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Cronache

Pugno duro dello Stato contro i violenti a scuola

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Contro chi aggredisce il personale scolastico non solo è stata prevista la difesa da parte dell’Avvocatura dello Stato ma quest’ultimo è pronto a costituirsi parte civile nel giudizio penale. E c’è di più: il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sta lavorando con il ministro della Giustizia Carlo Nordio ad una norma che contempli la presunzione di danno reputazionale da parte di chi aggredisce un dipendente scolastico, in modo da rendere automatico il risarcimento. Nel caso di minori dovranno ovviamente essere i genitori a farsene carico.

“Toccando anche nel portafoglio chi è responsabile dell’educazione dei propri figli, forse un’inversione di rotta si riuscirà ad ottenere”, sintetizza il ministro. Di fronte ai ripetuti episodi che vedono docenti, presidi e personale scolastico vittime di violenze da parte di allievi o di loro familiari, il ministero dell’Istruzione ha deciso di intervenire con il pugno duro. “Dobbiamo dare una risposta forte, lo Stato deve dimostrare di essere accanto al personale della scuola”, va ripetendo come un mantra il titolare del dicastero di viale Trastevere, che punta innanzitutto alla riforma del voto di condotta.

Il disegno di legge – attualmente all’esame del Senato e che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo anno scolastico – prevede cambiamenti significativi nella valutazione del comportamento degli studenti. Il voto di condotta – che farà media e inciderà sull’esame di maturità – diventerà più influente e sarà considerato nell’arco dell’intero anno scolastico, anziché solamente per quadrimestre. Comportamenti violenti o aggressivi nei confronti di docenti, studenti e personale scolastico peseranno maggiormente; la gravità di questi atti può portare a conseguenze: con il 5 si viene bocciati, con il 6 rimandati. Per chi viene sospeso, poi, non si chiuderanno più le porte della scuola: per sospensioni fino a due giorni, lo studente sarà coinvolto in attività di riflessione e approfondimento, culminanti nella produzione di un elaborato critico. Per sospensioni più lunghe, verranno assegnate attività di cittadinanza solidale. Il ministro pensa anche a un’azione incisiva sul fronte del supporto psicologico e psichico degli studenti “dobbiamo affrontare le situazioni di disagio, dandovi attenzione particolare”, riflette.

Oggi, intanto, lo stesso ministero dell’Istruzione, per mezzo del capo dipartimento, Carmela Palumbo, ha stabilito anche che laddove vi siano state occupazioni di istituti superiori, con danneggiamento di beni pubblici, la scuola debba procedere a denunce e all’applicazione di misure disciplinari come previsto dal regolamento di ciascun istituto. Non solo: va stimata “la portata dei danni degli eventuali atti vandalici, considerando che troppo spesso se ne fa carico l’intera collettività e non gli autori”. E dunque, per il ministero, “dovranno essere poste a carico degli studenti responsabili le spese per le pulizie straordinarie e per il ripristino di arredi, pc e ogni altra attrezzatura di proprietà della scuola”.

Il ministero dell’Istruzione inoltre vuole che sia reintrodotto il voto numerico alle elementari e un emendamento in tal senso è già stato presentato. Infine, entro pochi giorni, arriverà in Senato – è già stata approvata alla Camera – la proposta di legge della Lega che inasprisce le pene per chiunque usi violenza nei confronti di un professore. Per il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini “è sempre più urgente approvarla definitivamente”. La pensano diversamente Flc Cgil e Uil. “La frequenza di questi episodi – dicono – ci allarma e ci mette di fronte a un problema di profondo disagio giovanile, che non va combattuto con metodi repressivi, ma va affrontato mettendo in campo iniziative di ascolto e promuovendo un modello di scuola impegnata nel formare cittadini consapevoli”.

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Marito violento arrestato, episodio da film horror nella vita reale

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Un episodio di violenza familiare degenerato in azioni da thriller si è consumato a nord di Napoli, a Calvizzano, dove un uomo di 49 anni ha seminato il panico armato di coltello, in una notte che ha terrorizzato i residenti.

Tutto ha inizio in un appartamento a Calvizzano, dove, durante una violenta lite, l’uomo aggredisce la moglie di 50 anni. La donna, riuscita a fuggire, si rifugia nell’appartamento dei cognati a Giugliano in Campania, pensando di essere al sicuro. Ma il marito, non contento, inizia a inviarle minacce di morte tramite smartphone.

In preda alla rabbia, l’uomo esce di casa armato di un coltello da cucina e, giunto a Villaricca, aggredisce un giovane di 17 anni fermo con il suo scooter, rubando il veicolo per proseguire la sua folle corsa verso la moglie. Arrivato sotto la sua abitazione, tenta di entrare, ma le porte chiuse non fermano la sua furia. Scardina le persiane di un appartamento al primo piano, spaventando una donna di 82 anni.

Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei carabinieri, chiamati al 112, mette fine all’incubo: gli agenti della sezione radiomobile di Giugliano e della tenenza di Sant’Antimo arrivano e disarmano l’uomo prima che possa fare ulteriori danni o vittime. L’individuo è stato arrestato e portato in carcere, dove dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, rapina e violazione di domicilio.

L’episodio solleva nuovamente questioni urgenti sulla sicurezza e la violenza domestica, evidenziando la necessità di risposte rapide e decise da parte delle forze dell’ordine e della comunità per proteggere le vittime di tali aggressioni. Nel frattempo, il coltello utilizzato è stato sequestrato e lo scooter è stato restituito al legittimo proprietario.

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Ora è vero, Chico Forti è tornato in Italia dopo anni di detenzione in Florida

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Chico Forti, il 65enne originario del Trentino, è stato rilasciato da un carcere della Florida e atterra oggi in Italia. Forti, che ha trascorso un lungo periodo in detenzione negli Stati Uniti, arriverà in tarda mattinata all’aeroporto militare di Pratica di Mare e sarà trasferito al carcere di Verona per completare le procedure necessarie.

La famiglia e gli amici di Forti hanno scelto di non commentare il suo rientro, ma esprimono la speranza che “questa vicenda, che dura da 25 anni, si possa velocemente concludere”. Hanno inoltre riconosciuto che l’intervento recente del governo Meloni ha accelerato l’iter del rientro.

Il trasferimento di Forti in Italia rappresenta il completamento delle procedure giudiziarie avviate negli USA, come sottolineato dall’avvocato Carlo Delle Vedove, che ha seguito da vicino il caso. “Il ritorno di Chico è una buona notizia,” ha dichiarato Delle Vedove, aggiungendo che Forti era “un po’ ansioso” durante la loro ultima comunicazione.

Il piano originale prevedeva il trasferimento di Forti al carcere di Montorio a Verona, ma la presenza del Papa, atteso per una visita già annunciata, potrebbe modificare temporaneamente questi piani. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha elogiato l’operato silenzioso e efficace del governo e della diplomazia italiana nel gestire il caso, sottolineando che “quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche, si ottengono risultati”.

Tajani ha anche enfatizzato che il rientro di Forti è una “scelta giusta” che tutela l’interesse di un cittadino italiano, noto per essere stato un detenuto modello negli Stati Uniti, e che ora potrà continuare a dimostrarlo anche in Italia.

Mentre Forti ritorna in patria, il paese attende ulteriori sviluppi sulla sua situazione e sulle eventuali modifiche alla sua detenzione a causa della visita papale a Verona.

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Ancora una forte scossa di terremoto all’alba a Pozzuoli, in centinaia in strada per paura ma nessun danno

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Questa mattina, alle 6:30, una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 della scala Richter (poi rettificata a 2,8 dall’Ingv) è stata avvertita in provincia di Napoli, precisamente nella zona dei Campi Flegrei. L’epicentro del sisma è stato localizzato a Pozzuoli, tra la zona della Solfatara e via Pisciarelli, con un ipocentro a soli 2,8 chilometri di profondità, rendendo il terremoto particolarmente avvertito dalla popolazione locale.

Nonostante la scossa sia stata sentita distintamente, fortunatamente non si registrano danni a persone o strutture. Tuttavia, l’evento ha generato numerose chiamate ai vigili del fuoco e ai servizi di emergenza, segno evidente dell’apprensione tra i cittadini.

Questa recente attività sismica solleva preoccupazioni, in quanto nei giorni scorsi la stessa area ha esperito due eventi sismici simili, entrambi di magnitudo 3.6 e 3.7. Questa sequenza di scosse potrebbe indicare una crescente instabilità geologica nella regione, notoriamente attiva dal punto di vista vulcanico.

L’area dei Campi Flegrei è infatti una delle zone vulcaniche più monitorate d’Europa, data la sua storia e la sua potenziale pericolosità. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) continua a monitorare la situazione, raccogliendo dati e fornendo aggiornamenti per garantire la sicurezza dei cittadini. La comunità scientifica è particolarmente attenta a rilevare qualsiasi variazione che potrebbe suggerire cambiamenti significativi nel sottosuolo.

La popolazione locale è incoraggiata a rimanere informata attraverso i canali ufficiali e a seguire le eventuali indicazioni delle autorità, mantenendo un approccio cauto e preparato in caso di ulteriori sviluppi.

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