere pericoloso come sottolinea su Instagram il capitano azzurro Di Lorenzo, che da napoletano adottivo scrive: “A meglio parola è chella ca nun se dice”.

‘La migliore parola è quella che non si dice’ è il proverbio partenopeo che accompagna e nasconde la parola scudetto, un sogno che sembrava impossibile e che invece ora diventa una meta a portata di mano. Perché le parole migliori oggi arrivano in campo dai giocatori di una squadra che il tecnico Conte ha saputo far crescere alla perfezione, con una rosa compatta, che sta dimostrando di saper affrontare al meglio anche le assenze e i cui talenti ormai hanno imparato alla perfezione il calcio della serie A.

E’ il caso di Scott McTominay, la nuova star della città, già ribattezzato dai tifosi ‘McFratm’, a indicare che lo scozzese ormai è sentito come un ‘fratello, uno dei loro, e che ieri ha siglato una doppietta arrivando a 11 gol in campionato, numero da capocannoniere tra i centrocampisti visto che ha superato la star del Milan Reijnders, fermo a 10. Lo scozzese ha imparato bene il calcio italiano, dimenticando le galoppate che faceva al Manchester United per specializzarsi nell’interdizione degli attacchi avversari e nell’inserimento nelle aree avversarie. L’ultima dimostrazione ieri contro il Torino quando è stato ancora una volta decisivo. E’ la nuova stella del centrocampo, in una città che per anni ha amato Hamsik, che adora Lobotka ma che ora sogna grazie a McTominay, l’uomo che trova i varchi nelle difese avversarie spesso ipnotizzate dai movimenti di Lukaku e Politano, in grado di aprire gli spazi giusti per gli inserimenti dello scozzese.

Il Napoli ha dimostrato di avere la pelle dura per puntare al titolo. Ora però bisogna continuare per le altre quattro partite, come ha sottolineato ieri Conte. La prossima è in casa di un Lecce che lotta per la salvezza, in uno stadio che ha messo in vendita 1075 posti nel settore ospiti e che sarà invaso dai tifosi azzurri residenti in Puglia e altre regioni vicine. Dopo i giallorossi le sfide contro Genoa, Parma e Cagliari. Nessuna partita di vertice, ma il pericolo resta vivo per una squadra che deve fare anche i conti con una rosa stanca, come dimostrato da Olivera e Lobotka che ieri hanno terminato la gara esausti. E risposte si aspettano anche da Buongiorno, che dopo il dolore alla coscia destra mette di nuovo in pericolo l’equilibrio della difesa di Conte.

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Manna: Conte e i giocatori del Napoli hanno fatto un lavoro incredibile

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”Se pensiamo da dove siamo partiti e guardiamo la nostra classifica a quattro giornate dalla fine del campionato dico che il lavoro della squadra e dell’allenatore è stato incredibile: se arriveremo in fondo sarà tutto merito loro”. A parlare è il direttore sportivo del Napoli capolista Giovanni Manna, premiato oggi a Coverciano come il migliore nel suo ruolo durante la manifestazione ‘Inside the Sport 2025’ promossa da Ussi e Mcl.

”Ringrazio chi mi ha scelto e voluto, per adesso siamo felici di quello che abbiamo fatto – ha aggiunto Manna – L’impegno della famiglia De Laurentiis è stato costante, il prossimo anno giocheremo la Champions e stiamo già programmando, il Napoli ha sempre investito nei calciatori anche se adesso siamo tutti concentrati sul presente”.

Sull’exploit di Mcominay che sta dimostrando di essere decisivo per la squadra e fra i migliori colpi di mercato il dirigente partenopeo ha dichiarato: ”Uno come lui non andava scoperto, sapevamo che era un calciatore importante, serviva solo metterlo al centro di un progetto preciso. Prima che guardi io un giocatore c’è un lavoro dello staff. La Premier è migliore campionato del mondo, con i calciatori migliori. Il livello è alto, c’è tutto, intensità, tecnica, tattica”.

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