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Rimpatri veloci e più verifiche ai minori, le misure

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Un nuovo decreto flussi per l’arrivo di 450mila stranieri regolari e un dl sicurezza che conterrà una stretta anche sul fronte delle espulsioni degli irregolari e sulla verifica dell’età dei migranti presunti minori. Sono le misure che il governo sta studiando in vista di settembre e in materia di immigrazione, un tema che nelle ultime settimane è tornato sotto i riflettori dopo il malessere manifestato da governatori e sindaci. L’Associazione Nazionale dei Comuni nello specifico lamenta l’impossibilità di garantire tutele sul sistema di accoglienza di minori stranieri non accompagnati, che al momento sono oltre 23mila in Italia, in maggioranza maschi e che hanno per la maggior parte 17, 16 e 15 anni. Arrivano soprattutto da Egitto, Ucraina, Tunisia, Guinea e Albania, mentre le regioni che ne accolgono di più sono la Sicilia, la Lombardia, l’Emilia-Romagna e la Calabria.

Sul fronte dei minori stranieri non accompagnati, nel nuovo decreto legge potrebbe arrivare una stretta sui controlli medici effettuati per stabilire l’età (dalla radiografia del polso ad altre verifiche anatomiche) di quei migranti appena sbarcati che durante le visite si dichiarano minorenni. Quindi un ‘tagliando’ sull’attuale legge Zampa, che stabilisce accertamenti ritenuti meno invasivi e secondo cui in caso di dubbio la persona debba essere considerata minore (potrebbe essere invece più discrezionale con le nuove misure).

II dl sicurezza allo studio conterrà inoltre un giro di vite sulle espulsioni degli irregolari con elevato profilo criminale e soggetti violenti, forse con più poteri a prefetti e questori nei provvedimenti. Inoltre si prevedono procedure più veloci per la realizzazioni di Centri di permanenza per i rimpatri, ovvero le strutture nelle quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere. In cantiere non c’è solo il dl sicurezza. Nei giorni scorsi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha annunciato anche il nuovo decreto flussi: “sarà a breve pubblicato – ha detto – e per la prima volta è triennale, 450mila stranieri che verranno in modo regolare. L’indicazione di una strada regolare deve essere l’antidoto a consegnarsi ai mercanti di morte. C’è poi la possibilità di ingresso fuori quota per l’aspirante lavoratore se ha frequentato un corso di formazione organizzato da una azienda o un network italiano”. Lo stesso ministro Lollobrigida alcuni mesi fa aveva annunciato il progetto di 100mila arrivi regolari l’anno per 4 o 5 anni, anche in base ai fabbisogni del mercato del lavoro.

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Campania: De Luca, Meloni non può parlare di lotta alla camorra

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“Io amo molto i tanti esponenti del mondo cattolico che in questo momento per esempio stanno utilizzando le risorse stanziate alla Regione Campania per gli oratori. Ci sono decine di parroci che stanno creando cose bellissime per aggregare i giovani nelle loro parrocchie. È un lavoro prezioso di aggregazione delle giovane generazioni. E soprattutto sono convinto che la lotta alla camorra la si fa creando il lavoro, aprendo i cantieri, e quindi chi non può parlare di lotta alla camorra è il governo Meloni, che tiene bloccate le risorse da più di un anno, altro che camorra”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine della presentazione dei lavori allo stadio Collana di Napoli, rispondendo a una domanda sulle polemiche seguite alle sue parole sul parroco di Caivano don Maurizio Patriciello.

“La lotta alla camorra – ha aggiunto De Luca – si fa creando lavoro, non facendo demagogia. La lotta alla camorra si fa difendendo l’unità d’Italia, non spaccando l’Italia e calpestando le ragioni del Sud. Non solo i fondi sviluppo e coesione che sono bloccati, ma i fondi per la sanità, i fondi per il trasporto. Non c’è ancora molta gente che nel Sud ha capito bene il pericolo che corriamo. Noi dobbiamo combattere con molta serenità e soprattutto superando questo clima di subalternità, di sottomissione, di vassallaggio. Siamo di fronte ad una prova di burocratismo che sta dando questo Governo che non si è mai vista. Questi sono i problemi reali. Tutto il resto sono strumentalizzazioni, assolutamente inutili e improprie”, ha concluso De Luca.

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Politica

Graziano (Pd), grave uso foto don Patriciello in campagna Fdi

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“La lotta alla camorra non può essere né irrisa, né strumentalizzata. La seconda cosa non è meno grave della prima” così il deputato democratico, Stefano Graziano, commenta l’utilizzo dell’immagine di don Patriciello nella campagna elettorale di un candidato di Fdi. Il riferimento è alla vicenda di cui riferisce la Repubblica Napoli.

Il deputato Marco Cerreto, in lizza per le Europee, solidarizza con don Maurizio Patriciello dopo la polemica innescata dal governatore De Luca. “Non avevo intenzione di strumentalizzare nessuno – dice interpellato dal quotidiano – non c’è scritto di votare per me. E’ una manchette che uso sempre sui social e su quella faccio la mia comunicazione”.

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Burlando, ho incontrato Spinelli per dargli un’opinione

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“Questo è uno scandalo che riguarda tutta l’Italia”. Lo ha detto l’ex presidente della Liguria ed ex sindaco di Genova Claudio Burlando, intervistato dal Corriere della sera. Secondo Burlando, il suo successore Giovanni Toti “dava l’impressione di trattare per sé, non per il bene pubblico”.

Anche l’ex governatore ha incontrato di recente l’imprenditore Aldo Spinelli: “Quarant’anni che mi occupo di queste cose. Molto complesse. Non mi sono mai negato quando qualcuno mi ha chiesto un confronto. Ribadisco: oggi io non ho alcun potere decisionale. In quel momento, Spinelli stava litigando con l’uomo genovese di Psa. Ogni volta che si libera un’area, in porto c’è una zuffa. Mi ha chiesto la mia opinione.

Credo che lui abbia reso pubblico l’incontro per fare ingelosire Toti. Tutto qui”, sostiene Burlando. E sulle parole del dirigente Pd Andrea Orlando, che ha definito ‘crepuscolare’ la fine del suo mandato, replica: “L’ho trovato un giudizio ingeneroso e poco informato. Andrea afferma anche di avere indicato Ferruccio Sansa, vicino ai Cinque Stelle, alle Regionali del 2020. Dove il centrosinistra ha avuto il peggior risultato della sua storia. Non so se faccia bene a rivendicare quella scelta. E non sono sicuro che sia questa la strada per vincere”.

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