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Esteri

Putin propone un’amministrazione transitoria per l’Ucraina sotto l’egida dell’Onu

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In un intervento che ha immediatamente suscitato stupore e scetticismo internazionale, Vladimir Putin ha avanzato la proposta di istituire in Ucraina una “amministrazione transitoria” sotto l’egida delle Nazioni Unite, con il compito di organizzare “elezioni presidenziali democratiche” e successivamente avviare trattative di pace con il nuovo governo.

Il presidente russo, durante una visita nella regione artica di Murmansk, ha dichiarato:

«Potremmo ovviamente discutere con gli Stati Uniti, anche con i Paesi europei e, naturalmente, con i nostri partner e amici, sotto l’egida dell’Onu, la possibilità di istituire un’amministrazione transitoria in Ucraina».

Un piano che appare surreale

L’idea, lanciata mentre la guerra continua a devastare l’Ucraina da oltre due anni, appare surreale agli occhi dell’Occidente. Dopo aver violato la sovranità di Kiev con l’invasione del 2022, Putin propone ora un modello di transizione controllata che, nelle intenzioni del Cremlino, dovrebbe portare a un nuovo assetto istituzionale “democratico”.

L’ipotesi sembra fatta apposta per rafforzare la narrativa interna russa e gettare ombre sulla legittimità del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cui mandato – secondo la propaganda russa – sarebbe già decaduto, in assenza di nuove elezioni (sospese a causa della guerra).

Nessuna apertura da Kiev

Le autorità ucraine non hanno ufficialmente commentato, ma il governo Zelensky ha più volte dichiarato che non accetterà mai alcuna interferenza esterna sulla struttura istituzionale del Paese, né tantomeno proposte che presuppongano una resa mascherata. Il piano putiniano sembra, nei fatti, un tentativo di congelare il conflitto alle condizioni di Mosca, offrendo al mondo un’immagine di disponibilità negoziale che non trova riscontro nella realtà militare sul campo.

L’Occidente resta freddo

Anche dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, finora, nessun segnale di apertura verso un’idea che toglie ogni legittimità all’attuale governo ucraino, riconosciuto da tutta la comunità internazionale. Il timore è che l’eventuale “amministrazione transitoria” diventi uno strumento di manipolazione e ingerenza, utile solo a Mosca per rafforzare il proprio controllo sui territori occupati e indebolire Kiev.

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Esteri

Trump: Zelensky vuole un accordo e rinuncerebbe alla Crimea. Putin smetta di sparare e firmi

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Volodymyr Zelensky è “più calmo” e “vuole un accordo”. È quanto ha riferito Donald Trump, secondo quanto riportato dai media americani, dopo il loro incontro avvenuto nella suggestiva cornice di San Pietro, a margine dei funerali di papa Francesco.

Un incontro positivo e nuove prospettive

Trump ha descritto l’incontro con il presidente ucraino come «andato bene», sottolineando che Zelensky sta «facendo un buon lavoro» e che «vuole un accordo». Secondo il tycoon, il leader ucraino avrebbe ribadito la richiesta di ulteriori armi per difendersi dall’aggressione russa, anche se Trump ha commentato con tono scettico: «Lo dice da tre anni. Vedremo cosa succede».

La questione della Crimea

Tra i temi toccati nel colloquio, anche quello della Crimea. Alla domanda se Zelensky sarebbe disposto a cedere la Crimea nell’ambito di un eventuale accordo di pace, Trump ha risposto: «Penso di sì». Secondo il presidente americano, «la Crimea è stata ceduta anni fa, senza un colpo di arma da fuoco sparato. Chiedete a Obama». Una posizione che conferma il suo approccio pragmatico alla questione ucraina.

L’appello a Putin: “Smetta di sparare”

Trump ha ribadito di essere «molto deluso» dalla Russia e ha lanciato un nuovo appello al presidente Vladimir Putin: «Deve smettere di sparare, sedersi e firmare un accordo». Il tycoon ha anche rinnovato la convinzione che, se fosse stato lui presidente, la guerra tra Mosca e Kiev «non sarebbe mai iniziata».

Un contesto suggestivo

Riferendosi all’incontro tenutosi a San Pietro, Trump ha aggiunto: «È l’ufficio più bello che abbia mai visto. È stata una scena molto bella». Un commento che sottolinea anche la forza simbolica del luogo dove i due leader si sono parlati, all’ombra della basilica vaticana.

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Esteri

Media, due giornalisti italiani espulsi dal Marocco

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Due giornalisti italiani sarebbero stati espulsi ieri sera dalle autorità marocchine con l’accusa di aver cercato di entrare illegalmente nella città di Laayoune (El Aaiun). Lo rivela il quotidiano marocchino online Hespress. Matteo Garavoglia, 34 anni, giornalista freelance originario di Biella e collaboratore del ‘Manifesto’, e il fotografo Giovanni Colmoni, avrebbero tentato di entrare nella città marocchina meridionale al confine con la regione contesa del Sahara Occidentale “senza l’autorizzazione richiesta dalla polizia”.

I due erano a bordo di un’auto privata e, secondo quanto riporta il quotidiano marocchino, sarebbero stati fermati dagli agenti che hanno interpretato il tentativo di ingresso come un “atto provocatorio, in violazione delle leggi del Paese che regolano gli ingressi dei visitatori stranieri”. Sempre secondo l’Hespress, i due reporter avrebbero cercato di “sfruttare il fatto di essere giornalisti per promuovere programmi separatisti. Per questo sono stati fermati e successivamente accompagnati in auto nella città di Agadir”. Non era la prima volta che i due tentavano di entrare a Laayoune, secondo il quotidiano, ma sempre “nel disprezzo per le procedure legali del Marocco”.

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Mosca: abbattuti 115 droni ucraini, un morto a Bryansk

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Mosca afferma che di aver abbattuto stanotte 115 droni ucraini sul territorio russo e che un civile è rimasto ucciso in uno degli attacchi effettuati dai velivoli senza pilota delle forze di Kiev, quello sulla città occidentale di Bryansk.

Secondo un comunicato del Ministero della Difesa di Mosca citato dall’agenzia di stampa russa Tass i droni ucraini sono stati intercettati sulle regioni di Bryansk (102), Kursk (due) e Belgorod (uno), sulla Crimea (nove) e sul Mar Nero (uno). Il governatore del Bryansk, Alexander Bogomaz, ha scritto su Telegram che “il regime di Kiev ha compiuto un altro atto terroristico questa notte” sul capoluogo di regione uccidendo “un civile” e ferendo “una donna”. L’attacco ha danneggiato anche alcune infrastrutture civili, ha aggiunto Bogomaz.

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