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Politica

Sala annuncia: Milano riprende le trascrizioni dei figli di due papà

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“Le coppie di papà potranno fare un passaggio in tribunale in meno, e avere una certezza in più”: è la sintesi del sindaco di Milano Giuseppe Sala che annuncia su Facebook “una novità importante” e cioè che potrà riprendere la trascrizione degli atti di nascita di minori nati all’estero con due papà, anche se con la sola indicazione del genitore biologico. E’ quanto ha stabilito il ministero dell’Interno, rispondendo a un quesito posto appunto dall’amministrazione comunale del capoluogo lombardo: “Per la prima volta il ministero ha chiarito che il Comune di Milano può valutare, al fine della trascrizione del papa biologico del bimbo nato all’estero, anche i cosiddetti atti ulteriori che attestano chi sia il padre biologico e il percorso che la famiglia ha intrapreso”, esulta Sala.

In sostanza, potrà essere il Comune a valutare gli atti che determinano la genitorialità e la conseguente iscrizione all’anagrafe con tutti i diritti che ne conseguono, anche se resta ancora escluso il cosiddetto ‘genitore d’intenzione’, cioè il padre privo del legame biologico. Riprende quindi un percorso che si era interrotto nei primi mesi dell’anno, dopo che nello scorso dicembre era arrivata la sentenza della Cassazione che aveva bloccato le trascrizioni all’anagrafe dei certificati dei figli di due padri nati all’estero con maternità surrogata, stabilendo che solo un giudice poteva, in casi particolari, approvare l’iter di adozione per il ‘genitore di intenzione’. Sentenza che il Viminale ha invitato tutti i Comuni a rispettare con una circolare inviata a gennaio, con il prefetto di Milano Roberto Saccone che aveva imposto poi a Sala di interrompere il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, avvertendo che in caso fossero continuate avrebbe richiesto l’intervento della Procura per annullarle.

E così aveva fatto Sala a marzo, invocando più volte un intervento del legislatore per chiarire una volta per tutte un tema estremamente delicato dal punto di vista etico ancor prima che giuridico. “Sarà una mia battaglia politica”, aveva detto, condannando anche nel recente Pride di giugno “le discriminazioni vergognose che ancora vengono inflitte alle persone in base ai loro orientamenti sessuali”. Oggi è arrivata però “una notizia importante”, “un passo avanti rispetto al quadro degli scorsi mesi” anche se Sala riconosce che si tratta “solo di una piccola semplificazione”, perché “permangono tutti i problemi denunciati in questi mesi: non c’è nessun diritto-dovere per l’ordinamento italiano in capo al secondo genitore così come accade per le madri che partoriscono in Italia”. Ma almeno la trascrizione del genitore biologico evita che “il minore si trovi in Italia, nella nostra città, senza alcun atto che certifichi il legame con la sua famiglia e questo con le innumerevoli difficoltà connesse”, ha proseguito il sindaco. Si tratta di “difficoltà estremamente concrete”, come ha spiegato Gaia Romani, assessore comunale ai Servizi civici, “dall’impossibilità di ottenere la residenza e la carta d’identità agli ostacoli nell’accesso alle graduatorie per gli asili nido, un evidente e insostenibile discriminazione in primis alle bambine e ai bambini”.

Quindi, ha proseguito l’assessore, “riattiveremo la procedura per le famiglie di papà che necessitassero la trascrizione dell’atto di nascita del loro bambino o bambina e ricontatteremo personalmente quelle famiglie che, rientrate a Milano verso febbraio-marzo, non si erano potute vedere riconosciute neanche questo piccolo passo e che da allora sono nel limbo tra mille difficoltà e preoccupazioni”. “Ci teniamo in questa occasione a rinnovare la nostra vicinanza e quella della città tutta alla comunità arcobaleno. Siamo con voi e continueremo a lottare al vostro fianco, sempre”, ha concluso Sala.

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Economia

Bilanci di previsione, virtuoso 86% dei Comuni ma non al Sud

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Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest’anno sette su dieci già a metà febbraio avevano approvato e trasmesso il documento e alla data del 15 marzo la percentuale di comuni in linea era salita all’84%. Il dato risulta da un’elaborazione dei dati del Mef fatta dal Centro studi enti locali. Il dato, si spiega, è di netta rottura rispetto al passato e testimonia l’efficacia delle misure adottate lo scorso anno dal Ministero dell’Economia per interrompere il circolo vizioso dei posticipi infiniti che aveva caratterizzato gli ultimi decenni.

Ciò che emerge è però, ancora una volta, è “l’esistenza di divari siderali tra varie aree del Paese che vede contrapposti casi come quello siciliano, dove solo 30 comuni su 100 risultano aver approvato e trasmesso il bilancio, e la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna, dove questa percentuale sale al 96%”. Dopo anni di slittamenti nel 2023 un decreto ministeriale, ha riscritto il calendario delle scadenze contabili e anche se è comunque stata necessaria una proroga al 15 marzo quest’anno ben 4.695 comuni, il 59% del totale, hanno iniziato l’anno corrente con un bilancio di previsione già approvato e non si sono avvalsi del tempo aggiuntivo concesso dal Viminale.

Stando a quanto emerso da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali, basata sui dati della Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap-Mef), sono stati approvati entro il 15 marzo scorso i bilanci dell’84% dei comuni italiani. All’appello mancano quelli di 1.268 comuni. Questi enti hanno un profilo abbastanza preciso: la stragrande maggioranza è di piccole dimensioni. Nove di questi comuni su dieci hanno infatti meno di 10mila abitanti e il 64% è localizzato al sud e nelle isole. Nel nord Italia, nel suo complesso, risulta essere stato già trasmesso al Mef il 92% dei preventivi. In particolare, spiccano per efficienza: Emilia Romagna e Valle d’Aosta (entrambe a quota 96%) e Trentino Alto Adige e Veneto (95%). Ottimi anche i risultati registrati in: Lombardia (93%), Friuli Venezia Giulia (90%) e Piemonte (89%). Chiude il cerchio la Liguria, con l’85% di comuni adempienti.

Scendendo verso sud la percentuale decresce gradualmente, restando comunque buona al centro, dove mediamente sono stati già approvati e trasmessi 89 bilanci su 100. A trainare verso l’alto questo gruppo sono soprattutto Toscana (95%), Marche e Umbria (93%). Più indietro i comuni laziali, fermi a quota 81%. Meno rosea, ma comunque in netto miglioramento rispetto al passato, la situazione del Mezzogiorno dove i comuni più tempestivi sono stati 6 su 10. In particolare, le 3 regioni in assoluto più distanti dalla media nazionale sono – nell’ordine – la Sicilia, la Calabria e la Campania.

Nella banca dati gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla data del 24 aprile, risultano essere stati acquisiti soltanto 117 bilanci di previsione di comuni siciliani su 391, meno di uno su tre. Al di là dello Stretto ne sono stati trasmessi 236 su 404 (58% del totale), in Campania il 67% dei preventivi sono stati approvati nei tempi. Prima della classe, per quanto riguarda il meridione, è la Basilicata (92% di bilanci approvati), seguita a breve distanza dalla Sardegna (885) e dalla Puglia (86%). Chiudono il cerchio l’Abruzzo e il Molise, rispettivamente con l’80% e il 77% di comuni che hanno già inviato al Ministero il proprio preventivo.

Secondo il Centro Studi Enti Locali questi dati, nel loro insieme, testimoniano un effetto tangibile prodotto dalla nuova programmazione ma preoccupa la distanza abissale che continua a caratterizzare i risultati ottenuti da enti di territori diversi. Il processo di riforma della contabilità e dell’ordinamento degli enti locali, i cui cantieri sono aperti, dovrà necessariamente tenere conto anche delle criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali ed endemiche, di alcuni territori e individuare delle soluzioni efficaci per far sì che queste distanze siano colmate.

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Politica

Europee: Vannacci presenta il suo libro giovedì a Napoli

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Roberto Vannacci, candidato della Lega alle elezioni europee, presenterà il suo libro “Il mondo al contrario” giovedì 2 maggio a Napoli. Lo annuncia Luigi Mercogliano, presidente per la Campania del comitato “Il mondo al contrario” che trae il suo nome dal titolo del libro scritto da Vannacci. La presentazione del libro si terrà giovedì 2 maggio alle ore 17 nel teatro del centro culturale “In arte Vesuvio”. Interverranno alla presentazione con l’autore il presidente campano di “Mondo al contrario” Luigi Mercogliano, il giornalista Sergio Angrisano e lo scrittore Massimo Scalfati.

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Politica

Emiliano all’Antimafia: inopportuno io venga in audizione

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Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera alla Commissione parlamentare antimafia in cui spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’audizione avrebbe riguardato le vicende e le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.

“Quello di Emiliano è un evidente gesto di debolezza. Se lui adombra eventuali gesti di strumentalizzazione politica si sbaglia. Noi conosciamo bene i limiti e i poteri dell’Antimafia e confermo da parte mia la richiesta di audizione del presidente della Puglia, affinché venga fatta chiarezza su alcune vicende”. Così la senatrice di Italia Viva e componente della commissione antimafia, Raffaella Paita, in merito alla lettera inviata dal governatore della Puglia, in cui Emiliano ha spiegato alla commissione di non ritenere opportuna una sua convocazione in questo momento.

La commissione Antimafia ha ufficialmente convocato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per il 2 maggio. Lo si apprende da fonti della commissione secondo le quali l’audizione è fissata per le 10.30.

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