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Cronache

Roma blindata per il G20, arrivati altri 5.300 rinforzi

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Sara’ senza precedenti la mobilitazione di forze dell’ordine e militari per il G20 di sabato e domenica a Roma. Il monitoraggio informativo alla vigilia sugli ambienti a rischio e’ stato continuo ed intenso. Una ‘zona rossa’ manterra’ i 20 Grandi in una ‘bolla’ si sicurezza di 10 km quadrati con 19 varchi presidiati senza possibilita’ di intrusioni. Ora – e’ l’indicazione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – e’ “necessario che venga costantemente garantito il massimo livello di coordinamento e di raccordo tra tutte le componenti del sistema sicurezza, sia nella fase di prevenzione sia in quella di controllo e di vigilanza del territorio”. Il punto sulle misure pianificate per il summit e’ stato fatto in mattinata al Viminale, dove la ministra ha riunito il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, cui hanno partecipato i vertici di forze di polizia, intelligence e Stato Maggiore della Difesa, oltre al prefetto della Capitale. I numeri innanzitutto. I rinforzi inviati sono ben 5.300: 2.542 della Polizia, 1.774 dell’Arma dei Carabinieri, 580 della Guardia di finanza e 400 delle forze armate. Impegnati tiratori scelti, unita’ Nbcr (Nucleare-biologico-chimico-radiologico), assetti specialistici. Chiuso lo spazio aereo su Roma, caccia intercettori dell’Aeronautica Militare pronti ad alzarsi in volo, attivato anche un sistema anti-drone, un velivolo senza pilota Predator fara’ attivita’ di ricognizione mandando in tempo reale immagini e – a piu’ alte quote – un aereo-spia fungera’ da sala operativa. A terra ci sara’ a partire dalle 19 di domani un’area di “massima sicurezza”, la cosiddetta zona rossa, nel quartiere Eur, attorno alla ‘Nuvola’, dove si svolgera’ il vertice. L’area sara’ interdetta al traffico e transennata, i varchi presidiati. Altre zone di “massima sicurezza” saranno istituite a piazza della Repubblica tra le 13 e le 21 di sabato per la visita programmata delle delegazioni alle Terme di Diocleziano ed intorno al Quirinale nella stessa fascia oraria, nonche’ dalle 19 di sabato “fino a cessate esigenze” intorno alla fontana di Trevi dove domenica mattina dovrebbe esserci un’altra visita degli ospiti. Pianificata la tutela delle delegazioni straniere che cominceranno ad arrivare domani usufruendo anche degli aeroporti militari di Ciampino e Pratica di mare. Il presidente coreano e’ atterrato gia’ oggi a Fiumicino. Alberghi e tragitti saranno presidiati. Alla difesa del presidente Usa Joe Biden, che alloggera’ a Villa Taverna, si dedichera’, come sempre, un’aliquota del Secret Service americano che non lo perdera’ mai di vista, anche nelle sue visite al Vaticano e a Palazzo Chigi. Servizi di controllo vigileranno poi su sedi diplomatiche, palazzi istituzionali, monumenti-simbolo e obiettivi sensibili. Tutti gli elementi di preoccupazione sono stati esaminati oggi al tavolo del Viminale, a cominciare dal possibile arrivo di ‘black bloc’ dall’estero. Incessante l’analisi del web, per intercettare eventuali intenzioni ostili su chat e social. Al momento non ci sarebbero segnali di partenze rilevanti e da ieri sera alle 22 sono stati ripristinati i controlli alle frontiere con la temporanea sospensione del Trattato di Schengen. Monitorato con attenzione anche l’afflusso da altre citta’ italiane per le manifestazioni in programma. La piu’ consistente – attese almeno 5mila persone – e’ il corteo di sabato pomeriggio tra piazzale Ostiense e la Bocca della verita’ cui parteciperanno Cobas, Fridays for future ed altre realta’, tra cui gli aderenti al Climate Camp promosso dal centro sociale Acrobax. Contemporaneamente a piazza San Giovanni ci sara’ una manifestazione statica indetta dal Partito comunista. Occhio poi a eventuali raduni no green pass. Il rischio e’ che tra la folla si possano infiltrare soggetti intenzionati a creare disordini, estremisti di destra e di sinistra, anarchici. Possibili azioni dimostrative per ottenere visibilita’, ma non ci sara’ tolleranza per le violenze e gli agenti saranno presenti in forze per evitare degenerazioni. La permanenza in carcere dei leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore, arrestati per l’assalto alla Cgil del 9 ottobre scorso, toglie ulteriori motivi di allarme. L’appello di Lamorgese al “massimo coordinamento” tra le varie forze di sicurezza impegnate – compresi gli 007 – non e’ casuale, ma arriva dopo le smagliature evidenziate proprio alla manifestazione del 9 ottobre quando i partecipanti superarono di gran lunga quelli preventivati e non si riuscirono ad evitare disordini e la devastazione della sede della Cgil. In questa occasione non si puo’ sbagliare. Lo sanno bene sia la ministra che il capo della Polizia, Lamberto Giannini, entrambi sotto pressione e chiusi praticamente h24 al Viminale per lavorare ad una serena riuscita del vertice.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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