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SoS dei medici “gettonisti”, stop al numero chiuso a Medicina

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SoS dai medici ‘gettonisti’ italiani: basta con il numero chiuso per accedere alle Facoltà di Medicina, servono energie nuove per coprire gli organici negli ospedali e nelle Asl, occorre agire subito. E’ l’appello alle istituzioni lanciato a Sorrento (Napoli), a margine di una serie di corsi di aggiornamento in pediatria, da un paio di centinaia di medici che svolgono la loro professione anche supportando le Asl per le loro carenze di personale nei reparti ospedalieri.

La concomitanza con le prove di accesso alla Facoltà mediche rende particolarmente d’attualità la situazione dei circa mille medici consulenti esterni – appellati “gettonisti”, molti alle soglie della pensione – chiamati dai direttori generali delle Asl di tutt’Italia, per venire incontro a situazioni di carenza del personale, in particolare nei turni più disagevoli. Ciò avviene in tanti reparti e per ogni specializzazione, è stato sottolineato; i “buchi” riguardano almeno 500 ospedali, anche i più grandi, al Nord come al Sud. Sono in molti a viaggiare su e giù per il Paese, per sopperire a tali situazioni che, incancrenendosi, provocherebbero la chiusura di interi reparti e persino di ospedali. “Sono da vent’anni ‘gettonista’, come ci chiamano coloro che con miopia glissano sul nostro ruolo di ‘stampella’ in tante situazioni critiche nei reparti ospedalieri – afferma Fabrizio Comaita, pediatra di Domodossola – e quella che doveva essere una situazione transitoria, in attesa di un ‘piano di turn over’ con i nuovi specializzati, formati dalle Università, si è scontrata con gli effetti deleteri del numero chiuso a Medicina. Intanto, siamo ‘screditati’, pur essendo medici esperti e comunque depositari di anni e anni di professione”.

“”Dopo 40 anni da pediatra di famiglia – afferma Roberto Sassi, medico attivo in provincia di Napoli – sono stato sollecitato a coprire turni rimasti scoperti in due ospedali molto importanti, in Piemonte, il Maria Vittoria di Torino e in Veneto, all’Ospedale di San Donà di Piave. Mi è capitato di viaggiare all’epoca del Covid su e giù per l’Italia, da solo in treno, onde assicurare la continuità dell’assistenza sanitaria in questi ospedali. Fra alcuni anni andrò in pensione e, se non si risolverà questo blocco a monte, con la formazione di nuovi medici, prevedo che la sanità subirà un blocco fatale”. “La situazione della sanità calabrese è nota a livello nazionale – afferma la dottoressa Maria Grazia Sapia, di Rossano Calabro – e non avevo mai accettato di lavorare in Pediatria, con turni massacranti. Sono stata messa di fronte al caso di coscienza di andare a coprire i turni nell’unico reparto di Pediatria nell’ospedale di Corigliano Rossano, che copre il fabbisogno di un’area molto vasta e periferica, rimasto sguarnito nel suo organigramma. Il punto nascita, che registra circa 700 parti l’anno, collegato ovviamente alla presenza della Pediatria, avrebbe corso il rischio di essere chiuso”.

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Esteri

Putin ringrazia i soldati nordcoreani, ‘sono eroi’

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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ringraziato in un messaggio i soldati nordcoreani che hanno preso parte alla “liberazione della regione di Kursk” dalle truppe d’invasione ucraine, definendoli “eroi”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino.

“Il popolo russo non dimenticherà mai l’impresa delle forze speciali coreane, onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, al pari dei loro compagni d’armi russi”, si legge nel messaggio di Putin. Il presidente russo sottolinea che l’intervento è avvenuto “nel pieno rispetto della legge internazionale”, in base all’articolo 4 dell’accordo di partenriato strategico firmato nel giugno dello scorso anno tra Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza militare reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi. “Gli amici coreani – ha aggiunto Putin – hanno agito in base a un senso di solidarietà, giustizia e genuina amicizia. Lo apprezziamo molto e ringraziamo con sincerità il presidente Kim Jong-un personalmente”.

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Esteri

Media, due giornalisti italiani espulsi dal Marocco

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Due giornalisti italiani sarebbero stati espulsi ieri sera dalle autorità marocchine con l’accusa di aver cercato di entrare illegalmente nella città di Laayoune (El Aaiun). Lo rivela il quotidiano marocchino online Hespress. Matteo Garavoglia, 34 anni, giornalista freelance originario di Biella e collaboratore del ‘Manifesto’, e il fotografo Giovanni Colmoni, avrebbero tentato di entrare nella città marocchina meridionale al confine con la regione contesa del Sahara Occidentale “senza l’autorizzazione richiesta dalla polizia”.

I due erano a bordo di un’auto privata e, secondo quanto riporta il quotidiano marocchino, sarebbero stati fermati dagli agenti che hanno interpretato il tentativo di ingresso come un “atto provocatorio, in violazione delle leggi del Paese che regolano gli ingressi dei visitatori stranieri”. Sempre secondo l’Hespress, i due reporter avrebbero cercato di “sfruttare il fatto di essere giornalisti per promuovere programmi separatisti. Per questo sono stati fermati e successivamente accompagnati in auto nella città di Agadir”. Non era la prima volta che i due tentavano di entrare a Laayoune, secondo il quotidiano, ma sempre “nel disprezzo per le procedure legali del Marocco”.

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Doppio McTominay, il Napoli abbatte anche il Torino ed è capolista con 3 punti sull’Inter

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Il Napoli approfitta dello scivolone dell’Inter e si riprende la vetta solitaria della classifica a quattro giornate dalla fine. Gli uomini di Antonio Conte superano 2-0 il Torino nel match del Maradona: decide la doppietta di Scott McTominay.

I padroni di casa partono subito forte, creando grosse difficoltà ai granata prima con un batti e ribatti nell’area avversaria e poi con un errore di Milinkovic-Savic sulla pressione di Lukaku, su cui è decisivo il salvataggio di Maripan. Al 7′ ci pensa il solito Scott McTominay a sbloccare la contesa: lo scozzese si avventa su un cross basso di Anguissa ed infila la sfera alle spalle di Milinkovic-Savic.

Tifosi scozzesi. Presenza fissa al Maradona

All’11’ i ragazzi di Paolo Vanoli provano a reagire con una conclusione di Adams, che però viene successivamente fermato per fuorigioco. Qualche minuto più tardi il Torino si spinge in avanti con l’ex Elmas, il cui tiro viene deviato sui piedi di Biraghi che fallisce il cross. Gli ospiti fanno possesso palla, ma ad andare a segno è ancora il Napoli: al 42′ Scott McTominay realizza la sua personale doppietta, trovando la deviazione vincente sul traversone di Politano.

Nella ripresa la squadra granata cerca di accelerare le operazioni per riaprire la sfida, ma fa fatica a rendersi pericolosa dalle parte di Meret. Nel frattempo Antonio Conte deve fare i conti con gli infortuni di Buongiorno ed Anguissa, che vengono rispettivamente rilevati da Marin e Billing. Quest’ultimo è subito protagonista poiché al 61′ colpisce una clamorosa traversa su cross di Spinazzola. Al 78′ il neo-entrato Karamoh lascia partire un traversone insidioso, ma Olivera è attento e lo prolunga in calcio d’angolo.

Il secondo tempo del Napoli non è affatto fortunato sotto il punto di vista degli infortuni, dato che anche Lobotka accusa qualche problema fisico: lo slovacco viene sostituito a pochi minuti dal termine. Nel finale gli azzurri amministrano il 2-0 e portano a casa una vittoria fondamentale in ottica Scudetto. In virtù di questo successo, infatti, il Napoli torna in testa alla classifica salendo a 74 punti, a +3 sull’Inter. Nel prossimo turno i campani saranno impegnati nella trasferta del Via del Mare contro il Lecce, in programma sabato.

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