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Primi rientri da infortuni, anche Mertens e Manolas sono abili e arruolabili contro la Fiorentina

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Buone notizie in casa Napoli. Kostas Manolas ha svolto l’intera seduta di allenamento con il gruppo. Il difensore greco si era fermato domenica scorsa contro l’Udinese per un risentimento muscolare, si pensava ad uno stop di almeno due settimane e, invece, e’ tornato a disposizione subito. Da capire se Gattuso lo mandera’ in campo gia’ con la Fiorentina o se lo schierera’ mercoledi’ in Supercoppa contro la Juventus al Mapei Stadium. Intanto con l’Empoli ha avuto un ottimo ritorno Koulibaly che si riprendera’ il suo posto da titolare sul centro-sinistra. Con lui ci dovrebbe essere Maksimovic. A destra, squalificato Di Lorenzo, rientra dal primo minuto e per la prima volta su quella fascia Hysaj mentre dall’altra parte c’e’ Mario Rui. Tra i pali Ospina. Dubbi a centrocampo. Demme e’ l’uomo d’ordine e dovrebbe prendere il posto di Fabian Ruiz, Bakayoko e Zielinski ci saranno. In attacco si rivede Mertens prima punta con Lozano ed Insigne.

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Juve batte 2-0 Monza, ma Yildiz rischia stangata

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La Juventus si riscatta e batte 2-0 il Monza, tornando così in zona Champions League aspettando il Bologna. Nico Gonzalez e Kolo Muani mettono tutto in discesa in mezz’ora, poi Yildiz rischia di rovinare tutto con un’espulsione per una gomitata nel recupero del primo tempo. I brianzoli provano a riaprirla durante la ripresa, ma i bianconeri fanno muro, al triplice fischio Locatelli e compagni possono esultare per tre punti di vitale importanza considerati i successi di Roma e Fiorentina. Tudor fa un solo cambio rispetto a Parma ed è una modifica forzata: Vlahovic è fermo ai box per un problema muscolare e il tecnico lo sostituisce con Yildiz, mentre Kolo Muani viene avanzato a riferimento offensivo nel 3-4-2-1 con Nico Gonzalez sulla trequarti.

Sugli esterni ci sono nuovamente McKennie e Cambiaso, in mediana gioca la coppia Locatelli-Thuram e il terzetto difensivo è obbligato con Kalulu, Veiga e Kelly davanti a Di Gregorio, il grande ex della sfida. Nesta si affida al tandem Caprari-Mota per provare a colpire i bianconeri, mentre nel pacchetto a protezione di Turati piazza Pereira, Caldirola e Carboni. Kolo Muani accende subito lo Stadium con una rovesciata respinta con i pugni da Turati, poi una ripartenza in solitaria di Birindelli spaventa i bianconeri anche se il suo sinistro è debole e centrale. La Juve non dà la sensazione di grande solidità difensiva, ma ci pensa Nico Gonzalez a scacciare via le paure: l’argentino prende palla e si accentra, poi dalla distanza fa partire un mancino che va ad infilarsi proprio nell’angolino.

L’ex Fiorentina può tornare ad esultare, era proprio dalla sfida d’andata dello scorso 22 dicembre contro i brianzoli che l’attaccante non trovava la via del gol. Il Monza inizia a perdere le misure, Kolo Muani fa le prove con il raddoppio e, dopo un errore clamoroso solo davanti a Turati (partito da posizione di sospetto fuorigioco), realizza il 2-0 poco dopo la mezz’ora.

Sembra un pomeriggio finalmente sereno e senza affanni per la squadra di Tudor, invece nel recupero Yildiz la combina grossa: il turco allarga troppo il gomito su Bianco, l’arbitro Perenzoni va a rivedere l’azione al Var ed espelle il giocatore per condotta violenta. Il tecnico croato chiede spiegazioni mentre le squadre rientrano negli spogliatoi, ad inizio ripresa invece protesta il Monza per un pestone di Cambiaso a Birindelli in area di rigore. I brianzoli provano a far valere la superiorità numerica e alzano il baricentro, Tudor risistema la Juve inserendo Weah e Savona per Thuram e Cambiaso mentre Nico Gonzalez sbatte su Turati.

Nesta le tenta tutte per cercare il gol che riaprirebbe la partita e si gioca le carte Petagna, Forson, Sensi e nel finale pure Ciurria e Vignato, l’occasione migliore capita sulla testa di Caprari ma l’attaccante non riesce ad angolare. Finisce 2-0, la Juve si riporta al quarto posto ma il Bologna può effettuare il contro sorpasso nel posticipo contro l’Udinese. E, nel prossimo turno, i bianconeri saranno di scena proprio al Dall’Ara: mancherà certamente Yildiz, ma il fantasista rischia due giornate di stop e potrebbe saltare anche la gara successiva, l’altro spareggio Champions contro la Lazio.

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Inter, dal sogno del triplete all’incubo zero tituli è un attimo

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La terza sconfitta consecutiva nel giro di una settimana ha capovolto le aspettative e il clima in casa Inter. E, nonostante i cori di supporto della Curva al termine della gara persa con la Roma, il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi riconosce i problemi. “Nel primo tempo non abbiamo fatto una partita d’insieme come siamo abituati. Eravamo un po’ lunghi e abbiamo pagato – le sue parole in conferenza stampa -. I ragazzi hanno messo sul campo tutto quello che avevano. I tifosi anche lo hanno capito e apprezzato, è stato molto bello l’applauso finale. Non ci fa dimenticare questa brutta sconfitta, ora dobbiamo pensare alla prossima partita”.

E Inzaghi non entra nel discorso arbitrale: “In questo momento non dobbiamo pensare alle rimesse, ai rigori, alle punizioni. Dobbiamo stare con la testa sul campo”. Anche perché la prossima partita non sarà una gara qualunque, ma l’andata della semifinale di Champions League in casa del Barcellona. “Adesso serve tutto: riposo, freschezza, recuperare giocatori. Non lo so se ci sarà Thuram. In questo momento non sarebbe opportuno parlare di quello che potrebbe essere – ha proseguito il tecnico -. Dobbiamo andare avanti. Dovremmo essere bravi a fare una partita d’insieme e ce la giocheremo con tanto rispetto ma con nessuna paura”. Stesso messaggio che ha voluto far passare anche Carlos Augusto.

“Ci è mancata un po’ di lucidità per approfittare delle occasioni che abbiamo creato. Ci sono tante partite ravvicinate, però non mi piace avere alibi – ha aggiunto in conferenza stampa -. È una sconfitta che brucia, ma mercoledì abbiamo un’altra partita. Dobbiamo vedere cosa abbiamo sbagliato oggi, avere più lucidità e essere pronti per mercoledì”. Allontanando anche il timore degli zero titoli. “Non c’è paura, essere ad aprile e lottare per delle cose importanti è la cosa più bella, non puoi avere paura di perdere. Abbiamo la possibilità di vincere cose straordinarie”, ha concluso l’esterno brasiliano. Grande soddisfazione invece in casa Roma, con i giallorossi arrivati a 18 partite di fila senza perdere. “È una partita che volevamo vincere per i nostri tifosi che non sono potuti venire – ha spiegato il tecnico giallorosso Claudio Ranieri in conferenza stampa -. Abbiamo avuto 2-3 occasioni per chiudere la partita ma non ci siamo riusciti. È finita 1 a 0 e va bene così, sono sempre tre punti”.

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Real Madrid furioso, Ancelotti via ‘questione di ore’

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“Questione di ore”. Il titolo di ‘Marca’, giornale sportivo spagnolo spesso molto ben informato sulle questioni riguardanti il Real Madrid, lascia intendere che il club pluricampione d’Europa potrebbe risolvere a breve il contratto che lo lega fino a giugno del prossimo anno a Carlo Ancelotti. Tutto dipenderà da una riunione che il presidente Florentino Perez avrà con il tecnico al quale non è bastato aver conquistato tutto alla guida delle ‘merengues’: al Real l’imperativo è vincere sempre, ogni anno, e per questo Florentino non ha mandato giù l’eliminazione dalla Champions League ad opera dell’Arsenal e la sconfitta nella finale di Coppa del Re contro il Barcellona.

La sua espressione corrucciata in tribuna, al momento delle premiazioni, era più eloquente di mille parole e per questo il destino di Ancelotti sembra segnato: via subito, questa sarebbe l’intenzione del presidente, senza neppure attendere la fine del campionato, nonostante il Real sia a -4 dal Barça capolista e ci sia ancora da giocare, domenica 11 maggio, il confronto diretto sul campo dei ‘blaugrana’. Le prossime ore saranno decisive, prima il Real deve individuare un traghettatore, che potrebbe essere uno tra Raul e Guti, autentiche bandiere ‘madridiste’, per poi prendere Xabi Alonso, pronto a lasciare il Bayer Leverkseun, già a giugno in vista del Mondiale per club in America.

In posizione di vigile attesa rimane la federcalcio brasiliana (Cbf), convinta come non mai di affidare ad Ancelotti il ruolo di ct della Seleçao, anche in questo caso magari già a giugno quando ci saranno da giocare due partite delle qualificazioni mondiali. In passato Ancelotti ha parlato, per sondare il terreno sulla questione panchina del Brasile, con il suo ex compagno di squadra Paulo Roberto Falcao e con il suo ex giocatore Kakà e, seppur tentato, sarebbe ancora incerto sul da farsi. E non è da escludere, anzi, che due sue ex squadre, Milan e Roma, non pensino a lui come allenatore per la prossima stagione, visto che sia a Milanello che a Trigoria lo accoglierebbero a braccia aperte.

Ma tutto dipenderà da cosa deciderà il Real Madrid, leggi Florentino Perez, furioso anche con la classe arbitrale e intento anche a capire cosa possa succedere con Rudiger, che dopo le scenate nel post finale di Coppa del Re rischia ora fino a 12 giornate di squalifica. Nel frattempo un altro presidente, Ednaldo Rodrigues della Cbf, cerca di stringere i tempi, ‘innamorato’ com’è di Ancelotti: altro che Jorge Jesùs, lui vuole, e non ne ha mai fatto mistero, l’italiano con il quale è convinto di poter vincere i Mondiali del prossimo anno.

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