Un miracolo tattico di Mazzarri sulla via della salvezza. Pereiro imbraccia la doppietta per un Cagliari decimato e spuntato, provocando l’espulsione del portiere Musso in 3′ di follia dell’Atalanta all’inizio del secondo tempo, Palomino ci mette la testa a meta’ del guado, ma l’arruffata formazione di Gasperini mette a rischio il quarto posto, confermando le difficolta’ in casa, dove ha racimolato solo 13 punti su 43. Il tutto contro una squadra senza lo squalificato Joao Pedro, i due positivi Zappa e Altare, il trio di lusso Nandez-Strootman-Rog, coi soli ritrovati Cragno e Deiola. I nerazzurri, costretti a prenderla alla larga dalla fase difensiva a cinque altrui – con l’ex Grassi libero aggiunto davanti al terzetto centrale – inizialmente devono provarci da fuori con Koopmeiners (7′) e Muriel (9′), alzando pero’ la mira, rispettivamente sullo scarico del secondo e su iniziativa personale e convergendo da sinistra. Non si passa nemmeno per vie interne, se non in fuorigioco come Pessina (11′, traversa bassa), servito in verticale dall’accentrato Malinovskyi, alto a destra nel terzo 4-2-3-1 di fila di Gasperini. Scollinato il quarto d’ora, nel gioco da quinto a quinto Lykogiannis, ciabatta malamente al volo il pallone di Bellanova (altro ex come Lovato, Radunovic e il nuovo Baselli). A due lancette dalla mezz’ora, invece, la chance piu’ ghiotta per i locali, con Cragno a volare verso il sette opposto per respingere il mancino dell’ucraino appoggiato da destra da Freuler.
La deviazione davanti all’area piccola di Pessina (33′) lungo l’asse con lo stesso Malinovskyi e Pasalic, invece, e’ inefficace per il contrasto di Lovato. Il possesso resta senza sbocchi (62 per cento a 38 al 46′) anche col taglio di Maehle, sostituto a sinistra di Pezzella, sullo scavino di Freuler, perche’ lo smarcatissimo danese liscia incredibilmente. E’ invece il greco dei sardi a salvare su Pessina (3′) sempre sullo stesso assist-man. Tra 5′ e 8′ il doppio patatrac bergamasco. Prima l’unica punta ospite effettiva insacca il suggerimento alto del compagno di reparto improvvisato dopo il velo di Grassi, attendendo un minuto e mezzo di Var per la convalida, quindi Musso stende al limite l’autore dello 0-1 sfuggito a Djimsiti: rosso diretto, Gasperini inserisce Rossi per Pasalic per poi far esordire Boga insieme al rientrante Zapata, che al 19′ trova il destro a giro sul corner di Koopmeiners consentendo a Palomino la schiacciata vincente (Grassi e’ sulla traiettoria ma puo’ solo sfiorare di piede) sulla respinta di Cragno. Ma l’uruguayano e’ in agguanto davanti al secondo palo (23′) per convertire in oro il passaggio in corsa di Bellanova servito in ripartenza da Grassi. Duvan si rifa’ male ed esordisce pure Mihaila che al 28′ costringe il portiere ospite ad allontanare di piede la sua minaccia dal fondo.
“Si parla di scudetto nello spogliatoio, siamo a un punto cruciale. All’inizio sembrava irraggiungibile, ora siamo lì: difficile, ma ce la giochiamo. Tutto è nelle nostre mani. Con il lavoro e con il sacrificio siamo lì e ce la giochiamo, sapendo che sarà difficile e che finora non abbiamo fatto niente”. Lo ha detto il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo a Radio Crc. Su quando il gruppo abbia capito davvero di essere inserito nello sprint scudetto, Di Lorenzo ha detto: “Non c’è stato un momento preciso. Partita dopo partita ci siamo costruiti questo percorso. Ora serve l’ultimo passo: il gruppo è unito, crede nell’obiettivo. Quando sei primo per tanto tempo non è mai per caso”.
Di Lorenzo ha parlato della sfida di sabato a Lecce e della forza del gruppo azzurro: “Ci tengo prima di tutto – ha detto – a mandare un abbraccio alla famiglia del fisioterapista del Lecce, la notizia ci ha colpiti molto. Sarà una partita difficile: loro lottano per salvarsi, e questa tragedia ha reso l’atmosfera particolare. Ma noi vogliamo portare a casa la vittoria. La forza di questo Napoli è il gruppo. Dietro ogni grande vittoria e ogni grande squadra c’è infatti un gruppo solido. Quando ci si vuole bene davvero, si affronta tutto meglio. Le difficoltà arriveranno, come sempre, ma ciò che conta è come reagiamo. Se il gruppo è sano, superare i limiti diventa più semplice”.
Il terzino destro ha parlato anche del rapporto con Conte e con i nuovi arrivati la scorsa estate: “Da capitano – ha detto – sono il più vicino all’allenatore, passo i suoi messaggi alla squadra. Fin dal primo giorno c’è stato un legame diretto, sincero e leale. La base è la sincerità: Conte è un allenatore forte, conoscevo già le sue qualità da avversario e in questi mesi le ha confermate. Siamo felici di averlo con noi. Sulla fascia destra ci conosciamo bene, da anni. Sappiamo leggere i movimenti l’uno dell’altro, ed è una qualità che ci portiamo dietro nel tempo. Ma il merito è anche del mister, che tiene alta l’intensità e coinvolge tutti. Anche chi gioca meno dà un contributo importante: è questo spirito che porta i risultati. I nuovi arrivati a Napoli? Spesso sono io a muovermi verso di loro, per metterli a loro agio e per farli inserire, magari con un messaggio o una chiamata. Gli consiglio le stesse cose che dissero a me quando arrivai, la cosa fondamentale è vivere la città come una persona normale e non sentendosi diversi. Io esco spesso in centro, scendo e non vivo male la città”. Di Lorenzo risponde anche su chi ha lasciato la maglia azzurra a gennaio, Kvaratskhelia: “Ieri sera – ha detto – ho visto la sua partita con il Psg: è fortissimo e gli auguro il meglio, anche di vincere la Champions League”.
Castel di Sangro tifa per il Napoli campione d’Italia e si prepara per il ritiro estivo che si terrà tra fine luglio e inizio agosto. Le date devono ancora essere stabilite, ma nel capoluogo sangrino è partita la macchina organizzativa per accogliere i partenopei per il quinto anni di fila. Tra le possibili novità l’allestimento del Palasport che, spera il sindaco Angelo Caruso, che è anche presidente della Provincia dell’Aquila, “possa ospitare il trofeo perché l’Abruzzo finora ha portato bene al Napoli. Da quando gli azzurri si allenano nei nostri impianti hanno vinto uno scudetto e una Coppa Italia. Ora speriamo che arrivi il secondo scudetto”.
L’anno scorso, nei sedici giorni di ritiro, in centomila hanno raggiunto Castel di Sangro (L’Aquila) per assistere agli allenamenti e alle quattro amichevoli degli azzurri. Un numero più basso dell’anno precedente quando erano state registrate 140mila presenze proprio per l’effetto Coppa. “Lo stadio Teofilo Patini ha una portata massima di 7.500 persone – ricorda Caruso – si procederà con l’allestimento straordinario del Palasport che servirà eventualmente a esporre la Coppa e a ospitare momenti celebrativi e conferenze. L’effetto Conte sicuramente si è visto”. Parte quindi il tifo per il Napoliperché l’eventuale conquista dello scudetto riporti i grandi numeri nel centro d’Abruzzo.
L’Inter perde Lautaro Martinez per infortunio. Il capitano nerazzurro si è fermato dopo 43′ nel primo tempo della semifinale di Champions League contro il Barcellona in corso allo stadio Olimpico di Montjuic: dopo uno scatto, l’argentino si è tenuto la coscia sinistra ed è uscito dal campo quasi in campo per farsi medicare, stringendo i denti per gli ultimi minuti del primo tempo e venendo poi sostituito da Mehdi Taremi a inizio ripresa. Per Lautaro si tratta di un risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra che dovrà essere valutato nei prossimi giorni.