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Salernitana in crisi: Colantuono peggiora la situazione, ora si rischia la Serie C

L’arrivo di Stefano Colantuono sulla panchina della Salernitana, anziché portare la svolta sperata, sembra aver aggravato una situazione già complessa. Il recente ko contro il Frosinone, uno scontro diretto per la salvezza, evidenzia una squadra smarrita e in piena crisi, sprofondata in zona retrocessione e ora a un passo dal baratro della Serie C.

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Quando Colantuono ha preso il posto di Giovanni Martusciello, molti si aspettavano un cambio di passo. Tuttavia, la decisione di esonerare Martusciello appare oggi inspiegabile e controproducente. L’ex tecnico stava iniziando a trovare una quadratura al modulo di gioco nonostante una sequela di infortuni e una rosa con pochi rincalzi di qualità. Il suo allontanamento ha interrotto il processo di crescita di una squadra che, pur tra mille difficoltà, stava ritrovando un pizzico di orgoglio e identità.

Con Colantuono, invece, la Salernitana ha perso ulteriormente fiducia. La squadra scende in campo con il timore di sbagliare, un atteggiamento che rende difficile salvarsi. La gara contro il Frosinone è solo l’ultimo esempio di una gestione tecnica incapace di trasmettere convinzione e strategie efficaci.

La sconfitta contro il Frosinone: il tracollo granata

La partita contro il Frosinone è stata una sintesi perfetta della crisi:

  • Espulsione ingenua: L’espulsione di Ghiglione a pochi secondi dall’intervallo ha lasciato la squadra in dieci uomini, complicando ulteriormente la situazione.
  • Difesa paralizzata: I gol di Kvernadze e Ambrosino sono arrivati a seguito di gravi errori difensivi e di un Sepe incerto nelle uscite.
  • Attacco inesistente: Wlodarczyk non è mai entrato in partita, mentre Tongya e Stojanovic hanno evidenziato limiti tecnici e tattici.

La contestazione dei mille tifosi granata presenti a Frosinone è stata inevitabile, con una squadra che ha offerto una delle prestazioni peggiori della stagione.

La gestione societaria: il ritorno di Martusciello è una soluzione?

La domanda che ora circola tra i tifosi è se il presidente Danilo Iervolino stia valutando di richiamare Martusciello. Nonostante le difficoltà iniziali, l’ex tecnico aveva mostrato di saper leggere meglio le esigenze della squadra rispetto a Colantuono. Il suo ritorno potrebbe rappresentare una scossa necessaria per salvare la Salernitana dalla retrocessione.

Un futuro incerto

Colantuono, con un solo successo conquistato nella sua gestione, ha dichiarato: “Faccio quello che mi dice la società. Le difficoltà oggettive ci sono, ma se ci sfilacciamo non arriveremo alla meta.” Parole che suonano come una resa, mentre la squadra affonda in un campionato che sembra ormai compromesso.

Ora, più che mai, servono scelte coraggiose. Il tempo per salvare la Salernitana si sta esaurendo, e il rischio di ritrovarsi in Serie C è più concreto che mai.

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Mario Cipollini assolto da calunnia contro Ivano Fanini

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Mario Cipollini è stato assolto oggi dal tribunale di Verona dall’accusa di avere calunniato il suo ex patron, Ivano Fanini, perché il fatto non costituisce reato. La sentenza è stata emessa oggi al giudice Peter Michaeler che si è riservato di pubblicare le motivazioni entro 15 giorni. Il pubblico ministero Eugenia Bertini aveva chiesto la condanna a due anni per il campione di ciclismo. Il “Re Leone” era finito a processo in una lite giudiziaria che si trascina da oltre un decennio con il dirigente sportivo che lo aveva scoperto e lanciato nel ciclismo.

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Calcio a 5, Italservice denuncia: aggrediti nel post partita con Benevento con calci e pugni

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Aggrediti con calci e pugni da una ventina di persone (tesserati e non) i giocatori, lo staff e i dirigenti dell’Italservice Pesaro, dopo il pareggio per 4-4 maturato sul campo del Benevento, valevole per il campionato di serie A di Futsal. I biancorossi, fa sapere la società dal proprio sito, sarebbero stati vittima di un’aggressione violenta all’interno degli spogliatoi al termine della gara: i fatti si sono verificati immediatamente dopo il triplice fischio.

La squadra, rientrata negli spogliatoi per il consueto post-gara, riferisce il club, sarebbe stata raggiunta e aggredita da almeno una ventina di persone del posto, tra tesserati e non. Il primo a essere colpito risulterebbe il tecnico dei biancorossi, Paolo Del Grosso, seguito poi da tutto il gruppo squadra. Calci, pugni e insulti in un clima surreale, il tutto sotto gli occhi del commissario di campo, rimasto apparentemente impotente di fronte all’escalation di violenza.

La società ha subito allertato le forze dell’ordine e ha annunciato che presenterà denuncia formale contro ignoti, affinché siano individuati e perseguiti i responsabili di quella che viene definita “una violenza senza precedenti”. “Follia, vergogna – si legge nella nota del club – avremmo voluto parlare di sport, della partita, come sempre. Invece siamo costretti a raccontare l’inimmaginabile”.

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MotoGp: prima volta Marquez Jr a Jerez,Bagnaia sul podio

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Prima vittoria in MotoGP per Alex Marquez, che trionfa sulla Ducati del Team Gresini a Jerez e torna in testa al Mondiale. Ora lo spagnolo ha 1 punto di vantaggio su suo fratello Marc, scivolato nel corso del terzo giro e dodicesimo al traguardo con la sua Ducati ufficiale danneggiata. Sul podio anche Fabio Quartararo su Yamaha e Francesco Bagnaia che si ritrova così a -20 punti dal leader della classifica. Ai piedi del podio ha chiuso la Ktm Tech 3 di un convincente Maverick Vinales, seguito dalla Ducati VR46 di Fabio Di Giannantonio. Domenica invece da dimenticare per Franco Morbidelli, che prima ha commesso un errore in partenza, poi è riuscito a rimontare, ma ha chiuso la sua gara nella ghiaia al 17° giro.

Il team ha fatto sapere che la botta gli è costata un problema alla cervicale che mette a rischio la sua presenza nei test di lunedì. Al 6° e 7° posto hanno tagliato il traguardo le Ktm ufficiali di Binder e Acosta, mentre al 9° si è piazzata l’altra Tech 3 di Bastianini. In zona punti anche Marini con la Honda ufficiale (10°) e Bezzecchi con l’Aprilia ufficiale (15° dopo un lungo al primo giro e una gara tutta nelle retrovie). Sul circuito di casa trionfa il Marquez che non t’aspetti: in assenza del fratello maggiore, ci pensa Alex a far gioire il pubblico spagnolo. Dopo cinque anni e mezzo in MotoGP e ben otto secondi posti tra Sprint e GP in questa stagione è stata finalmente la domenica di Alex. Davanti al proprio pubblico il catalano ha potuto festeggiare la prima vittoria nella classe regina al termine di una gara senza storia. Fatto passare qualche giro di studio, il pilota del Team Gresini sorpassa Bagnaia e si piazza in seconda posizione all’inseguimento di Quartararo partito in pole position. Il francese della Yamaha (che torna sul podio dopo due anni) si difende, ma deve arrendersi all’undicesimo giro, quando Marquez Jr piazza l’attacco alla prima staccata.

Il francese accusa il colpo e viene subito braccato anche da Bagnaia. Pecco non riesce a passare e intanto Alex prende il largo, toccando un vantaggio superiore ai due secondi. È il momento decisivo. Marquez vola verso la vittoria, mentre Quartararo si difende egregiamente. Ottimo quarto posto per Maverick Vinales, vicino al podio. “È stata una sensazione meravigliosa – commenta la sua prima vittoria Alex Marquez- Non mi potevo immaginare una prima vittoria a Jerez, in Spagna, davanti al nostro pubblico, è stato impressionante. Lo meritava anche il pubblico, le curve 9-10 sono un patrimonio dell’umanità. Meritavano di essere salutati. Sono super contento, penso che abbiamo fatto un capolavoro tutto il weekend, è impressionante. Da ieri a oggi abbiamo fatto un passo avanti. Ci è mancato il passo per sabato, ma dalla Sprint a oggi siamo migliorati. Questa mattina la moto era migliore, ed era chiaro che potevamo lottare con la media dietro. Con Marc in pista non so se avremmo potuto vincere, ma almeno lottare sì”.

Tutto sommato soddisfatto anche Bagnaia: “Nei primi giri ero molto tranquillo, ho fatto la bagarre con Marc Marquez, dopo mi sono messo a spingere per andare a prendere Quartararo, ma una volta che gli sono arrivato sotto, non ho mai avuto lo spunto per riuscire a passarlo e da lì in avanti ho faticato molto. Purtroppo non avevo il mio punto forte, che in questa pista sono sempre state le Curve 11 e 12, che invece Alex riusciva a fare veramente forte. Non mi piacciono questo tipo di gare, perché forse per evitare errori non mi metto nelle condizioni di arrivare vicino. L’anno scorso non ho mai avuto questo tipo di problemi, dovremo analizzare e capire. In ogni caso – conclude il pilota italiano della Ducati ufficiale – ho visto che Marc non era più nelle posizioni di testa e quindi era una buona giornata per recuperare punti”.

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