Senza un attimo di tregua la serie A consuma il suo terzo turno in otto giorni, che prepara la tre giorni di coppe europee. Gli scenari cambiano velocemente ma per ora l’Inter sembra l’unica in grado di dare fastidio al duo di testa Milan-Napoli, mentre Roma, Lazio e Atalanta hanno staccato Juventus e Fiorentina, che escono con le ossa rotte dal turno infrasettimanale. E’ la crisi della Juve, a -13 dalla vetta, a tenere banco e a suscitare forti perplessita’. Il cammino di Allegri zoppica nel confronto anche con Sarri e a Pirlo. Le vittorie ‘a muso corto’ sono gia’ un ricordo e ora, oltre al gioco, mancano pure i punti. Fondamentale diventa la sfida di domani a Verona che fa da spartiacque: o risorge o affonda. Anche se i match clou sono altri, Atalanta-Lazio e soprattutto Roma-Milan, e’ al Bentegodi che si gioca la gara della possibile svolta. Allegri punta su Dybala, Chiesa, Cuadrado, recupera Szczesny e perde De Sciglio, inoltre potrebbe concedere una chance al giovane Kaio Jorge. Tudor, dopo aver fatto riposare a Udine alcuni titolari, ripresenta Simeone autore di una tripletta con la Lazio. Per la Juve non sara’ facile superare questo esame che potrebbe segnare la stagione. Il Milan capolista e imbattuto da 25 gare e’ atteso da una settimana infernale: la Roma, il Porto da battere per l’ultima flebile speranza Champions, e il derby. Ma Pioli, complice l’alto patronato di Maldini, gestisce con acume, leggerezza e risultati un gruppo che continua a crescere. Tonali, Diaz, Leao, Saelaemeker, Calabria stanno offrendo un rendimento superlativo, Kessie e Hernandez sono stati recuperati, la difesa regge bene. Stavolta dovrebbe cominciare Ibra, con Giroud in panchina.
E’ attesa una gara spettacolare perche’ la Roma sta metabolizzando la fame di vittorie di Mourinho e ha uno dei giocatori piu’ in forma del torneo, Pellegrini. Visto che il tecnico ha fatto fuori mezza panchina il problema puo’ essere la stanchezza del gruppo che gioca sempre, in attesa di Spinazzola e Smalling. Ha perso un po’ di mordente Abraham mentre ha stupito l’esordio del 18/enne Felix, che ha fatto girare la gara di Cagliari con la sua velocita’. La sfida tra Zapata e Immobile e tra Ilicic e Pedro infiamma Atalanta-Lazio, quasi uno spareggio per contendere alla Roma il quarto posto. Gasperini dovra’ studiare contromisure per Milinkovis-Savic, che coi nerazzurri ha gia’ segnato cinque reti e dovra’ sopperire a varie assenze, anche se recupera i difensori. La Lazio patisce le piccole e si esalta con le big, per cui si prevede un incontro equilibrato e spettacolare. Il turno si addice alle ambizioni di Inter e Napoli, che affrontano avversarie insidiose ma meno complicate. I nerazzurri, tornati alla vittoria a Empoli con l’appoggio decisivo della panchina e di un rinfrancato Sanchez, ospitano l’Udinese di Gotti, che viene da quattro pareggi e ha trovato una punta valida come Beto. I partenopei, un pari e nove vittorie, sono favoriti nel derby in casa della Salernitana che Colantuono sembra avere risvegliato e presenta un campione come Ribery in grado ancora di lasciare il segno. Spalletti torna in panchina per godersi i gol di Insigne, lo strapotere di Osimhen, la qualita’ di Fabian Ruiz. Sono molte le possibilita’ che riprenda la vetta in solitaria. Dopo l’impresa di Torino il Sassuolo vuole continuare a salire vista la qualita’ della rosa e il talento di Dionisi: affrontera’ l’Empoli di Andreazzoli che ha perso con l’Inter anche per il rosso sconsiderato meritato da Ricci.
La Fiorentina ha perso di misura con la Lazio confermando le sue individualita’ ed e’ favorita nel confronto con lo Spezia pericolante, come la panchina di Thiago Motta. Non e’ troppo saldo neanche Ballardini che non riesce a far crescere un Genoa che ha un buon organico e deve fare risultato contro il Venezia, che ha rovinato una classifica interessante con lo scivolone con la Salernitana. Il Torino recrimina per il ko col Milan ma Juric sta dando solidita’ alla squadra che deve solo recuperare i gol e la tempra di Belotti: occasione da tre punti domani in casa con la Samp che sta precipitando in zona retrocessione. Tempi duri per Mazzarri: il Cagliari ha dato evidenti segnali di ripresa ma l’ultimo posto intristisce l’ambiente e il tecnico spera di invertire la tendenza in casa del Bologna che ha qualita’ in attacco ma non in difesa come ha confermato la netta sconfitta col Napoli.
Campionessa in campo e fuori al punto da meritarsi l’appellativo di “leggenda”, come l’ha definita la Juventus. Sara Gama ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo, la calciatrice ha detto basta a 36 anni. Triestina come la mamma, ma con il sangue congolese di papà, ha annunciato il ritiro attraverso un lungo videomessaggio: “Oggi quel pallone lo calcio e lo lascio andare. Con orgoglio, con gratitudine, con il cuore pieno: è il mio addio al calcio giocato. L’amore per questo sport e per le sue persone resta con me per sempre” la frase per salutare tutti dopo due minuti di ricordi e di emozioni. Ha provato a racchiuderli in una clip da 120 secondi, ma la sua carriera meriterebbe ben più spazio: è iniziato tutto da Trieste alla Polisportiva San Marco, poi è stata una parabola crescente tra Tavagnacco, Chiasiellis, Pali Blues fino ad arrivare a Brescia e Paris Saint Germain. Nel 2017 ecco la chiamata della Juve. “Un club che ha fatto diventare realtà anche i sogni che non sapevamo di avere” l’ha descritta Gama, ma nel frattempo aveva già vinto uno scudetto, due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia, oltre a un Europeo Under 19 con l’Italia.
Già, perché tra azzurro e bianconero, Gama sale davvero alla ribalta del calcio femminile e non solo. Oltre agli indiscutibili valori tecnici, la calciatrice ne ha anche umani, tanto da spendersi in prima persona per alcune grandi battaglie: ha mandato messaggi forti contro il razzismo, si è battuta per le tutele sociali e previdenziali del calcio femminile, è stata eletta vicepresidente dell’Aic nel 2020 e nel 2021 è entrata nella Commissione Nazionale Atleti del Coni. Così, il colosso di giocattoli Mattel l’ha addirittura inserita tra le 17 personalità femminili in occasione della “Giornata internazionale della donna” nel 2018, creando pure una bambola Barbie a lei dedicata. Sui social Gama ha ricevuto applausi e complimenti nel giorno del ritiro, poi c’è una lunga lettera della Juve: “Grazie per quello che ci hai insegnato e per tutto quello che hai fatto indossando la nostra maglia, la tua maglia. Sarebbe stato impossibile desiderare di meglio” l’omaggio dei bianconeri dopo 153 presenze e 12 trofei in otto anni insieme.
Una fuga che può portare allo scudetto, in una Napoli che esulta ma sta attenta alla superstizione, che celebra il successo e il primato solitario ma aspetta l’aritmetica prima di festeggiare. E’ trascorso così il lunedì successivo al 2-0 sul Torino che per gli azzurri ha significato la terza vittoria consecutiva, nella giornata segnata dallo stop dell’Inter che ha rimediato di contro la terza sconfitta di fila tra campionato e coppe. Risultati che segnano il sorpasso, con il Napoli che ora ha il pallino in mano a quattro giornate dalla fine del campionato con tre punti di vantaggio in classifica sui nerazzurri secondi. L’entusiasmo però può essere pericoloso come sottolinea su Instagram il capitano azzurro Di Lorenzo, che da napoletano adottivo scrive: “A meglio parola è chella ca nun se dice”.
‘La migliore parola è quella che non si dice’ è il proverbio partenopeo che accompagna e nasconde la parola scudetto, un sogno che sembrava impossibile e che invece ora diventa una meta a portata di mano. Perché le parole migliori oggi arrivano in campo dai giocatori di una squadra che il tecnico Conte ha saputo far crescere alla perfezione, con una rosa compatta, che sta dimostrando di saper affrontare al meglio anche le assenze e i cui talenti ormai hanno imparato alla perfezione il calcio della serie A.
E’ il caso di Scott McTominay, la nuova star della città, già ribattezzato dai tifosi ‘McFratm’, a indicare che lo scozzese ormai è sentito come un ‘fratello, uno dei loro, e che ieri ha siglato una doppietta arrivando a 11 gol in campionato, numero da capocannoniere tra i centrocampisti visto che ha superato la star del Milan Reijnders, fermo a 10. Lo scozzese ha imparato bene il calcio italiano, dimenticando le galoppate che faceva al Manchester United per specializzarsi nell’interdizione degli attacchi avversari e nell’inserimento nelle aree avversarie. L’ultima dimostrazione ieri contro il Torino quando è stato ancora una volta decisivo. E’ la nuova stella del centrocampo, in una città che per anni ha amato Hamsik, che adora Lobotka ma che ora sogna grazie a McTominay, l’uomo che trova i varchi nelle difese avversarie spesso ipnotizzate dai movimenti di Lukaku e Politano, in grado di aprire gli spazi giusti per gli inserimenti dello scozzese.
Il Napoli ha dimostrato di avere la pelle dura per puntare al titolo. Ora però bisogna continuare per le altre quattro partite, come ha sottolineato ieri Conte. La prossima è in casa di un Lecce che lotta per la salvezza, in uno stadio che ha messo in vendita 1075 posti nel settore ospiti e che sarà invaso dai tifosi azzurri residenti in Puglia e altre regioni vicine. Dopo i giallorossi le sfide contro Genoa, Parma e Cagliari. Nessuna partita di vertice, ma il pericolo resta vivo per una squadra che deve fare anche i conti con una rosa stanca, come dimostrato da Olivera e Lobotka che ieri hanno terminato la gara esausti. E risposte si aspettano anche da Buongiorno, che dopo il dolore alla coscia destra mette di nuovo in pericolo l’equilibrio della difesa di Conte.
”Se pensiamo da dove siamo partiti e guardiamo la nostra classifica a quattro giornate dalla fine del campionato dico che il lavoro della squadra e dell’allenatore è stato incredibile: se arriveremo in fondo sarà tutto merito loro”. A parlare è il direttore sportivo del Napoli capolista Giovanni Manna, premiato oggi a Coverciano come il migliore nel suo ruolo durante la manifestazione ‘Inside the Sport 2025’ promossa da Ussi e Mcl.
”Ringrazio chi mi ha scelto e voluto, per adesso siamo felici di quello che abbiamo fatto – ha aggiunto Manna – L’impegno della famiglia De Laurentiis è stato costante, il prossimo anno giocheremo la Champions e stiamo già programmando, il Napoli ha sempre investito nei calciatori anche se adesso siamo tutti concentrati sul presente”.
Sull’exploit di Mcominay che sta dimostrando di essere decisivo per la squadra e fra i migliori colpi di mercato il dirigente partenopeo ha dichiarato: ”Uno come lui non andava scoperto, sapevamo che era un calciatore importante, serviva solo metterlo al centro di un progetto preciso. Prima che guardi io un giocatore c’è un lavoro dello staff. La Premier è migliore campionato del mondo, con i calciatori migliori. Il livello è alto, c’è tutto, intensità, tecnica, tattica”.