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Schiaffo a Sunak, la Corte suprema boccia il piano Ruanda

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La promessa del premier britannico Rishi Sunak di fermare gli sbarchi di migranti sulle coste inglesi, con lo slogan “stop the boats”, ha subito una imbarazzante battuta d’arresto da parte della Corte Suprema di Londra. I cinque giudici del tribunale di ultima istanza del Regno Unito hanno all’unanimità dichiarato illegale il contestatissimo ‘piano Ruanda’, fortemente voluto dai conservatori. Piano che prevede il trasferimento in aereo di quote di richiedenti asilo in Africa a scopo dissuasivo. Si tratta di uno smacco bruciante per il primo ministro britannico, già al centro di una tempesta politica interna al partito di maggioranza per il siluramento di Suella Braverman.

L’ex ministra degli Interni ha risposto al suo allontanamento con una lettera furiosa, capace di aizzare l’ala destra dei Tory contro il rimpasto dell’esecutivo, contraddistinto anche dal criticato ritorno dell’ex premier David Cameron come ministro degli Esteri. La Corte Suprema, nel dettaglio, ha respinto il piano sul trasferimento dei migranti motivando la bocciatura con la mancanza di sicurezza in un Paese terzo come il Ruanda. E’ infatti possibile, il ragionamento, che le autorità di Kigali rimandino i migranti nel Paese d’origine da cui sono fuggiti: in questo modo il controverso progetto violerebbe le leggi sui diritti umani, esponendo i migranti coinvolti a enormi rischi. E’ stato così confermato il precedente verdetto della Corte d’Appello di Londra, che nei mesi scorsi aveva ribaltato quello preliminare dell’Alta Corte, e respinto il ricorso presentato in seguito dal ministero dell’Interno.

Del resto il piano, introdotto durante l’esecutivo di Boris Johnson e concordato – a pagamento – con il governo di Kigali, non era mai partito a fronte delle azioni legali presentate fin da subito dalle persone coinvolte e dalle organizzazioni di difesa dei migranti. Durante un question time di fuoco alla Camera dei Comuni, Sunak ha subito gli inevitabili attacchi del leader dell’opposizione laburista, Keir Starmer, per la “gestione totalmente fallimentare” dell’immigrazione e del caso Braverman. È poi passato al contrattacco nel corso di una conferenza stampa a Downing Street, annunciando una legge d’emergenza per dichiarare il Ruanda un Paese terzo sicuro e superare così gli ostacoli giuridici interni.

Un atto di forza per frenare la rivolta dell’ultradestra Tory che giudica la cacciata dal governo della paladina anti-immigrazione Braverman come un “tradimento” del programma conservatore. Oltre a un “nuovo trattato” con lo Stato africano, tale da evitare che le autorità di Kigali possano rispedire i migranti nei Paesi d’origine, Sunak intende anche impedire che un “tribunale straniero”, quindi la Corte europea dei diritti dell’uomo, blocchi i voli a fronte della valanga di ricorsi legali già presentati in passato. “La mia pazienza si è esaurita, come quella del Paese”, ha dichiarato il leader Tory, promettendo le prime partenze per lo Stato africano entro la prossima primavera.

La sfida del premier, vista da alcuni commentatori come un azzardo, si inserisce nel duplice tentativo di limitare i contraccolpi di un rimpasto traumatico in un partito segnato da forti divisioni e di compensare una crisi di consensi in vista delle elezioni politiche previste fra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Un altro segnale da parte di Sunak per rassicurare l’ala destra Tory era stato il ritorno nel consiglio dei ministri, dopo oltre tre anni, di un’altra pasionaria della destra radicale, Esther McVay, indicata dal premier come nuova “ministra del Buonsenso” e incaricata di contrastare gli eccessi attribuiti a un certo progressismo cosiddetto “woke” sul terreno del politicamente corretto.

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Chico Forti lascia il carcere di Miami: presto in Italia?

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Chico Forti, il 65enne trentino condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio 1998, ha lasciato il carcere di Miami. Attualmente, è sotto la custodia dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione in attesa del trasferimento in Italia.

Secondo una fonte vicina a Forti, il trasferimento potrebbe avvenire entro due o tre settimane. Tuttavia, altre fonti che seguono attentamente il caso suggeriscono maggiore cautela, stimando un’attesa media di 4-5 mesi per la consegna. Questo periodo di attesa è tipico dopo la sentenza italiana di riconoscimento di quella straniera, un processo di conversione recentemente deciso dalla corte d’Appello di Trento.

La comunità italiana segue con grande interesse e trepidazione gli sviluppi del caso Forti, sperando che il ritorno in patria possa avvenire nel più breve tempo possibile.

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Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

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Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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