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Cultura

Resti umani e affreschi le ultime sorprese di Pompei

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Sulla sinistra la bocca del forno in mattoncini pronta per l’uso e sul retro la sagoma di una macina datata duemila anni fa e finita chissà dove. A qualche metro di distanza gli scheletri, intatti, di due donne e di un bambino dall’età apparente di 3-4 anni travolti dal soffitto sotto il quale avevano cercato riparo per scampare a uno dei terremoti che precedettero l’eruzione del 79 d.C. Poco distanti due affreschi inediti raffiguranti scene mitologiche, tra cui un Apollo e Dafne dai colori mozzafiato. Sono queste le ultime meraviglie restituite dagli scavi in corso a Pompei, nell’insula X della Regio IX, uno dei nove quartieri in cui è suddiviso il sito, in un’area di circa 3200 metri quadri per quello che viene considerato lo scavo più esteso degli ultimi cento anni. Un’indagine vecchia oltre un secolo. Lo scavo, infatti, partì nel 1888 per essere subito interrotto e poi riprendere a febbraio scorso regalando subito sorprese. Emergono in particolare due case ad atrio risalenti all’età Sannitica e trasformate nel I secolo d.C. in una lavanderia, con banconi da lavoro e vasche per il lavaggio e la tintura degli abiti, e in un panificio con forno, spazi per le macine e ambienti per la lavorazione di prodotti da forno.

È proprio in questo spazio che trovarono la morte le tre persone di cui sono stati trovati i resti perfettamente conservati sotto 40 centimetri di terra misti a frammenti di lapilli. Nell’atrio dell’abitazione i due cubicoli affrescati. In uno vengono ritratti Apollo e Dafne, nell’altro Poseidone e Amimone. Sulla parete vicina disegni geometrici raffigurano cerchi e quadrati in sequenza, una rarità sottolineano gli archeologi. Numerosi i frammenti di mosaici restituiti alla luce. “Gli scavi devono andare avanti”. Questo l’impegno ribadito dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano giunto sul posto per celebrare la nuova scoperta. “Questi continui ritrovamenti – ha detto – ci fanno capire quanto ancora c’è da svelare a Pompei. Adesso si sta concludendo felicemente – e faccio i complimenti al direttore – il progetto Grande Pompei, ma noi abbiamo già discusso su come poi dare seguito. La cosa che dobbiamo assolutamente evitare – ha sottolineato – è che il degrado possa tornare in questo luogo. E quindi occorre assicurare finanziamenti costanti sia per andare avanti con gli scavi, e concepire anche nuovi allestimenti museali, sia preservare questo luogo tenendo presente che c’è ancora molto da svelare ai nostri occhi e alla ricerca storica”. Parole che non vedeva l’ora di sentire il direttore del Parco archeologico campano Gabriel Zuchtriegel che ha sottolineato la bontà del lavoro svolto da una equipe che ha messo assieme varie professionalità.

“Il ritrovamento di tre vittime dell’eruzione – ha osservato – ha messo insieme una squadra composta di archeologi, antropologi, sismologi e archeobotanici che lavorano insieme per cavare il massimo dei dati da questi rinvenimenti”. “Ringrazio il ministro – ha sottolineato Zuchtriegel – per essere venuto qui oggi e per come ci segue, perché pone l’attenzione su quello che c’è oggi ma anche su quello che sarà Pompei nei prossimi 5/10 anni e oltre. Proprio perché il progetto Grande Pompei è stato un successo notevole – spiega il direttore – vogliamo andare oltre ed evitare di tornare a una situazione per cui abbiamo bisogno di un finanziamento straordinario, lavorando invece nell’ottica della conservazione e cura del patrimonio”.

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Cultura

Mattarella a Napoli per celebrare le Quattro Giornate

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è giunto in mattinata a Napoli e,  dopo aver deposto una corona  al monumento degli scugnizzi, ha raggiunto la basilica di San Giovanni Maggiore dove ha presenziato ai lavori di un convegno sulle Quattro giornate di Napoli, promosso dal Comune a ottanta anni dalla rivolta popolare contro il nazifascismo.

A piazza della Repubblica  il Presidente della Repubblica ha incontrato Francesco Amoretti, figlio di Antonio Amoretti, ultimo partigiano di Napoli, scomparso all’età di 95 anni nel dicembre 2022: “Ho detto al Presidente Mattarella che mio padre quotidianamente ha lavorato soprattutto presso le scuole e con gli studenti a difesa della Costituzione. Chi meglio del Presidente può capire il senso e il significato di quell’impegno”.

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Cultura

Christie’s, all’asta a novembre tre dipinti di Cezanne

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La prossima asta di novembre di Christie’s dedicata all’arte di fine Ottocento offrirà al miglior offerente non uno, ma tre dipinti di Paul Cézanne che da 90 anni non erano apparsi sul mercato. Le tre opere vengono dal museo Langmatt di Baden, in Svizzera, e verranno presentate una dopo l’altra il 9 novembre in uno sforzo del museo di raccogliere 45 milioni di dollari per assicurarsi un futuro.

Star tra i tre quadri è Fruits et Pot de Gingembre, all’asta con una stima tra 35 e 55 milioni di dollari. Realizzato tra 1890 e 1893, fa parte di un periodo d’oro in cui Cézanne creò le sue opere più elaborate, tra cui i Giocatori di Carte, dipinto nello stesso studio che il pittore teneva della casa dei genitori, ma anche il panoramico La Montagne Sainte-Victoire della collezione del co-fondatore di Microsoft Paul Allen venduto l’anno scorso, sempre da Christie’s, per 138 milioni di dollari. Il secondo quadro, Quatre Pommes et un Couteau, ha al centro la mela, uno dei soggetti quotidiani preferiti di Cezanne: la stima è tra sette e dieci milioni di dollari, mentre per La Mer à l’Estaque del 1878-1879 – l’unico dipinto del gruppo che non è una natura morta ma una veduta sul Mediterraneo e un pittoresco villaggio di pescatori – le previsioni sono tra i 3 e i 5 milioni.

“Le vendite di opere di musei sono una questione delicata. Siamo colpiti dall’attenzione e dalla cura con cui il Langmatt ha scelto cosa mettere in vendita”, ha detto Dirk Boll, vicepresidente di Christie’s per l’arte moderna e contemporanea. Il formato dell’asta è inconsueto: Christie’s, su istruzioni del museo, venderà i tre quadri in sequenza finché non verrà raggiunto o superato il target dei 45 milioni richiesti. a quel punto, se resterà qualcosa di invenduto, sarà restituito al Langmatt. Cézanne non fu mai veramente apprezzato in vita, ma già al tempo della morte era considerato un precursore dell’arte moderna e negli anni a seguire la maggior parte dei suoi capolavori finirono in mano private, tra cui i tre ora in vendita, acquistati nel 1933 dal collezionista anglo-svizzero Sidney Brown e dalla moglie Jenny. Il museo Langmatt ha sede nella villa di famiglia dei Brown, lasciata in eredità assieme alla vasta collezione alla città di Baden dal figlio della coppia, John Alfred Brown, nel 1987. Da allora il Langmatt è entrato in crisi finanziaria in parte a causa degli altissimi costi di manutenzione dell’edificio disegnato dall’architetto svizzero Karl Moser nel 1900: nel 2017 era stata lanciata cosi una campagna raccogli fondi per assicurare la futura operatività del museo.

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Cultura

Melania Mazzucco vince il Premio Serao, la consegna il 5 ottobre a Napoli

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Melania Mazzucco è la vincitrice del premio Matilde Serao: la scrittrice lo riceverà il prossimo 5 ottobre in una cerimonia che si svolgerà nel Palazzo Reale di Napoli, nell’ambito del Campania libri festival. Un premio organizzato da Il Mattino dedicato alla sua cofondatrice.  E al Mattino Melania Mazzucco, scrittrice amatissima, vincitrice di numerosi premio, spiega che quello che più l’ha colpita “è la capacità di stare nel proprio tempo”, e questo, spiega, è evidente fin dal 1886.

Il bacio della Medusa (Rizzoli 1996) a Vita (Einaudi, premio Strega 2003) a La lunga attesa dell’angelo (Einaudi 2008) , L’architettrice (Einaudi 2019): sono i grandi successi di Melania Mazzucco, libri che hanno richiesto anche un gran studio, un lavoro che si avverte pagina dopo pagina. Vita, per esempio: una storia di immigrazione dove la scrittrice ha avuto come punto di partenza i racconti di famiglia ma man mano che andava avanti nelle ricerche per scrivere il suo romanzo ha scoperto che verità e raconto non sempre coincidevano così quello è diventato, come ha detto al Mattino, “il mio libro più libero”

 

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