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Regole ferree, igiene e responsabilità: il Napoli ai tempi del Coronavirus

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Il Napoli ai tempi del Coronavirus. Le regole già c’erano ma adesso ovviamente l’applicazione è più rigorosa insieme con una serie di consigli comportamentali legati al senso di responsabilità di atleti che sono sì giovani, ma soprattutto son dei professionisti.
Il periodo legato al Coronavirus crea preoccupazione e disagio  in tutto il Paese ed ha già coinvolto anche il calcio. Napoli è per indole una città ‘avvolgente’ e accogliente e lo ha dimostrato mille volte e nelle più disparate occasioni. In merito a questa emergenza ne è testimonianza, tra l’altro, lo striscione apparso al San Paolo in curva B per Napoli – Torino “Nelle tragedie non c’è rivalità, uniti contro il Covid-19”.

Il campionato di calcio di serie A ha avuto non poche ripercussioni, tra decisioni prese a tentoni o last minute: gare a porte chiuse fino al 3 aprile e stop per il Napoli questa settimana per fare spazio alle gare non giocate nel turno precedente. Stop forzato dunque da circostanze giustificate sperando che tutta l’Italia possa uscirne fuori al più presto e riprendere tutti la normale quotidianità. Ma il Napoli ha continuato ad allenarsi in modo intenso in questi giorni per non perdere quel passo che con tanti sacrifici è riuscito a ritrovare nell’ultimo mese. Un training impegnativo, nel corso del quale ieri si è verificato qualche problema in più (a parte Meret, Koulibaly e Malcuit fermi da tempo): risentimento muscolare per Insigne e Maksimovic e trauma contusivo al ginocchio per Demme.

Il professor Antonio Giordano in visita al Centro sportivo del Napoli con Rino Gattuso e i colleghi dello staff medico

 

La squadra ha rotto le righe ieri alle 13 e si ritroverà di nuovo a Castelvolturno lunedì in vista del match con il Verona al Bentegodi il 13 marzo prossimo. Lo staff medico diretto da Raffaele Canonico con Enrico D’Andrea e Gennaro De Luca ci ha tenuto a rinnovare al gruppo (monitorato costantemente) quelle regole basilari e fondamentali già suggerite da giorni e utili a ‘dribblare’ qualunque forma di contagio. Nessun allarmismo ma senso di responsabilità, attenzione e prudenza. Il consiglio – in questi due giorni di pausa – è di evitare possibilmente i luoghi affollati (ristoranti, teatri, cinema), in generale limitare gli spostamenti e i contatti con amici e parenti provenienti da altre città.


Per quanto riguarda la permanenza nel centro sportivo, sono state puntualizzate regole ‘normali’ ma che vanno ancor di più osservate adesso. Anche lo stadio San Paolo è stato sanificato e disinfettato, come pure il centro di Castel Volturno, quartier generale della squadra.
Grande importanza all’igiene, frequenti lavaggi di mani, ed anche: non consumare cibo negli spogliatoi (c’è una sala predisposta),  arieggiare molto, non scambiarsi indumenti, maglie o altro, tantomeno le bottiglie d’acqua (che sono personalizzate come gli asciugamani). Guanti per i magazzinieri , dispenser di soluzioni disinfettanti in tutti gli ambienti , e integrazione a base di vitamina C per gli atleti con sostanze che stimolano il sistema immunitario (come l’echinacea che cura gli stati influenzali e contrasta le eventuali infezioni) .

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Binaghi riapre al Coni: “È finita un’era, ora serve discontinuità. Ma Buonfiglio? No, grazie”

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Angelo Binaghi (foto Imagoeconomica in evidenza), presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (Fitp), torna a parlare del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e lo fa con la consueta schiettezza, in un’intervista al Corriere della Sera. Da anni in polemica con il Coni di Giovanni Malagò, Binaghi lascia intendere di essere pronto a tornare a occuparsi attivamente dell’istituzione sportiva nazionale: “Sto partecipando a tutte le riunioni. Voglio vedere se, finita un’era, si può costruire qualcosa di nuovo, completamente diverso rispetto al passato”.

ANGELO BINAGHI, PRESIDENTE FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS E PADEL, JANNIK SINNER (Foto Imagoeconomica)

Binaghi non ha mai fatto mistero della sua visione riformista e anti-sistema: nel novembre 2024 aveva dichiarato al Corriere “Il Coni non serve, io lo salto”. Una posizione che gli costò un deferimento poi archiviato, con opposizione del Coni. Ora però, con l’uscita di scena di Malagò imposta dai limiti di mandato, il clima potrebbe cambiare.

Buonfiglio bocciato, Pancalli “ultimo in lista”

Nessuna apertura, invece, verso l’eventuale candidatura di Luciano Buonfiglio, presidente della Federcanoa: “È il peggior esponente del vecchio sistema. Una volta mi chiese di parlare, gli risposi: ‘Caro Luciano, io no’”, racconta Binaghi, ricordando il suo ruolo nella defenestrazione di Raffaele Pagnozzi e la successiva promozione da parte di Malagò.

Rispetto invece per Luca Pancalli, ma senza sostegno: “Candidato degnissimo, ma lo considero l’ultimo della lista”.

“La politica non è un nemico, la riforma Giorgetti è stata efficace”

Altro punto centrale della visione di Binaghi è il rapporto con la politica: “Non è possibile considerare i politici come nemici. La riforma Giorgetti ha funzionato molto meglio del Coni. Chi parla di invadenza politica racconta una bugia”.

Rivendica anche l’autonomia finanziaria degli Internazionali d’Italia (“l’unica manifestazione senza un euro di contributo pubblico”) e ricorda di aver cacciato i politici dalla tribuna del torneo.

Il futuro del Coni? Binaghi resta alla finestra, ma si prepara

Con gli Internazionali di Roma imminenti e il grande ritorno in campo di Jannik Sinner, “il vero Fenomeno”, Binaghi rivendica di essere “un uomo fortunato”. Ma tiene il piede dentro la porta del Coni, in attesa di vedere quale sarà la grande sorpresa che guiderà il nuovo corso dello sport italiano.

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Cronache

Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Calcio: Di Lorenzo, lo scudetto? tutto è nelle nostre mani

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“Si parla di scudetto nello spogliatoio, siamo a un punto cruciale. All’inizio sembrava irraggiungibile, ora siamo lì: difficile, ma ce la giochiamo. Tutto è nelle nostre mani. Con il lavoro e con il sacrificio siamo lì e ce la giochiamo, sapendo che sarà difficile e che finora non abbiamo fatto niente”. Lo ha detto il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo a Radio Crc. Su quando il gruppo abbia capito davvero di essere inserito nello sprint scudetto, Di Lorenzo ha detto: “Non c’è stato un momento preciso. Partita dopo partita ci siamo costruiti questo percorso. Ora serve l’ultimo passo: il gruppo è unito, crede nell’obiettivo. Quando sei primo per tanto tempo non è mai per caso”.

Di Lorenzo ha parlato della sfida di sabato a Lecce e della forza del gruppo azzurro: “Ci tengo prima di tutto – ha detto – a mandare un abbraccio alla famiglia del fisioterapista del Lecce, la notizia ci ha colpiti molto. Sarà una partita difficile: loro lottano per salvarsi, e questa tragedia ha reso l’atmosfera particolare. Ma noi vogliamo portare a casa la vittoria. La forza di questo Napoli è il gruppo. Dietro ogni grande vittoria e ogni grande squadra c’è infatti un gruppo solido. Quando ci si vuole bene davvero, si affronta tutto meglio. Le difficoltà arriveranno, come sempre, ma ciò che conta è come reagiamo. Se il gruppo è sano, superare i limiti diventa più semplice”.

Il terzino destro ha parlato anche del rapporto con Conte e con i nuovi arrivati la scorsa estate: “Da capitano – ha detto – sono il più vicino all’allenatore, passo i suoi messaggi alla squadra. Fin dal primo giorno c’è stato un legame diretto, sincero e leale. La base è la sincerità: Conte è un allenatore forte, conoscevo già le sue qualità da avversario e in questi mesi le ha confermate. Siamo felici di averlo con noi. Sulla fascia destra ci conosciamo bene, da anni. Sappiamo leggere i movimenti l’uno dell’altro, ed è una qualità che ci portiamo dietro nel tempo. Ma il merito è anche del mister, che tiene alta l’intensità e coinvolge tutti. Anche chi gioca meno dà un contributo importante: è questo spirito che porta i risultati. I nuovi arrivati a Napoli? Spesso sono io a muovermi verso di loro, per metterli a loro agio e per farli inserire, magari con un messaggio o una chiamata. Gli consiglio le stesse cose che dissero a me quando arrivai, la cosa fondamentale è vivere la città come una persona normale e non sentendosi diversi. Io esco spesso in centro, scendo e non vivo male la città”. Di Lorenzo risponde anche su chi ha lasciato la maglia azzurra a gennaio, Kvaratskhelia: “Ieri sera – ha detto – ho visto la sua partita con il Psg: è fortissimo e gli auguro il meglio, anche di vincere la Champions League”.

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