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Senato conferma nomina Marco Rubio a segretario di Stato

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Biologo italiano Alessandro Coatti ucciso in Colombia era stato adescato in chat

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Vittima della trappola di una banda specializzata in rapine ed estorsioni dopo essere stato adescato su un sito di incontri. Questa l’ipotesi principale che seguono adesso gli inquirenti colombiani che indagano sulla morte di Alessandro Coatti, 38 anni, biologo originario del Ferrarese ucciso e fatto a pezzi nella zona di Santa Marta, nel nord del Paese. Lo riferisce il quotidiano El Tiempo citando documenti e fonti interne alla polizia giudiziaria secondo le quali sarebbero state inoltre identificate già quattro persone, tra le quali una donna trovata in possesso del cellulare della vittima. Proprio il ritrovamento del cellulare avrebbe permesso di ricostruire che prima prima della scomparsa Coatti aveva concordato un appuntamento attraverso la app Grindr, di uso comune nella comunità Lgbtq ma spesso utilizzata come esca anche da bande alla ricerca di vittime per portare avanti rapimenti, furti ed estorsioni.

Dai referti dell’autopsia emerge inoltre, secondo i media, che il biologo italiano prima di venire sequestrato e ucciso sarebbe stato anche drogato, e l’ipotesi principale degli investigatori è che la situazione sia poi “sfuggita di mano” ai rapitori e degenerata tragicamente nella morte del ricercatore, forse colpevole di aver visto il volto di uno dei suoi assalitori. Secondo quanto stabilito dagli esami forensi Coatti è deceduto infatti per una serie di colpi inferti con oggetti contundenti, e solo in un secondo momento il suo corpo è stato smembrato.

A dare un’ulteriore svolta alle indagini è stato il ritrovamento del luogo dell’omicidio. Si tratta di una casa abbandonata nel quartiere San José del Pando, nel centro della capitale del distretto di Magdalena dove le autorità hanno trovato tracce di sangue ed altri indizi che confermerebbero che si tratta del luogo dove è stato fatto a pezzi il biologo. Il fatto che i resti del corpo siano poi stati sparsi in diversi punti della città – uno degli arti inferiori non è ancora stato trovato – non rappresenterebbe quindi ‘un messaggio mafioso’ come si ipotizzava inizialmente, e si tratterebbe piuttosto di “una strategia per ostacolare le indagini”, affermano adesso gli inquirenti. Sembra definitivamente caduta quindi la pista che riconduceva inizialmente alla violenza brutale dei gruppi paramilitari che operano nella zona e le autorità di Santa Marta hanno emesso adesso un allerta agli utenti delle app di incontri invitandoli a ogni precauzione.

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La scrittrice Alexandra Froehlich trovata morta nella casa-battello ad Amburgo

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È di Alexandra Froehlich, nota scrittrice tedesca di 58 anni, il cadavere della donna ritrovato dalla polizia il 22 aprile in una casa-battello ad Amburgo. Lo scrive il quotidiano tedesco Bild. La polizia per ora mantiene il riserbo sulle indagini, per cui non forniscono riscontri sulle voci che parlano di una morte a seguito di colpi di pistola o per il colpo di un corpo contundente, ma oggi gli inquirenti hanno confermato che l’indagine avviata è per omicidio. Alexandra Froehlich era autrice di romanzi in testa alle classifiche, l’ultimo thriller, ma l’autrice aveva anche romanzato alcuni elementi autobiografici derivanti dal suo matrimonio con un uomo originario dalla Russia.

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Caccia Usa su portaerei finisce nelle acque del Mar Rosso

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Un aereo da guerra statunitense è caduto in mare nel Mar Rosso a seguito di un incidente avvenuto lunedì sulla portaerei USS Harry S. Truman: lo ha reso noto la Marina Usa. “L’F/A-18E era attivamente trainato nell’hangar quando l’equipaggio ha perso il controllo dell’aereo. L’aereo e il trattore sono finiti in mare”, ha riferito la Us Navy. “Tutto il personale è stato recuperato, con un marinaio che ha riportato lievi ferite”, si legge nella nota, secondo cui la portaerei e il suo stormo rimangono operativi. L’incidente è oggetto di indagine.

La Truman è una delle due portaerei statunitensi attualmente operative in Medio Oriente, dove le forze di Washington stanno bombardando i ribelli Houthi dello Yemen da metà marzo, nel tentativo di porre fine alla minaccia che rappresentano per le navi nella regione.

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