Il caso che ha scosso la città di Napoli e ha rivelato tracce di peste suina in cibi cinesi contraffatti è tornato sotto i riflettori, con il commissario straordinario nazionale per la peste suina africana, Vincenzo Caputo, che è stato ascoltato alla Camera dei deputati in Commissione Agricoltura. Caputo ha fornito dettagli sugli esami condotti dalla Asl sul materiale sequestrato durante un blitz avvenuto all’inizio di novembre 2022.
L’origine di questo scandalo risale a un’operazione di controllo effettuata dalla Asl a Napoli, durante la quale sono emerse gravi illegalità nei prodotti alimentari importati dalla Cina. Le verifiche, svolte in alcune rivendite di corso Novara e Gianturco nella zona Est di Napoli, hanno portato al sequestro di 20 tonnellate di alimenti provenienti da Pechino. Le etichette contraffatte, sovrapposte a quelle cinesi, nascondevano elenchi di ingredienti completamente diversi da quelli originali.
Il reparto veterinario del dipartimento di Prevenzione della Asl 1 Napoli centro ha partecipato al blitz, coinvolgendo 23 dirigenti veterinari, 6 tecnici della prevenzione e 4 tecnologi alimentari. Tuttavia, la vera sorpresa è giunta durante le analisi condotte sui presunti “salamini vegani” cinesi, quando è stato scoperto che undici campioni di questi alimenti contenevano il virus della peste suina.
La peste suina africana, sebbene non dannosa per gli esseri umani, ha avuto un impatto devastante sul settore degli allevamenti in Italia. Scoperta nel 2022, l’epidemia è diventata un caso nazionale nel 2023, portando alla nomina di Vincenzo Caputo come commissario straordinario per la gestione dell’emergenza.
Durante la sua testimonianza alla commissione agricoltura, il commissario Caputo ha evidenziato il rischio che i cibi contraffatti, una volta divenuti rifiuti, possano essere ingeriti dai cinghiali, diffondendo così la malattia tra la popolazione selvatica e, successivamente, negli allevamenti suini.
L’escalation della situazione ha innescato una crescente preoccupazione anche in Lombardia, una delle regioni maggiormente colpite dalla peste suina. L’assessore regionale all’agricoltura, Alessandro Beduschi, ha definito “gravissimo” quanto emerso, sottolineando che l’Italia non può più accettare la mancanza di reciprocità nei controlli su merci provenienti da Paesi non trasparenti.
A seguito dell’attività di controllo svolta a Napoli, si sta considerando la possibilità di estendere le verifiche a livello nazionale per individuare eventuali altri prodotti contraffatti. Nel frattempo, è stato avviato un piano di contrasto all’epidemia, che prevede controlli intensivi negli allevamenti suini e l’abbattimento di 650.000 cinghiali in tutto il territorio italiano. La sicurezza alimentare e la tutela della filiera agroalimentare sono diventate prioritari, spingendo le autorità a prendere misure drastiche per fronteggiare questa emergenza.