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Cronache

Rave party abusivo, 156 giovani identificati

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Fermato sul nascere a Campogalliano, nel Modenese, un rave party che si stava sviluppando all’interno di una ex fabbrica per la lavorazione del marmo, in via Madonna, attualmente in stato di abbandono e in passato al centro di polemiche per la presenza al suo interno di amianto. Intorno alle quattro, tra sabato e domenica, i carabinieri che stavano controllando il territorio hanno notato un flusso anomalo di mezzi (e tra questi alcuni camper e furgoni) in direzione dell’ex complesso industriale che si trova in un’area marginale rispetto al centro abitato e non molto distante dall’autostrada A22. E’ stato in quel momento che i militari dell’Arma, insieme alla polizia di Stato, alla stradale e al reparto mobile di Bologna hanno circondato la zona dove si stava sviluppando il rave party, identificando 156 persone che ora saranno denunciate con l’ipotesi di reato di invasione di edificio. I giovani, per la gran parte di eta’ compresa fra i 20 ed i 30 anni, hanno raggiunto Campogalliano direttamente in auto, alcuni si sono avvicinati all’ex fabbrica, da dove alle 4 gia’ si sentiva distintamente la musica, anche a piedi attraverso una vicina area verde. Giovani del posto, del Modenese, ma non solo. Sono arrivati anche da Livorno, Reggio Emilia, Parma, Forli’, Rimini, Trento e L’Aquila. Nei confronti di ognuno dei partecipanti sara’ anche valutata la relativa posizione individuale per l’adozione, eventualmente, di misure di prevenzione. Mentre l’impianto acustico predisposto per il rave party e’ stato sequestrato, ora sono in corso accertamenti per risalire agli organizzatori dell’evento, che saranno segnalati non solo per non avere avuto alcuna autorizzazione ma anche per la violazione delle norme anti-Covid che vietano il ballo. Tra le unita’ intervenute anche la cinofila della Guardia di Finanza, per setacciare il capannone e verificare l’eventuale presenza di stupefacenti. Personale della scientifica ha effettuato un’ultima ricognizione dell’ex fabbrica, rispetto alla quale sara’ richiesta la definitiva messa in sicurezza per scongiurare altri simili tentativi. Paola Guerzoni, sindaca di Campogalliano, soddisfatta per l’immediato intervento delle forze dell’ordine ma anche rammaricata “per questi ragazzi che pensano di potersi divertire in questo modo, abbrutendosi, in un posto brutto. Questo deve spingere tutti noi a fare di piu’ per condividere un’altra idea di bellezza e dello stare insieme”.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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