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Esteri

Parigi in 7 anni è diventata la capitale delle bici

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Strade riservate alle scuole, abbonamenti a prezzi ridotti per il bike sharing con la prima mezzora di uso gratuito. E poi penalizzazione del traffico automobilistico, con limitazioni di velocita’ e aumento dei costi dei parcheggi. Parigi e’ l’esempio piu’ recente di come si possa rendere ciclabile una metropoli. Dimostrando che non esistono citta’ inadatte alle bici ma Esistono citta’ dove si e’ lavorato per la mobilita’ ciclabile e citta’ che sono state abbandonate alle auto. La capitale francese non e’ certo una cittadina di provincia, dove il traffico e’ ridotto e bastano poche piste ciclabili. Parigi e’ una capitale europea, con milioni di abitanti, centinaia di migliaia di turisti, un hinterland vastissimo che gravita sul centro. Il traffico e’ intenso, a volte caotico. Eppure, Parigi oggi e’ piena di biciclette, di piste ciclabili, di isole pedonali dove la gente passeggia, socializza e (per la gioia degli esercenti) consuma. In ogni angolo della Ville Lumie’re si puo’ noleggiare una bici col bike sharing. Le strade davanti alle scuole vengono chiuse alle auto quando gli studenti escono ed entrano, e i genitori li vanno a prendere a piedi o pedalando. Sono le cosiddette “Strade Scolastiche” Fino a pochi anni fa, le cose non stavano cosi’. A Parigi ben pochi andavano in bici, le auto la facevano da padrone. Proprio come in tante citta’ italiane, Roma per prima. Ma dal 2015, la sindaca Anne Hidalgo ha cominciato a prendere una serie di misure a favore della mobilita’ ciclabile. E la citta’ gradualmente e’ cambiata. Manuel Massimo, direttore di Bikeitalia.it, il maggiore sito italiano sulla mobilita’ ciclistica, parla di “choc” nel rientrare a Roma dopo un viaggio a Parigi. “Lo sviluppo della ciclabilita’ in questi ultimi anni e’ stato davvero impressionante”, scrive. E poi fa l’elenco dei provvedimenti adottati in sette anni dall’amministrazione Hidalgo. In primo luogo, ha disincentivato l’uso dell’auto. Il Comune ha stabilito di “ampliare le pedonalizzazioni; istituire i 30 chilometri all’ora in citta’; disincentivare gli spostamenti sui mezzi privati motorizzati, aumentando le tariffe di parcheggio (ora pagano anche le moto e gli scooter)”. Poi, continua Massimo, ha preso misure per promuovere la mobilita’ ciclistica: “Espandere il bike sharing metropolitano in modo capillare sul territorio e aprire al noleggio di ebike ed e-cargobike a costi accessibili. Sono gratis le corse fino a 30 minuti e l’abbonamento mensile al servizio e’ di 3,10 euro”. Parigi ha fatto ovunque le Strade Scolastiche. Quindi ha favorito “gli spostamenti a piedi e in bicicletta con iniziative di formazione/informazione”. Sono state realizzate in citta’ “centinaia di chilometri di ciclabili, spesso destinando intere corsie alle bici”, sfruttando “la pandemia per velocizzare la realizzazione”. Rue de Rivoli era un’autostrada urbana: oggi e’ diventata una grande arteria di scorrimento ciclabile nel cuore della citta’. Si e’ provveduto a “mettere in sicurezza gli incroci con attraversamenti ciclabili e case avanzate (spazio riservato alle bici ai semafori n.d.r.)”, quindi ad “aprire le corsie preferenziali alle bici e ai monopattini”. Infine, sono state create “strade verdi con ampie aiuole, che combattono le isole di calore e drenano l’acqua piovana, evitando gli allagamenti”. “Perche’ quello che ho visto a Parigi a Roma appare difficile, se non impossibile da realizzare sul fronte della ciclabilita’? – conclude il direttore di Bikeitalia.it -. Perche’ la Ville Lumie’re, contrariamente alla Citta’ Eterna, ha messo in campo, negli anni, una serie di iniziative che hanno creato un sostrato favorevolissimo per portare piu’ persone in bicicletta”.

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Esteri

Naufraga barca di migranti alle Canarie, decine i dispersi

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Naufraga un’imbarcazione con migranti a bordo al largo de El Hierro, una delle isole Canarie, lasciando decine di dispersi in mare. Stando a quanto si apprende da diverse fonti, 9 persone sono state soccorse con un elicottero e portate sull’isola per fornite loro assistenza sanitaria e alcuni di essi, scrive l’agenzia Efe, hanno raccontato ai soccorritori che la barca si è ribaltata due giorni fa, e che in quel momento a bordo c’erano circa “60 persone”. In seguito, alcune di loro sarebbero riuscite a rigirarla e tornarvici sopra.

L’incidente, avvenuto a circa 60 miglia nautiche a sud de La Restinga (El Hierro), è stato notificato dall’equipaggio di una nave mercantile di passaggio, chiamata Beskidy. Secondo questa segnalazione, la barca dei migranti era in situazione di “semi-affondamento”. Il servizio di salvataggio marittimo spagnolo, che per ora non conferma cifre di morti e dispersi in questo naufragio, ha mobilitato per i soccorsi, oltre all’elicottero, anche un’imbarcazione di emergenza.

(la foto in evidenza è di archivio e non ha a che vedere con la vicenda narrata)

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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