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Cronache

Ponza, per 14 anni ha violentato le tre figlie minorenni: arrestato in Scozia pastore evangelico

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Aveva cercato di nascondersi in Scozia l’ex pastore della confessione degli Evangelisti, accusato di violenze sessuali nei confronti delle tre figlie minori, da quando le vittime avevano poco piu’ di 4 anni. La polizia di Stato di Cassino, coordinata dalla procura della repubblica della stessa citta’, ha rintracciato l’indagato grazie alla collaborazione della polizia scozzese che lo ha arrestato e, ieri, lo ha estradato in Italia dove l’uomo e’ arrivato all’aeroporto di Fiumicino e condotto dagli uomini del vice questore Giovanna Salerno, presso il carcere di Rebibbia. Gli orribili fatti che hanno portato all’emissione della misura cautelare sono durati per anni e, secondo gli investigatori, risalgono al 2004 e fino al 2018. La vicenda ha avuto inizio nell’isola di Ponza dove l’uomo, oggi 50enne, era pastore della confessione religiosa degli Evangelisti ed e’ emersa solamente quando la primogenita, raggiunta la maggiore eta’, capendo che le attenzioni del genitore non erano normali, dopo aver tentato inutilmente di parlare con la madre e con le altre due sorelle, ha raccontato tutto in audizione protetta ad altre due donne: al vicequestore Giovanna Salerno del commissariato di Cassino e al sostituto procuratore Beatrice Siravo.  Da quell’atto di coraggio sono partite incessanti indagini per cercare di trovare riscontri all’inquietante racconto fatto dalla ragazza, negato dagli altri familiari. Secondo gli investigatori, una sorta di plagio che costringeva le altre tre donne ad una omerta’ familiare e religiosa. La ragazza ha raccontato di come il padre costringesse lei e le sorelle, tutti i giorni, a “pisolini pomeridiani” durante i quali oltre a palpeggiamenti delle parti intime, subivano rapporti sessuali. Se si fossero rifiutate erano botte. Tutto questo per oltre un decennio ed e’ continuato dopo il trasferimento della famiglia, dall’isola ad un’altra regione. Quando la vicenda e’ emersa, anche la comunita’ religiosa degli evangelisti lo ha estromesso dalla sua carica e lui, temendo di essere arrestato, ha cercato rifugio in Scozia in un villaggio non lontano da Edimburgo dove, pero’, gli agenti di Cassino lo hanno monitorato fino a farlo arrestare dalla polizia scozzese nel dicembre scorso. Ieri, quando il Covid lo ha permesso, e’ stato estradato in Italia.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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