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Cronache

Sistema di comunicazione Fs in tilt, ritardi e disagi

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Alcuni disagi e ritardi nella giornata di oggi per i passeggeri di Ferrovie dello Stato dopo che il sistema di comunicazione dell’azienda e’ andato in tilt. “Sono stati problemi tecnici che hanno riguardato la connettivita’ della rete di comunicazione”, ha spiegato Fs, smentendo voci di un attacco hacker. Il problema dalle 9.30 del mattino ha “impedito” il funzionamento dei sistemi di informazione ai treni e al pubblico e anche la vendita dei biglietti nelle stazioni, “obbligando una gestione non automatizzata dei vari processi”, ha spiegato sempre il Gruppo, precisando che questo ha comportato “tempi di elaborazione e consegna delle prescrizioni ai treni non in linea con quelli standard provocando i ritardi” ai treni in partenza, in media tra i 30 e i 60 minuti. In alcune stazioni l’informazione automatica al pubblico e’ rimasta inattiva e gli aggiornamenti sono stati gestiti con annunci audio. Sono rimaste pero’ attive le biglietterie online di Trenitalia, sul sito e sull’App. Secondo quanto si e’ appreso da fonti qualificate, i problemi sono stati dovuti ad un disservizio tecnico ai server di Almaviva, la societa’ che fornisce alcuni servizi informatici a diverse aziende e istituzioni italiane. I problemi riscontrati dai server di Almaviva, sempre secondo quanto si e’ appreso, hanno coinvolto anche il ministero della Giustizia, con il sito istituzionale down per alcune ore. Il problema e’ stato individuato e risolto nel primo pomeriggio con “una progressiva ripresa” del sistema di comunicazione e con tutti i canali di vendita dei biglietti di Trenitalia di nuovo funzionanti, ha reso noto il Gruppo, avvertendo comunque di “rallentamenti”. In serata la situazione “scontava residui, contenuti ritardi”. Nel complesso “meno di un terzo dell’offerta complessiva di treni ad Alta Velocita’ e’ stato coinvolto con ritardi medi di 20 minuti e sporadiche punte fino a 60 minuti”, ha fatto sapere Fs. “Analoghi ritardi per un Intercity su 5 e un treno regionale su 20”. Il blackout ad Fs ha fatto pensare nei primi momenti ad un nuovo attacco informatico, dopo quello dello scorso mese di marzo quando gli hacker avevano prima introdotto nei sistemi un virus cryptolocker per bloccare i dati sensibili e poi chiesto un riscatto di alcuni milioni di dollari per decrittarli, obbligando l’azienda a sospendere in tutta Italia la vendita dei biglietti nelle stazioni per evitare ulteriori rischi di compromissione che avrebbero potuto mandare in crisi altri sistemi informatici, compresi quelli che gestiscono l’infrastruttura.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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