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Cronache

Sciopero nazionale del personale Fs il 22 settembre: treni a rischio per 24 ore

Proclamato uno sciopero nazionale del personale del Gruppo Fs Italiane per il 22 settembre. Stop ai treni per 24 ore, disagi in vista per i viaggiatori.

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È stato proclamato da alcune sigle sindacali autonome uno sciopero nazionale del personale del Gruppo Fs Italiane, in adesione allo sciopero generale, previsto per l’intera giornata di lunedì 22 settembre.

Lo sciopero durerà 24 ore, dalle 00.00 alle 23.00, e riguarderà tutte le società del gruppo ferroviario.

Disagi attesi per i viaggiatori

Il Gruppo Fs, con una nota ufficiale, ha confermato la mobilitazione e ha avvertito che potranno verificarsi ritardi, cancellazioni o variazioni del servizio ferroviario su scala nazionale. Saranno comunque garantiti i servizi minimi essenziali previsti dalla legge nelle fasce orarie di maggiore affluenza.

Un contesto di tensione sociale

La protesta rientra in un quadro più ampio di sciopero generale nazionale, proclamato per la stessa giornata da diverse sigle sindacali autonome, con rivendicazioni che riguardano condizioni di lavoro, retribuzioni e sicurezza nei trasporti.

Il prossimo 22 settembre si annuncia dunque come una giornata complessa per la mobilità ferroviaria, con possibili forti disagi per pendolari e viaggiatori in tutta Italia.

 

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Cronache

Capizzi sotto choc, 16enne ucciso per errore davanti a un bar: fermati un ventenne, il fratello e il padre

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Tragedia a Capizzi, nel Messinese, dove un ragazzo di appena 16 anni, Giuseppe Di Dio, è stato ucciso a colpi di pistola nella tarda serata di ieri. Il giovane, studente dell’istituto alberghiero, si trovava davanti a un bar del paese quando un 20enne, Giacomo Frasconà Filaro, ha aperto il fuoco, colpendo mortalmente il sedicenne e ferendo un altro ragazzo di 22 anni, ora ricoverato all’ospedale di Nicosia ma non in pericolo di vita.

Secondo le prime ricostruzioni, l’obiettivo dell’agguato sarebbe stato un’altra persona: Giuseppe e il suo amico si sarebbero trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Gli investigatori ritengono che il giovane che ha sparato, già noto alle forze dell’ordine, avesse in corso vecchie ruggini personali con il vero bersaglio del raid.

Assieme a Frasconà Filaro sono stati fermati anche il fratello di 18 anni e il padre di 48, accusati di averlo accompagnato sul luogo dell’omicidio. I tre dovranno rispondere di omicidio, tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi, possesso di arma clandestina, lesioni personali e ricettazione. L’arma del delitto, una pistola con matricola abrasa, è stata sequestrata.

Il sindaco di Capizzi, Leonardo Giuseppe Principato Trosso, ha parlato di “una comunità sgomenta e incredula” e ha annunciato il lutto cittadino:

“La famiglia del ragazzo ucciso è composta da persone perbene e lavoratori. I fermati, invece, erano già noti per altri reati: solo pochi giorni fa erano stati sottoposti a controlli perché sospettati di possedere armi. Poteva essere una strage: quel bar è frequentato da molti giovani.”

 

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Cronache

Boscoreale, il dolore del padre di Pasquale Nappo: “Colpito da un proiettile vagante, era un ragazzo tranquillo”

Il padre di Pasquale Nappo, il 18enne ucciso a Boscoreale, racconta il dramma: “Mio figlio era un ragazzo tranquillo, lavorava e frequentava brave persone. È stato colpito da un proiettile vagante. Chiediamo giustizia”.

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Con la voce spezzata e gli occhi pieni di dolore, Salvatore Nappo, il padre di Pasquale, il ragazzo di 18 anni ucciso nella notte a Boscoreale, ha raccontato ai giornalisti l’incubo che ha travolto la sua famiglia.
«Mio figlio è sempre stato un ragazzo tranquillo. Ha sentito degli spari, si è affacciato ed è stato colpito da un proiettile vagante. Non era lui l’obiettivo», ha detto con commozione.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Pasquale si trovava in piazza Pace con un gruppo di amici quando è stato raggiunto da un colpo di pistola all’altezza dell’ascella, sparato da due uomini in fuga su uno scooter. Un proiettile letale che non gli ha lasciato scampo.


“Era sereno, tornava da una festa a Napoli”

Il padre ha ricostruito le ultime ore di vita del figlio:
«L’avevo sentito a mezzanotte, era a Napoli a una festa. Al ritorno si era fermato con gli amici in piazza. Era sereno, frequentava persone tranquille», ha raccontato Salvatore Nappo, incapace di trovare una spiegazione per una tragedia così assurda.

Pasquale, diplomatosi da poco, aveva già iniziato a lavorare:
«Lavorava per non pesare sulla famiglia, era bravissimo», aggiunge il padre, ricordando con orgoglio la dedizione del figlio, descritto come un giovane riservato e responsabile.


“Vogliamo solo giustizia, sapere perché è successo”

La famiglia Nappo ora chiede solo giustizia.
«Vogliamo sapere il motivo per cui è successo questo a noi. Non ci diamo pace, vogliamo la verità», ha dichiarato il padre di Pasquale, circondato da parenti, amici e vicini di casa accorsi per portare conforto.

Mentre proseguono le indagini dei Carabinieri di Torre Annunziata per identificare chi ha sparato nella notte, la comunità di Scafati e Boscoreale si stringe nel lutto per la morte di un ragazzo innocente, vittima di una violenza cieca e ingiustificabile.

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Cronache

Boscoreale, 18enne ucciso a colpi di pistola: Pasquale Nappo colpito in piazza durante la notte

Pasquale Nappo, 18 anni, è morto dopo essere stato colpito da un proiettile a Boscoreale. Indagini in corso: non si esclude un regolamento di conti. Un’altra sparatoria nella notte a Napoli ha ferito un 16enne.

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Aveva appena 18 anni ed era un giovane operaio incensurato: si chiamava Pasquale Nappo, ed è stato ucciso la notte tra sabato e domenica a Boscoreale, nel Napoletano.
Il ragazzo è stato raggiunto da uno dei tre colpi di pistola esplosi contro il gruppo di amici con cui si trovava in piazza Pace. Il proiettile, che lo ha colpito all’altezza dell’ascella, si è rivelato fatale.

Trasportato d’urgenza dai compagni al pronto soccorso di Castellammare di Stabia, Nappo è deceduto poco dopo l’arrivo, nonostante i tentativi disperati dei medici di salvarlo.


L’agguato e le indagini

Secondo la prima ricostruzione dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata, gli spari sarebbero partiti da uno scooter in corsa con due persone a bordo.
Non è ancora chiaro se il bersaglio fosse proprio Pasquale o se il giovane sia stato colpito per errore in un episodio legato a un regolamento di conti o a una faida locale.

Gli investigatori hanno individuato almeno tre colpi d’arma da fuoco sparati, uno dei quali ha centrato Nappo, provocando gravi lesioni interne.
Domenica mattina i militari sono tornati sul luogo della sparatoria per nuovi rilievi tecnici e per acquisire i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona e dei negozi vicini, nella speranza di individuare i responsabili.


Un’altra notte di violenza a Napoli

L’omicidio di Boscoreale non è stato l’unico episodio di sangue nella notte partenopea.
Poche ore prima, un ragazzo di 16 anni era stato gambizzato all’esterno di un locale in via Scarfoglio, a Napoli.
Il giovane, che si trovava con un gruppo di amici, è stato avvicinato da un coetaneo armato che ha aperto il fuoco, ferendolo alle gambe prima di fuggire.

Trasportato all’Ospedale del Mare, non è in pericolo di vita.
Le indagini della squadra mobile proseguono per identificare il responsabile della sparatoria e chiarire le motivazioni dell’agguato.


Giovani e armi, una deriva inquietante

Due episodi gravi, a poche ore di distanza, che confermano una deriva di violenza crescente tra giovani e giovanissimi nell’area metropolitana di Napoli.
L’omicidio di Pasquale Nappo, ragazzo estraneo ad ambienti criminali, riaccende l’allarme sulla facilità con cui si spara anche in luoghi pubblici e sul rischio che vittime innocenti continuino a cadere in contesti dominati da vendette e rivalità locali.

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