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Cronache

Scoperti i maghi della clonazione delle carte di credito

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Avevano ideato svariati stratagemmi per riuscire a guadagnare quanto piu’ possibile da migliaia di carte di credito clonate. La Guardia di Finanza di Salerno ha cosi’ scoperto una maxi frode da oltre un milione di euro. I reati contestati sono associazione per delinquere, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento, sostituzione di persona, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, e autoriciclaggio. I finanzieri della compagnia di Agropoli, coordinati dalla procura della Repubblica di Vallo della Lucania, nell’operazione ‘Happy Days’, hanno arrestato tre persone e hanno anche perquisito le abitazioni di altre 10 persone indagate a vario titolo per la medesima frode, sequestrando i conti correnti, un’imbarcazione e tre automobili di lusso, tra cui una Ferrari California Cabrio del 2009 del valore di 130mila euro, per un importo complessivo superiore a 1 milione di euro.

L’attivita’ investigativa e’ iniziata nel 2018 e ha permesso di individuare un complesso meccanismo criminale con la clonazione di carte di credito attraverso svariate attivita’ di phishing telefonico e di hackeraggio per ottenere in modo fraudolento i dati personali e bancari dei titolari delle carte. Uno dei componenti della banda era incaricato di rintracciare i dati delle carte di credito sfruttando le sue competenze informatiche o addirittura acquistandoli ad un prezzo medio di 35 euro per ogni carta sulla rete illegale ‘dark web’. Pur di ottenere i dati anagrafici e i numeri di cellulare abbinati alle carte, l’uomo avrebbe effettuato pure delle telefonate ad uffici dell’anagrafe in tutta Italia e ai call center delle banche sostituendosi ai titolari delle carte o addirittura spacciandosi per un maresciallo dei carabinieri. Le carte di credito clonate venivano poi utilizzate per l’acquisto online di beni personali, tra cui un’imbarcazione, un’auto di lusso, materiale iper tecnologico, canoe e arredi sanitari oppure da rivendere a prezzi di favore a parenti e amici. Piu’ frequentemente acquistavano schede di carburante sui siti Internet di diversi gestori utilizzandole poi per l’acquisto di migliaia di litri di gasolio per rivenderlo infine a soggetti compiacenti con sconti anche del 50%. In altri casi compravano online anche i Bitcoin. Un altro stratagemma adoperato consisteva nel simulare l’acquisto di pacchetti vacanze, sempre utilizzando i fondi delle carte di credito clonate, presso una struttura alberghiera connivente, in Albania. In altri casi ancora venivano acquistate ricariche telefoniche per migliaia di euro poi utilizzate per chiamare un numero telefonico a pagamento intestato ad una ditta, denominata appunto Happy Days.

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Cronache

Università italiane in crescita nella classifica Qs Sustainability 2026

Nella classifica QS Sustainability 2026 migliorano le performance delle università italiane: 57 atenei presenti, quattro nella top 200 e un forte balzo del Politecnico di Milano. Padova resta prima in Italia.

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Sono 57 le università italiane presenti nella classifica “QS World University Rankings: Sustainability 2026”, che valuta circa 2000 atenei nel mondo sulla base del loro impegno ambientale, sociale e di governance. Il dato conferma una crescita costante del sistema universitario nazionale, con cinque nuovi ingressi rispetto all’anno precedente e risultati mai ottenuti prima da diversi atenei.

Padova resta leader nazionale, balzo storico del Politecnico di Milano

L’Università di Padova si conferma la prima università italiana nel ranking, al 121° posto globale. La vera novità arriva però dal Politecnico di Milano, che guadagna 145 posizioni, raggiungendo il 133° posto. Un progresso attribuito al rafforzamento della ricerca e all’innovazione orientata al clima, con investimenti specifici nella transizione verde.

Tra gli atenei in salita figurano anche l’Università di Bologna e l’Università degli Studi di Milano, che registrano un miglioramento significativo delle proprie performance. La Sapienza di Roma subisce invece una correzione al ribasso, collocandosi al 188° posto.

I risultati migliori di sempre per molti atenei italiani

Sedici università italiane migliorano la propria posizione, sei restano stabili e numerose raggiungono il miglior risultato della loro storia. Tra queste:

  • Politecnico di Milano

  • Università Bocconi

  • Università di Trento

  • Università Politecnica delle Marche

  • Università degli Studi Roma Tre

  • Università di Salerno

  • Università dell’Aquila

Le performance positive sono legate a nuovi modelli di monitoraggio ambientale, all’incremento della ricerca sul clima, al rafforzamento delle politiche di governance e all’integrazione della sostenibilità nei programmi di studio e nella gestione dei campus.

Il quadro globale e la leadership internazionale

Nel panorama mondiale, la Lund University conquista per la prima volta il primo posto, superando l’Università di Toronto, leader nelle edizioni 2024 e 2025, ora scesa in seconda posizione. Terza l’University College London.

Gli Stati Uniti sono il Paese più rappresentato con 240 università, seguiti dalla Cina con 163. Forte crescita anche per i nuovi ingressi:

  • Cina continentale: 49

  • India: 26

  • Francia: 19

  • Turchia: 18

  • Germania: 16

  • Spagna: 15

  • Regno Unito: 13

  • Stati Uniti: 11

L’Italia conta quattro atenei nella top 200, più del Portogallo (3), Danimarca (2) e Norvegia (1).

La necessità di accelerare sulla sostenibilità

Nunzio Quacquarelli, presidente e fondatore di QS, ricorda che solo il 17% dei 169 Obiettivi di sviluppo sostenibile ONU è attualmente in linea con le scadenze previste per il 2030. Un dato che rende ancora più significativo l’impegno delle università nel guidare il cambiamento, migliorare l’impatto ambientale e formare competenze utili alla transizione ecologica.

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Cronache

Bus scolastico finisce nel fossato dopo uno scontro: studento elitrasportato, donna grave

A Sesto al Reghena un bus con 20 studenti finisce nel fossato dopo uno scontro con un’auto. Una donna è grave, uno studente elitrasportato con compressione toracica. Vigili del fuoco e sanitari sul posto.

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Un bus con a bordo venti studenti, diretto a casa dopo l’uscita dagli istituti scolastici di Portogruaro, è finito nel fossato laterale della carreggiata a Sesto al Reghena, in provincia di Pordenone, dopo un violento impatto con una vettura. Il mezzo è rimasto in bilico poco oltre la strada, suscitando immediato allarme tra i presenti e tra i genitori accorsi sul posto.

Condizioni dei feriti e primo bilancio medico

L’autista del bus ha riportato ferite lievi ed è stato trasferito al pronto soccorso in ambulanza. Più grave la situazione della donna alla guida dell’auto coinvolta nello scontro: è stata stabilizzata dal personale dell’automedica ed elitrasportata in ospedale in condizioni giudicate serie.

Uno degli studenti a bordo è stato portato via in elicottero dopo aver lamentato una compressione toracica. Il ragazzo è rimasto sempre cosciente durante i soccorsi. Gli altri studenti sono stati sottoposti a valutazione medica prima di essere riaffidati ai familiari.

Le operazioni di soccorso e il rientro degli studenti

Sul luogo dell’incidente stanno operando i vigili del fuoco, che hanno aiutato i ragazzi a uscire dal bus in sicurezza. È stato inoltre inviato un secondo mezzo di trasporto per condurre gli studenti alle loro destinazioni. Numerosi genitori sono arrivati rapidamente sul posto dopo aver appreso la notizia dell’incidente.

Indagini in corso sulla dinamica

Le forze dell’ordine stanno procedendo ai rilievi per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente e verificare le condizioni della carreggiata al momento dell’impatto. Le prime testimonianze saranno decisive per chiarire cosa abbia portato il bus a finire nel fossato dopo la collisione con la vettura.


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Cronache

Danni ambientali sulla costa stabiese-sorrentina: chieste condanne fino a 10 anni e 10 mesi per i “pescatori di datteri”

Chieste condanne pesanti nel processo sui danni ambientali causati dai pescatori di datteri tra Castellammare e Massa Lubrense. In aula pene fino a 10 anni e 10 mesi. Presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

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Il sostituto procuratore di Torre Annunziata, Antonio Barba, ha chiesto condanne particolarmente severe nel processo sui presunti danni ambientali provocati dai cosiddetti “pescatori di datteri” lungo il litorale che va da Castellammare di Stabia a Massa Lubrense. Per uno degli imputati, ritenuto dall’accusa il presunto capo dell’organizzazione, la richiesta è di 10 anni e 10 mesi di reclusione. Per altri presunti componenti, indicati come raccoglitori di datteri, la richiesta è di 9 anni e 2 mesi. Cinque anni sono stati invece chiesti per un imputato accusato di un ruolo di intermediazione. Gli imputati restano innocenti fino a sentenza definitiva.

L’indagine del 2021 e i reati contestati

L’inchiesta risale al 2021 ed è stata condotta dalla Capitaneria di Porto sotto il coordinamento della Procura di Torre Annunziata guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso. Il fascicolo iniziale contava 130 indagati e comprendeva un’ampia gamma di reati: ipotesi di disastro ambientale, ricettazione, associazione per delinquere finalizzata alla pesca illegale di datteri, danneggiamento aggravato, distruzione di un habitat protetto, distruzione di bellezze naturali e commercio di sostanze alimentari nocive. Le rocce marine della penisola sorrentina risultano, secondo gli inquirenti, gravemente compromesse dall’estrazione clandestina di datteri di mare, pratica vietata da decenni.

Sequestrate due tonnellate e mezzo di datteri e vongole raccolte in area inquinata

Nel corso dell’indagine furono sequestrate oltre due tonnellate e mezzo di datteri di mare e più di 675 chilogrammi di vongole veraci, destinate alla vendita nonostante fossero state raccolte, secondo gli accertamenti, nei pressi della foce del fiume Sarno, in un tratto interdetto perché altamente inquinato. Gli investigatori contestano una filiera illecita in grado di immettere sul mercato prodotti prelevati in zone vietate, esponendo i consumatori a rischi sanitari.

Processo verso la sentenza entro Natale

Il procedimento di primo grado è vicino alla conclusione e, salvo rinvii, potrebbe arrivare a sentenza entro Natale. Parallelamente è in corso un secondo troncone giudiziario legato alla stessa vicenda, che coinvolge una quindicina di imputati e che ora sta per approdare alla Corte di Cassazione. Le decisioni dei giudici definiranno un caso che, per portata e danni contestati, rappresenta uno dei procedimenti più rilevanti degli ultimi anni in materia di tutela del mare e dei fondali protetti.


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