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Roma, col Bologna basta un tiro per vincere

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Prendere tre punti e pensare subito all’Ajax. Alla Roma bastano un gol e un paio di tiri in porta in tutta la partita per battere un Bologna che gioca bene ma che in avanti si conferma assolutamente inconsistente. Ma oggi la mente degli uomini di Fonseca era gia’ tutta alla sfida di giovedi’ prossimo quando all’Olimpico senza spettatori arrivera’ l’Ajax, squadra capace di tutto nel bene e nel male, e quindi anche di ribaltare l’1-2 dell’andata ad Amsterdam. Intanto, nel suo campionato, oggi ha battuto per 1-0 il Waalwijk con un gol di quell’Haller che in Europa non puo’ giocare per un errore burocratico dei suoi dirigenti. In palio ci sara’ la semifinale di Europa League, nel frattempo la Roma tiene viva la fiammella della speranza del quarto posto che vorrebbe dire Champions. Impresa comunque ardua, ecco perche’ diventa una priorita’ l’Europa dove finora in questa stagione la Roma non ha mai deluso, e dove adesso spera di confermare il trend, magari grazie all’apporto di giocatori come il redivivo Mkhitaryan, tornato in campo e messosi in evidenza nei minuti che ha giocato. Ma contro il Bologna si e’ rivisto perfino Pastore, oggetto misterioso giallorosso per eccellenza, entrato al posto del match winner Borja Mayoral il quale, pur essendo una riserva, in campionato e’ gia’ arrivato a sette gol e quindi sta facendo la sua parte.

Alle spalle dello spagnolo sono stati schierati i connazionali Pedro, di nuovo deludente, e Carles Perez che a sinistra non ha mai preso palla. Dietro, come esterno destro basso, nel ruolo solitamente occupato da Karsdorp e’ stato schierato l’acquisto di gennaio Reynolds, apparso un pesce fuor d’acqua e che ha esordito nel match facendosi fare un tunnel da un avversario per poi acquisire maggiore confidenza con il passare dei minuti. E il Bologna? Spinto dalle urla dell’ottimo Mihajlovic e in campo dalle giocate di Soriano, il team rossoblu’ ha confermato di giocare un buon calcio, che pero’ quando arriva al limite dell’area avversaria diventa assolutamente poco efficace. Se si pensa che prima punta gioca il vecchio Palacio, che pure si da’ un gran da fare, si capisce come gli emiliani siano penalizzati dalla loro incapacita’ di concretizzare. In piu’, nello specifico, oggi Mancini e Ibanez hanno chiuso bene tutti i varchi. Vincendo oggi la Roma ha sfatato la maledizione che finora nelle 10 partite dopo l’impegno europeo del giovedi’ l’aveva vista conquistare solo 12 punti sui 30 a disposizione, con 3 vittorie (arrivate sempre dopo le gare dei gironi), altrettanti pareggi e 4 sconfitte (tre delle quali dopo gli scontri nella fase a eliminazione diretta con Braga e Shakhtar). La rete della vittoria arrivava in chiusura di primo tempo, dopo che il Bologna aveva avuto due occasioni con Svanberg e Soriano (bravo Mirante in questa circostanza). Poi al 44′ ecco la Roma: Borja Mayoral veniva lanciato in campo aperto da Ibanez, e dopo aver vinto uno scontro con Danilo, saltava Skorupski in uscita fuori dall’area, depositando poi nella porta vuota il pallone. Tanto e’ bastato per vincere, e ora sotto con l’Ajax.

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Paura per Vanoli, accusa lieve malore e cade, ma resta in campo

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Secondi di paura allo stadio Grande Torino pochi secondi dopo la concessione del calcio di rigore per i granata quando l’allenatore del Torino, Paolo Vanoli, si è accasciato improvvisamente senza mai perdere conoscenza. Vanoli si è subito rialzato, aiutato dai medici della squadra e ha ripreso posto in panchina con il tecnico del Venezia che è accorso a sincerarsi delle condizioni del collega.

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Masters 1000 di Madrid, sfuma il sogno di Musetti: Draper vince e va in finale

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Si ferma al penultimo atto del Masters 1000 di Madrid Lorenzo Musetti. In semifinale, ad avere la meglio è Jack Draper che supera il carrarino in due set con il punteggio di 6- 7-6 in un’ora e 57 minuti e domenica sfiderà il norvegese Casper Ruud. Una buona prova non basta al tennista toscano che è uscito fuori alla distanza dopo un primo set impressionante da parte di Draper. Il britannico ha accusato un po’ di stanchezza nelle fasi finali del match, ma è stato più attento al tiebreak, girato sul 2-2 con un passante di Musetti uscito di pochissimo. Resta un torneo straordinario da parte del carrarino che saluta la Caja Magica certo dell’ingresso in top 10 alla vigilia degli Internazionali d’Italia.

“Vincere questa semifinale – ha raccontato Draper a fine incontro – è stato importantissimo per me. Lorenzo gioca molto bene sulla terra e in generale su tutte le superfici. Siamo cresciuti insieme e la cosa più importante è che ci stiamo confrontando su questi grandi palcoscenici. Ruud è un giocatore molto difficile da battere. E io cercherò di tirare fuori il mio miglior tennis”. Draper, sempre vittorioso contro Musetti, dopo aver vinto Indian Wells, domenica cercherà di conquistare il secondo trofeo nella capitale spagnolo. Dovrà vedersela con Casper Ruud che ha sconfitto l’argentino Francisco Cerundolo in due set, col punteggio di 6-4, 7-5 nonostante un infortunio che ha richiesto sin dal primo game l’intervento del medico, un dolore alle costole avvertito durante il riscaldamento che ha lasciato lui molti dubbi e ben poco tempo per provare ad approntare una soluzione che gli consentisse di tenere il campo in attesa di un insperato miglioramento.

“Non ero sicuro di finire il match, ho avvertito una fitta alle costole durante il riscaldamento e sentivo dolore in ogni colpo specialmente alla battuta – ha confessato il norvegese a fine match – Non potevo fare molto a pochi minuti dal via, solo prendere qualche antidolorifico e giocare un game alla volta provando a scaldarmi e a sentirmi sempre meglio. Speriamo non sia nulla di grave, ma certo è stato un bello spavento”. Nel torneo femminile, domani, a contendersi il titolo Wta saranno Aryna Sabalenka e Coco Gauff. La bielorussa, attuale n.1 al mondo, in semifinale ha battuto 6-3 7-5-l’ucraina Elina Svitolina, conquistando così la sua quarta finale alla Caja Magica. Dall’altra parte della rete troverà la statunitense Coco Gauff che invece ha superato con un perentorio 6-1 6-1 che invece giocherà la sua prima finale nel torneo spagnolo.

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Calcio: Vlasic risponde a Perez, Toro-Venezia finisce 1-1

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Si chiude sull’1-1 la sfida tra Torino e Venezia, con Vlasic che su rigore risponde al vantaggio arancioneroverde di Perez. Si è vissuto qualche attimo di panico a metà ripresa, con il tecnico granata Vanoli che ha accusato un lieve malore: fortunatamente è stato solo un grande spavento, con l’allenatore che ha seguito la gara dalla panchina fino al triplice fischio. Con Gineitis e Vlasic (capitano di giornata) si torna al 4-2-3-1, ma ci sono altre due novità: in attacco Sanabria è preferito ad Adams, a centrocampo Linetty è costretto al forfait per una botta e al fianco di Casadei gioca Ilic. A destra si rivede Walukiewicz, la retroguardia davanti a Milinkovic-Savic è completata dai soliti Coco, Maripan e Biraghi.

Di Francesco sceglie Gytkjaer e non Fila come riferimento avanzato, il danese viene affiancato da Yeboah, lanciato titolare dopo la brillante prova offerta contro il Milan. C’è subito lavoro per il Var, che dopo 5′ annulla il vantaggio del Venezia firmato Zerbin per un fuorigioco dell’assist-man Gytkjaer. Si nota l’enorme differenza nelle motivazioni, con i granata che ormai non hanno più obiettivi e gli arancioneroverdi bisognosi di punti, e serve un bell’intervento di Milinkovic-Savic per respingere il nuovo tentativo del fantasista di proprietà del Napoli. Il Toro continua a non vedersi se non per un colpo di testa di Casadei a lato, e al 37′ passano gli ospiti: Perez si infila tra Coco e Maripan e, con il destro, beffa il portiere serbo sul primo palo.

Il Toro rientra negli spogliatoi tra i fischi, all’intervallo i Senso Unico si esibiscono con “Quel giorno di pioggia”, brano dedicato al Grande Torino scomparso nella tragedia di Superga il 4 maggio 1949, e commuovono lo stadio. Vanoli studia tre cambi e stravolge la squadra con Dembele, Perciun e Adams al posto di Walukiewicz, Casadei e Sanabria, poi si accomoda in panchina e “lascia la guida” al vice Godinho.

Lo scozzese è subito pericoloso ma sbatte con un grande Radu, poi Di Francesco perde Perez e lo sostituisce con Condè. Al 77′ Elmas si conquista un rigore per fallo di mano di Idzes, ma sulla panchina granata si vivono momenti di panico: il tecnico Vanoli perde l’equilibrio e si sdraia a terra, rialzandosi dopo pochi istanti e riaccomodandosi in panchina. La sfida riparte con Vlasic sul dischetto che non sbaglia, poi nel finale e nei sette minuti di recupero il Toro cerca di ribaltarla senza riuscirci. Il Venezia conquista un punto che non basta per uscire dalla zona rossa, con il Lecce ancora a +1. I granata restano decimi, ma rischiano il sorpasso del Como e l’aggancio dell’Udinese.

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