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Serie A, il Milan frena ancora e ora l’Atalanta lo incalza

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Il Milan non sa piu’ vincere a San Siro, l’Atalanta e’ inarrestabile, il Napoli ricade nei suoi errori ma stavolta vince. La Lazio scavalca la Roma a ridosso della zona Champions. Con l’Inter che tra Bologna e il recupero di martedi’ col Sassuolo puo’ piazzare l’allungo definitivo per lo scudetto, dietro la capolista si definiscono meglio le posizioni della corsa ai tre posti Champions, con le romane outsider. Alla ripresa dalle nazionali pesava l’incognita della fatica e dei contagi dal cluster azzurro, determinanti invece per gli equilibri finali sono stati errori difensivi sparsi. Nell’anticipo dell’ora di pranzo, il Milan di Pioli nonostante un Ibrahimovic gasato dalla sua Svezia non va oltre il pari con la Samp, rischiando addirittura il ko in 11 contro 10. La vittoria al Meazza manca dal 4-0 al Crotone del 7 febbraio, e i due mesi di crisi casalinga spiegano il crollo in classifica. Persa la testa, smarrite le ambizioni scudetto, ora il Milan vede insidiare anche il secondo posto dall’Atalanta esaltata dai gol di Muriel e dal Napoli, che martedi’ recupera con la Juve. A preoccupare Pioli, oltre al risultato, e la prestazione di una squadra che sembra aver perso la spinta della prima parte di campionato. Ritmo lento nel primo tempo, qualche accelerazione, poi su errore di Theo Hernandez Quagliarella pesca il jolly del vantaggio. Andre’ Silva ingenuo si fa ammonire la seconda volta, il Milan va in forcing e trova nei minuti finali il pari con Hauge, sfiorando la vittoria con un palo di Kessie. E’ implacabile invece l’Atalanta di Gasperini, che temeva il rientro dalle nazionali. Con l’Udinese decisivo ancora Muriel, una doppietta nel primo tempo lo fa salire a quota 18 gol e spiana la partita ai bergamaschi, anche se i friulani non mollano. Pereyra allo scadere del primo tempo la riapre, Zapata allunga di nuovo, poi il 3-2 di Stryger Larsen rida’ speranze, ma l’Atalanta gestisce per la vittoria finale che la porta a -2 dal Milan. Segna, soffre e alla fine vince il Napoli, ma il Crotone se la gioca fino in fondo: Insigne e Oshimen in 3′ incanalano la partita, Simy accorcia, Mertens sfodera una punizione alla Maradona per il 3-1 e sembra finita; ma la ripresa e’ da fuochi d’artificio, Simy di nuovo e un erroraccio di Maksimovic per Messias danno al Crotone il pari. Al 4-3 di Di Lorenzo a 18′ dalla fine la squadra di Cosmi non ha piu’ forza per reagire. Ora col recupero di mercoledi’ in casa Juve Gattuso ha la possibilita’ di consolidare il ruolo di pretendente Champions. Scivola lontano dalla zona alta la Roma di Fonseca, due volte in vantaggio a Reggio Emilia e due volte raggiunta. Non basta l’emergenza difensiva a motivare le due amnesie che danno a Traore’ prima e Raspadori nel finale le occasioni del pareggio. Cosi’ la Lazio sorpassa al sesto posto, e con una partita in meno. All’Olimpico i bianconcelesti rendono omaggio al Primavera Guerini, morto in un incidente d’auto, poi in campo soffrono 45′ e la sbloccano con Lazzari in apertura di ripresa. Splendida la rovesciata di Verde per l’1-1, una trattenuta su Caiceido vale il rigore col Var per il 2-1 finale, ma la scelta dell’arbitro innervosisce gli ospiti e un paio di risse nel recupero costano due rossi ai laziali, Lazzari e Correa nell’ordine. Due pareggi anche nella zone salvezza: a Marassi apre Destro pareggia Vlahovic, mentre Ribery si fa espellere per un fallaccio su Zappacosta e Genoa e Fiorentina si dividono la posta come Benevento e Parma, protagonisti di un botta e risposta: apre Glik pareggia Kurtic, a Ionita replica Man. Ko pesante in chiave salvezza per il Cagliari, battuto in casa dal Verona che capitalizza il gol di Barak a inizio ripresa raddoppiato al 9′ di recupero da Lasagna.

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Cronache

Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Calcio: Di Lorenzo, lo scudetto? tutto è nelle nostre mani

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“Si parla di scudetto nello spogliatoio, siamo a un punto cruciale. All’inizio sembrava irraggiungibile, ora siamo lì: difficile, ma ce la giochiamo. Tutto è nelle nostre mani. Con il lavoro e con il sacrificio siamo lì e ce la giochiamo, sapendo che sarà difficile e che finora non abbiamo fatto niente”. Lo ha detto il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo a Radio Crc. Su quando il gruppo abbia capito davvero di essere inserito nello sprint scudetto, Di Lorenzo ha detto: “Non c’è stato un momento preciso. Partita dopo partita ci siamo costruiti questo percorso. Ora serve l’ultimo passo: il gruppo è unito, crede nell’obiettivo. Quando sei primo per tanto tempo non è mai per caso”.

Di Lorenzo ha parlato della sfida di sabato a Lecce e della forza del gruppo azzurro: “Ci tengo prima di tutto – ha detto – a mandare un abbraccio alla famiglia del fisioterapista del Lecce, la notizia ci ha colpiti molto. Sarà una partita difficile: loro lottano per salvarsi, e questa tragedia ha reso l’atmosfera particolare. Ma noi vogliamo portare a casa la vittoria. La forza di questo Napoli è il gruppo. Dietro ogni grande vittoria e ogni grande squadra c’è infatti un gruppo solido. Quando ci si vuole bene davvero, si affronta tutto meglio. Le difficoltà arriveranno, come sempre, ma ciò che conta è come reagiamo. Se il gruppo è sano, superare i limiti diventa più semplice”.

Il terzino destro ha parlato anche del rapporto con Conte e con i nuovi arrivati la scorsa estate: “Da capitano – ha detto – sono il più vicino all’allenatore, passo i suoi messaggi alla squadra. Fin dal primo giorno c’è stato un legame diretto, sincero e leale. La base è la sincerità: Conte è un allenatore forte, conoscevo già le sue qualità da avversario e in questi mesi le ha confermate. Siamo felici di averlo con noi. Sulla fascia destra ci conosciamo bene, da anni. Sappiamo leggere i movimenti l’uno dell’altro, ed è una qualità che ci portiamo dietro nel tempo. Ma il merito è anche del mister, che tiene alta l’intensità e coinvolge tutti. Anche chi gioca meno dà un contributo importante: è questo spirito che porta i risultati. I nuovi arrivati a Napoli? Spesso sono io a muovermi verso di loro, per metterli a loro agio e per farli inserire, magari con un messaggio o una chiamata. Gli consiglio le stesse cose che dissero a me quando arrivai, la cosa fondamentale è vivere la città come una persona normale e non sentendosi diversi. Io esco spesso in centro, scendo e non vivo male la città”. Di Lorenzo risponde anche su chi ha lasciato la maglia azzurra a gennaio, Kvaratskhelia: “Ieri sera – ha detto – ho visto la sua partita con il Psg: è fortissimo e gli auguro il meglio, anche di vincere la Champions League”.

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Castel di Sangro si prepara al ritiro estivo del Napoli

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Castel di Sangro tifa per il Napoli campione d’Italia e si prepara per il ritiro estivo che si terrà tra fine luglio e inizio agosto. Le date devono ancora essere stabilite, ma nel capoluogo sangrino è partita la macchina organizzativa per accogliere i partenopei per il quinto anni di fila. Tra le possibili novità l’allestimento del Palasport che, spera il sindaco Angelo Caruso, che è anche presidente della Provincia dell’Aquila, “possa ospitare il trofeo perché l’Abruzzo finora ha portato bene al Napoli. Da quando gli azzurri si allenano nei nostri impianti hanno vinto uno scudetto e una Coppa Italia. Ora speriamo che arrivi il secondo scudetto”.

L’anno scorso, nei sedici giorni di ritiro, in centomila hanno raggiunto Castel di Sangro (L’Aquila) per assistere agli allenamenti e alle quattro amichevoli degli azzurri. Un numero più basso dell’anno precedente quando erano state registrate 140mila presenze proprio per l’effetto Coppa. “Lo stadio Teofilo Patini ha una portata massima di 7.500 persone – ricorda Caruso – si procederà con l’allestimento straordinario del Palasport che servirà eventualmente a esporre la Coppa e a ospitare momenti celebrativi e conferenze. L’effetto Conte sicuramente si è visto”. Parte quindi il tifo per il Napoliperché l’eventuale conquista dello scudetto riporti i grandi numeri nel centro d’Abruzzo.

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