Collegati con noi

Economia

Rispunta il Superbonus ma manca il Ponte. Manovra al palo

Pubblicato

del

La manovra resta ancora ferma ai blocchi di partenza, allontanando le speranze di chiudere il dossier prima di Natale. L’opposizione lancia l’allarme sul rischio di esercizio provvisorio, perché vede “il governo nel caos”. Manca ancora l’ultimo emendamento annunciato dal governo, quello sulle infrastrutture, che dovrebbe contenere una rideterminazione dei costi del Ponte sullo Stretto. E visto il tema delicato per l’esecutivo, perché ridurrebbe una parte dei fondi destinati al Ponte nel primo anno, non è escluso che la modifica passi nelle mani dei relatori e venga inclusa nella decina di emendamenti che dovrebbero presentare a breve. Un pacchetto in cui potrebbe rispuntare ancora una volta il Superbonus. E’ il relatore della manovra e capogruppo di FI in commissione Bilancio, Dario Damiani, a riaccendere le speranze di chi ha avviato i lavori ma l’anno prossimo vedrà calare l’agevolazione.

“Penso che qualcosa per chiudere qualche stato di avanzamento di cantieri in maniera non onerosa” possa esserci, “vediamo cosa dice il governo”, ha detto Damiani. Toccare il Superbonus è complesso, perché qualunque apertura rischia di coinvolgere risorse che il governo non aveva nessuna intenzione di spendere. Ma Forza Italia aveva già tentato di prorogare i termini del 110% per i condomini con emendamenti al dl anticipi, che poi aveva ritirato, e ora prova a trovare la soluzione in manovra. Dopo una seduta infruttuosa, la commissione Bilancio del Senato aggiorna a domani l’avvio dell’esame della legge, ma l’opposizione denuncia che il governo “è nel caos”.

Il capogruppo del Pd Francesco Boccia, quello di M5s Stefano Patuanelli e Tino Magni di Avs lasciano i lavori spiegando che non ci sono le condizioni per avviare alcun esame e chiedono che il ministro dell’Economia Giorgetti vada in Parlamento. “Non è arrivato l’altro emendamento annunciato dal governo – ha sottolineato Boccia – e non ci sono i pareri sui nostri, così il governo non è in grado di rispettare i tempi”. “Avanti così – è l’allarme di Patuanelli – rischiamo di andare all’esercizio provvisorio”. Intanto, però, la maggioranza prova a placare gli animi confermando che il tesoretto per le modifiche parlamentari resta di 100 milioni, nonostante i fondi drenati alla sicurezza. Il confronto tra governo e Parlamento va avanti intanto sul fronte del fisco. Sulla contestata stretta sull’agevolazione fiscale per i cervelli che vogliono rimpatriare, le Camere chiedono al governo di correggere il tiro, allargando di nuovo le maglie. La richiesta arriva con un parere delle commissioni Finanze di Camera e Senato, quindi per sua natura non vincolante ma destinato a riaccendere i riflettori dell’esecutivo su un tema molto sentito sia dalla maggioranza che dall’opposizione.

Le commissioni chiedono di mitigare la stretta prevedendo, da esempio, “un regime di maggior favore” per chi si trasferisce in Italia con un figlio minore e per chi fa figli anche “durante il periodo di fruizione”, con un rafforzamento degli aiuti crescenti con il numero di bambini a carico. Per le famiglie si chiede anche di “riesaminare l’istituto del ricongiungimento famigliare”, con incentivi all’occupazione “di donne e/o vittime di violenza”. Il Parlamento vorrebbe anche estendere il vantaggio fiscale di tre anni a quegli impatriati che hanno acquistato una casa in Italia entro il 31 dicembre 2023, e chiede di ammettere al regime chi continua a lavorare per lo stesso soggetto o lo stesso gruppo per il quale lavorava prima del trasferimento. Nel parere di Camera e Senato rispuntano anche i calciatori, cancellati dall’agevolazione con il decreto di ottobre. Ora il Parlamento chiede al governo di rivedere lo stop.

Advertisement

Economia

Apple, bloccate transazioni fraudolente per 7 miliardi dollari

Pubblicato

del

Dal 2020 al 2023 Apple ha evitato sull’App Store transazioni potenzialmente fraudolente per un totale di oltre 7 miliardi di dollari, di cui oltre 1,8 miliardi nel solo 2023. Nello stesso periodo, la società ha bloccato più di 14 milioni di carte di credito rubate e vietato a più di 3,3 milioni di account di effettuare ulteriori transazioni. Sono i dati illustrati nella quarta analisi annuale sulla prevenzione delle frodi, pubblicata dalla società di Cupertino. Dall’analisi emerge anche che nel 2023 Apple ha rifiutato più di 1,7 milioni di app “perché non rispettavano i rigorosi standard dell’App Store in materia di privacy, sicurezza e contenuti”. Inoltre, “il continuo impegno per fermare e ridurre le frodi sull’App Store – aggiunge l’azienda – ha portato alla chiusura di quasi 374 milioni di account sviluppatore e cliente, e alla rimozione di quasi 152 milioni di valutazioni e recensioni per il sospetto di frode”.

L’anno passato la società “ha chiuso quasi 118.000 account sviluppatore, in calo rispetto ai 428.000 dell’anno precedente, grazie ai continui miglioramenti dei sistemi usati per prevenire la creazione di account potenzialmente fraudolenti”. Inoltre, l’azienda ha rifiutato più di 91.000 richieste di iscrizione al Developer Program, “di fatto impedendo a questi soggetti di pubblicare app problematiche sull’App Store”. L’impegno di Apple si estende oltre l’App Store: negli ultimi 12 mesi, l’azienda ha individuato e bloccato più di 47.000 app illegittime su store pirata.

Dall’analisi annuale sulla prevenzione delle frodi, emerge che Apple ha un team di oltre 500 esperti ed esperte che valuta ogni app inviata all’App Store da sviluppatori di tutto il mondo prima che raggiunga l’utente. In media, il team verifica circa 132.500 app a settimana; nel 2023 ne ha controllate quasi 6,9 milioni, aiutando nel contempo più di 192.000 developer a pubblicare la loro prima app sull’App Store. Il team effettua una serie di controlli sfruttando processi automatizzati e una revisione condotta da persone fisiche. Nel 2023, più di 1,7 milioni di app sono state rifiutate per vari motivi, tra cui violazioni della privacy e attività fraudolente.

Riguardo le valutazioni e le recnesioni, nel 2023 Apple ne ha processate oltre 1,1 miliardi: quasi 152 milioni sono state giudicate fraudolente e quindi rimosse dall’App Store. Cupertino “si impegna a proteggere le informazioni finanziarie di ogni utente attraverso tecnologie di pagamento sicure come Apple Pay e StoreKit, che quasi 1 milione di app utilizzano per vendere beni e servizi sull’App Store. E mentre le perdite per frodi hanno raggiunto nuovi picchi a livello globale, nel 2023 Apple ha contribuito a evitare transazioni potenzialmente fraudolente per più di 1,8 miliardi di dollari sulla sua piattaforma”.

“Apple – aggiunge l’analisi – sfrutta anche tecnologie evolute abbinate a controlli condotti da persone fisiche per rilevare quando una carta di credito rubata viene utilizzata per scopi illeciti. Solo nel 2023 ha evitato che oltre 3,5 milioni di carte di credito rubate venissero utilizzate per acquisti fraudolenti e ha vietato a oltre 1,1 milioni di account di effettuare ulteriori transazioni. Continueremo a investire per proteggere la qualità e la sicurezza dell’App Store nell’interesse di ogni utente e di ogni developer”.

Continua a leggere

Economia

Ai distributori automatici 5 miliardi di consumazioni

Pubblicato

del

Il caffè è il protagonista delle consumazioni italiane ai distributori automatici: nel 2023, infatti, sono stati quasi 2,3 miliardi (+0,27%) quelli bevuti davanti a una vending machine. L’Italia ha la più ampia rete distributiva alimentare automatica d’Europa con oltre 830 mila vending machine (la maggior parte installate in uffici pubblici, aziende, scuole e ospedali) che, nel 2023, hanno erogato quasi 4 miliardi di consumazioni (3.974.040.247) a cui si sommano 1,1 miliardi in capsule e cialde per un totale di oltre 5 miliardi di consumazioni.

È quanto emerso dai dati dello studio Ipsos per Confida, Associazione Italiana Distribuzione Automatica, presentati oggi all’apertura di Venditalia 2024, la più importante manifestazione internazionale del settore a Fiera Milano Rho, fino al 18 maggio. Se il caffè rappresenta il 57% delle consumazioni totali, sono in aumento anche tè (+5,7%) e ginseng (+5,2%). Seguono gli snack, che rappresentano il 16% delle consumazioni (626.251.484): i preferiti rimangono quelli dolci (+4%) come barrette (+12%), biscotti (+9%) e merendine (+3%); ma nel 2023 si è riscontrato un aumento significativo anche di quelli salati (+7%) e del confectionery (+26%).

Tra gli snack salati crescono maggiormente i crackers (+9%) e le patatine (+7%). Nel 2023 le bevande fredde hanno registrano un calo del 2,56% in particolare quelle gasate (-4,09%). Per l’acqua si preferisce la liscia (70%). I nuovi stili di vita spingono anche sul consumo di bevande con più del 20% di frutta (+19%) e i succhi 100% frutta (+6%). “Oggi con la connettività è possibile gestire una vending machine da remoto – ha detto Ernesto Piloni, Presidente di Venditalia – Nelle ultime generazioni di distributori automatici, inoltre, gli schermi touch sono installati al posto delle tradizionali pulsantiere e aumentano i sistemi di pagamento digitali cashless”. Ma il settore punta anche alla sostenibilità con il progetto RiVending un circuito chiuso di riciclo per bottigliette e bicchierini in plastica dei distributori automatici.

Continua a leggere

Economia

Giorgetti da Vestager, Ita-Lufthansa ancora in salita

Pubblicato

del

Un’altra fumata grigia. Al termine del faccia a faccia tra Giancarlo Giorgetti e Margrethe Vestager, la Commissione europea non usa nemmeno le formule di facciata che di solito descrivono i colloqui politici. Tanto basta a lasciar intravedere una strada ancora in salita per il placet alle nozze tra Ita e Lufthansa. Il governo, si è limitato a dire il titolare del Tesoro all’uscita da Palazzo Berlaymont, ha “ribadito” la sua posizione all’Ue. E adesso aspetta “il verdetto”, in arrivo entro il 4 luglio. Nel mezzo però ci sono ancora quasi due mesi: l’ultimo pacchetto di impegni su slot e rotte presentato la scorsa settimana, nel giudizio che trapela a Bruxelles, “non è ancora sufficiente”.

Tuttavia, è la sollecitazione, le parti hanno ancora tempo per apportare miglioramenti. Lasciato l’Ecofin, il ministro dell’Economia si è presentato a Palazzo Berlaymont per la seconda volta nel giro di quindici giorni. Sul tavolo, i persistenti timori dell’antitrust che da qualche giorno ha avviato il market test. Il caso è “complesso”. E il negoziato, stando alle indicazioni offerte da alcune fonti vicine al dossier, resta incagliato sui tre fronti più problematici. Davanti al rischio di posizione dominante di Ita e Lufthansa a Milano-Linate, nel giudizio della squadra di Vestager manca ancora una soluzione solida che permetta di far subentrare un vettore capace di stabilirsi come presenza “credibile”.

Le proposte di compromesso messe sul piatto dalla compagnia di Carsten Spohr e dal Mef per aprire alle rivali sulle rotte a corto raggio dall’Italia all’Europa centrale restano poi da perfezionare. E, allo stesso modo, non convince del tutto l’idea di congelare soltanto in via temporanea – per due anni – l’alleanza tra la compagnia della gru e la newco sorta dalle ceneri di Alitalia sui lunghi collegamenti da Fiumicino con destinazione Stati Uniti e Canada, dove Lufthansa detiene già un’ampia porzione di mercato con la sua joint venture formata con United Airlines e Air Canada. Per capire se sia possibile raggiungere un punto di caduta prima del 4 luglio servirà altro tempo. “E’ sempre complicato, bisogna sempre avere tanta pazienza”, ha osservato Giorgetti. A Bruxelles però l’avvertimento che circola è chiaro: c’è ancora tempo per lavorare. A patto che ci sia “la volontà delle parti”, Lufthansa in testa.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto