Collegati con noi

Cronache

Recensioni fake su un ristorante rinomato di Napoli per farlo fallire, il caso finisce il Procura

Pubblicato

del

Le recensioni false su attività commerciali per fare del male ad un  concorrente sono una page del web. Tecnicamente definito “astroturfing”, la tecnica influenza, sia positivamente che negativamente, i giri d’affari degli operatori economici presenti sul mercato. Uno studio della Harvard Business School, spiega che il fenomeno influenza il fatturato tra il 5% e il 9%. Quale settimana fa la Regione Liguria per tutelare l’immagine delle aziende della ristorazione presenti sul territorio danneggiate da falsi profili da cui sarebbero partite recensioni negative” ha intimato a Google Italia di verificare la veridicità delle recensioni ai danni di importanti e rinomati ristoranti della Liguria. Quello che vi abbiamo descritto è un fenomeno criminale che potrebbe aver colpito anche un ristorante gourmet, Opera, di Napoli. Questo ristorante, con chef stellato e vicino alla sua consacrazione definitiva con l’ingresso nella prestigiosa guida Michelin, la bibbia della gastronomia mondiale, da qualche settimana è bersagliato da commenti ai limiti della diffamazione. Ignoti o comunque profili fake lasciano commenti su Google di “pasta scotta, vino al sapore di sughero, personale maleducato, servizi igienici sporchi, prezzi alti, abbinamenti senza sapore, attese infinite, pizze bruciate, pesce cotto male”. Insomma “Opera”, fino a poche settimane fa recensito come uno dei più accorsati ristoranti di Napoli, d’un tratto viene descritto come una bettola della peggiore specie. Da chi? Chi è il diffamatore seriale che vuole tenere alla larga i clienti che si fidano delle recensioni fake? È quello che vogliono provare a scoprire Angelo e Sergio Pisani (nella foto), avvocati di uno dei più importanti studi legali di Napoli, che hanno raccolto la denuncia del titolare del ristorante e, insieme, decine di screenshot al veleno, hanno già diffidato Google Italy a cancellare ogni traccia della violenta campagna diffamatoria imbattuta per danneggiare il locale gourmet.

Il titolare del ristorante, Guido Guida, che si è rivolto allo studio legale Pisani, ovviamente potrebbe avere dei sospetti su chi possa nascondersi dietro la campagna diffamatoria, ma prima di accusare occorrono prove per inchiodare il diffamatore che agisce all’ombra di un computer. Che si tratti di una campagna orchestrata per far male al ristorante Opera è una certezza. Nei commenti negativi, lasciati sulla piattaforma Google, si citano piatti, cibi, prodotti, persino la  pizza “che noi non abbiamo in menu” assicura Guido Guida .

I due avvocati napoletani, i fratelli Pisani, sono certi trattarsi di una operazione messa a segni attraverso i social bot, vale a dire programmi che, una volta forniti delle credenziali di accesso di un account, sono in grado di gestirlo in autonomia, dando però l’impressione di essere una persona vera, Così attraverso “i social network si usano strumenti digitali pericolosamente utili per la diffusione di insinuazioni, maldicenze e offese con un’ampiezza e una velocità tali da distruggere irrimediabilmente la reputazione di chiunque venga preso di mira dai loro amministratori” accusa Sergio Pisani. Che non ha dubbi che tutto sarebbe stato orchestrato dai diretti concorrenti del ristoratore vomerese che – temendo con forza anche l’arrivo della stella Michelin – le starebbero provando tutte pur di distruggere l’avversario. “Devo ammettere che ce la stavano quasi facendo – commenta Angelo Pisani – per fortuna, dopo aver battagliato a lungo con Tripadvisor, siamo riusciti a ottenere la cancellazione delle recensioni fasulle almeno da quel sito. Ora abbiamo fatto causa a Google: nonostante le nostre molteplici segnalazioni, a distanza di circa un mese, nessuno si è preoccupato di rimuoverle”. Gli avvocati paragonano il caso a una sorta di revenge applicato alle imprese e alle attività commerciali: “Se il porn ha portato talvolta al suicidio delle ragazze coinvolte – aggiunge Pisani – stavolta può provocare il fallimento delle attività commerciali che finiscono nel mirino di questa sorta di hacker”.

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

Tragedia nel Nolano, ciclista travolto e ucciso da un autocarro

Pubblicato

del

Una tragedia stradale a Piazzolla, nel Nolano. Possiamo definirla così. Un ciclista di 65 anni è stato coinvolto in un incidente con un autocarro Fiat Iveco. Il tragico evento ha portato alla perdita della vita del ciclista sul colpo, scatenando un’indagine da parte delle autorità locali per comprendere le cause.

Le autorità competenti sono intervenute prontamente sulla scena dopo essere state allertate dal servizio di emergenza medica 118, con i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Nola che hanno rapidamente avviato le operazioni di soccorso e di indagine.

Le circostanze esatte dell’incidente sono ancora oggetto di indagini, ma sembra che il ciclista, mentre si trovava a bordo della sua bicicletta, sia stato travolto dall’autocarro. La dinamica dell’incidente rimane al momento oggetto di accertamenti da parte delle autorità, che stanno lavorando per ricostruire gli eventi che hanno portato a questa tragica perdita.

L’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro della salma del ciclista per consentire l’esecuzione di un’autopsia, al fine di chiarire le cause esatte del decesso. La salma è stata trasferita presso il II Policlinico di Napoli per gli esami necessari.

L’inchiesta è in corso e viene condotta dai carabinieri della stazione di Piazzolla di Nola, che stanno collaborando con i militari della sezione radiomobile per raccogliere prove e testimonianze utili alla ricostruzione dei fatti. Al momento, l’autocarro coinvolto nell’incidente è stato sottoposto a sequestro nell’ambito delle indagini in corso.

Continua a leggere

Cronache

A processo per stalking, sfregia la ex e uccide il padre

Pubblicato

del

Ha atteso che uscisse dalla palazzina motivato ad aggredirla a tutti i costi. Per questo un ex avvocato, Marco Manfratti, di 40 anni, si è appostato intorno alle 13 di ieri in via Ciro Menotti a Varese armato di coltello. Ha aspettato che la ex, Lavinia, di 37 anni, uscisse dallo studio del padre, Fabio Limido, geologo di 71 anni, per la pausa pranzo. E lì l’ha aggredita sfregiandola con il coltello. Colpendola ripetutamente al viso e al collo, sino a quando, mentre la 37enne cadeva ferita sotto i suoi colpi, in suo soccorso non è intervenuto l’anziano padre. Manfratti non ha avuto alcuna remora accoltellando ripetutamente al torace il geologo, poi deceduto, sotto gli occhi della moglie e madre.

Dopo aver gridato chiedendo disperatamente aiuto, la donna ha avuto un malore mentre in via Menotti, a due passi dalla Questura, arrivavano le volanti della Polizia di Stato, gli investigatori della Squadra mobile e i mezzi del 118. Manfratti è stato arrestato in flagranza di reato, anche lui leggermente rimasto ferito nell’aggressione, coperto di sangue e stralunato. Le condizioni di Fabio Limido sono immediatamente apparse gravissime. L’anziano era in fin di vita ed è morto poco dopo il ricovero al Pronto soccorso dell’Ospedale di Circolo di Varese. La figlia è ricoverata in prognosi riservata: le lesioni causate dalle coltellate sono importanti, la 37enne dovrà essere sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Manfratti è stato portato in Questura, è accusato di omicidio e tentato omicidio. Non è escluso, vista la ricostruzione dell’accaduto, che all’uomo venga contestata l’aggravante della premeditazione.

La tragedia di via Menotti non è stata un fulmine a ciel sereno. Certo nessuno poteva immaginare un fatto di sangue simile, ma le avvisaglie che il 40enne fosse violento e motivato a impedire che la ex vivesse libera la propria vita dopo averlo lasciato c’erano tutte. Anche perché ci sarebbe una causa di separazione difficilissima dietro l’odio che l’ex avvocato covava nei confronti di tutta la famiglia Limido. Oggetto del contendere, o meglio della furia omicida dell’uomo, il figlio di tre anni avuto dal matrimonio con Lavinia. C’erano inoltre le denunce presentate a più riprese sia dalla donna che dalla madre di lei. Denunce per stalking che si erano già tradotte in un processo davanti al giudice del Tribunale di Varese Luciano Lucarelli a carico di Manfratti. Un processo ancora in corso.

La tenacia del 40enne nel distruggere la vita della ex e della sua famiglia aveva già portato all’emissione di un provvedimento di divieto di avvicinamento a carico dell’ex avvocato. Ex avvocato Manfratti lo era diventato per scelta cancellandosi dall’Ordine degli avvocati di Busto Arsizio (Varese) dopo le denunce della ex probabilmente per evitare un procedimento disciplinare. Quello di Varese non è stato purtroppo l’unico caso di violenza contro le donne registrato oggi. Una donna di 50 anni è stata accoltellata sotto casa a Sassoferrato (Ancona), in via Bramante dal marito da cui si stava separando. Erano in auto, quando l’uomo ha estratto un coltello e l’ha colpita più volte e in più parti del corpo. La donna è grave, ma non in pericolo di vita, mentre l’ex marito è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio dopo una breve fuga. E’ di omicidio, invece, l’accusa nei confronti di un 69enne che a Pavia ha ucciso il coinquilino di 36 anni trascinandone poi il cadavere per strada.

Continua a leggere

Cronache

Israele: 2 soldati uccisi da un attacco con droni di Hezbollah al nord

Pubblicato

del

L’esercito israeliano ha annunciato la morte di due soldati riservisti uccisi ieri a Metulla, nel nord del Paese, da un drone esplosivo degli Hezbollah. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che si tratta di Dan Kamkagi (31 anni) e Nahman Natan Hertz (31) della 551/esima Brigata. Il bilancio dei soldati caduti da ottobre scorso sul fronte nord è ora salito a 13. A questi vanno aggiunti anche nove civili uccisi negli attacchi Hezbollah.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto