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Retegui nel Genoa di Gilardino ‘un onore giocare qui’

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Una vera e propria toccata e fuga per Mateo Retegui che questa mattina ha sostenuto a Genova le visite mediche prima di tornare a Milano in attesa di completare l’iter dell’operazione che lo porterà al Genoa con un contratto di quattro anni. Sono in totale 15 i milioni di euro che il club rossoblù corrisponderà a Boca Jr e Tigre, le due società argentine che ne detengono il cartellino. “Questa per me è una grande opportunità, sono molto felice. È un onore davvero essere al Genoa, ci vediamo presto” sono state le sue uniche parole prima di riprendere la strada per Milano. Domani l’attaccante della nazionale italiana, dal doppio passaporto, firmerà il contratto e giovedì verrà presentato ufficialmente, in grande stile visto il clamore mediatico suscitato dal suo acquisto, dal club rossoblù. Poi si metterà a disposizione del tecnico Gilardino.

ùUn’operazione durata alcune settimane grazie al duro lavoro del direttore generale, Flavio Ricciardella, e dell’intermediario Alessandro Moggi, operazione caldeggiata anche dal ct, Roberto Mancini, che potrà seguire l’attaccante da vicino: “Giocare in serie A lo aiuterà a crescere e a migliorarsi anche tatticamente, in un campionato dove la vita per gli attaccanti non è mai facile – ha spiegato Mancini – E poi, averlo qui evitando a ogni convocazione, migliaia di chilometri è un ulteriore vantaggio”. Un vero colpo per il neopromosso Genoa, tanto che lo stesso presidente, Alberto Zangrillo, proprio mentre il giocatore sosteneva le visite, non si è voluto ancora sbilanciare sul suo acquisto. “Io di questo straordinario calciatore preferisco non parlare perché tutti sanno che ha preso un aereo ma dobbiamo avere sacro rispetto di chi è padrone del cartellino. Evidentemente – ha proseguito – abbiamo espresso un grande compiacimento anche per le parole che lo stesso calciatore ha avuto modo di dire quando è arrivato a Milano, però lì ci fermiamo” ha aggiunto Zangrillo prima di provare a raffreddare l’entusiasmo dei tifosi. “Dobbiamo volare basso e stare a galla – ha dichiarato alla presentazione del nuovo sponsor di maglia -. Dobbiamo imparare a interpretare al meglio la serie A con molta consapevolezza di tutti i pericoli che ci sono all’orizzonte, il primo dei quali è quello di affrontare un campionato molto competitivo, dove ci sono delle squadre strutturate già per la categoria e dove noi arriviamo con un anno di intervallo”.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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Coppa Italia: Allegri espulso al 94′, “dov’è Rocchi?”

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Un Massimiliano Allegri furioso per una punizione concessa all’Atalanta, è stato espulso al 94′ della finale di Coppa dall’arbitro Maresca. Dopo essersi strappato giacca e cravatta di dosso, Allegri ha continuato a protestare ed uscendo ha urlato più volte verso la tribuna autorità “dov’è Rocchi?”, ovvero il designatore degli arbitri.

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Napoli, terapie per Osimhen, in dubbio per la Fiorentina

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Il Napoli si è allenato questa mattina all’SSCN Konami Training Center di Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro la Fiorentina in programma venerdì allo Stadio Franchi per la 37esima giornata di Serie A (ore 20.45). La squadra ha lavorato sul campo 1 dove ha iniziato la sessione con attivazione e torello.Successivamente il gruppo è stato impegnato in seduta tecnico tattica e partitina finale.Zielinski ha svolto lavoro personalizzato in campo. Per Mario Rui lavoro personalizzato in palestra e campo. Osimhen ha fatto terapie e lavoro personalizzato in palestra. Lindstrom si è allenato in gruppo.

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