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Parabola Calzona, da vice Sarri a ct Slovacchia

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Prima vice, poi ct italiano all’estero, ora al centro della nostalgia Napoli. E’ la parabola di Francesco Calzona, da tecnico ombra alla ribalta del calcio europeo in poco tempo: a poche ore dalla sfida Champions col Barcellona, torna infatti il suo nome per la panchina dei campioni d’Italia. Calzona e’ stato a lungo allenatore in seconda dei partenopei, ma ora e’ anche simbolo della scuola italiana che ha fatto fortuna all’estero, in questo caso alla guida della nazionale di Slovacchia portata alla fase finale dell’Europeo.

Prima di diventare ct a Bratislava, chiamato da Marek Hamsik, il tecnico calabrese classe ’68 è stato vice-allenatore di Maurizio Sarri, Eusebio Di Francesco e, dulcis in fundo, Luciano Spalletti. Partito dalla sua Vibo Valentia, Calzona si è tolto discrete soddisfazioni anche da calciatore, arrivando fino alla Serie B con la maglia dell’Arezzo. La sua specialità, dice chi ci ha lavorato insieme, e’ la costruzione della fase difensiva: la crescita e l’esplosione di Koulibaly a Napoli coincidono con il suo lavoro da vice. Calzona ha cominciato ad allenare nel 2004 alla Castiglionese, proseguendo nelle serie minori tra Umbria e Toscana.

I primi tempi non sono da stipendi faraonici, e lui fa anche il rappresentante per la vendita di caffè, come ha raccontato in alcune interviste. E’ in qualche modo la coincidenza fortunata, perche’ è in quel frangente che conosce Maurizio Sarri, al tempo promotore finanziario di una banca. Nel 2007, la svolta: Sarri lo chiama per affiancarlo nell’esperienza in B ad Avellino, che si interromperà per divergenze con la proprietà dell’epoca. Resta però il legame forte con l’attuale tecnico della Lazio,che prosegue anche ad Empoli e si consoliderà proprio a Napoli, alla corte di De Laurentiis. Calzona segue per un breve periodo Di Francesco al Cagliari, per poi entrare a far parte dello staff tecnico di Luciano Spalletti, nel suo primo anno al Napoli.

Ma il 2022 e’ l’anno dell’occasione personale: la federcalcio slovacca sceglie Francesco Calzona come nuovo ct della nazionale maggiore, il cui leader per anni e’ stato Marek Hamsik. Ed è proprio l’ex capitano del Napoli ad alzare il telefono per convincere il 55enne calabrese ad allenare in Slovacchia, come raccontato dallo stesso Calzona: un’occasione che capita una volta nella vita, e che lui prende al volo con risultati ottimi. La Slovacchia si qualifica a Euro 2024 come seconda di un girone dominato dal Portogallo, battendo la Bosnia e l’Islanda rivelazione degli ultimi anni. Il tutto con il suo 4-3-3 in stile Spalletti, piu’ verticale della fitta trama alla Sarri. Ma la ‘scuola’ è quella, targata Napoli.

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A Bocca della Selva l’urlo di Paret, Pogacar resta rosa

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Sembra quasi non credere a quello che gli sta succedendo, Valentin Paret-Peintre, mentre taglia da solo il traguardo ai 1400 metri di Bocca della Selva. Tra le montagne del Sannio note per il ritrovamento di Ciro, il fossile di cucciolo di dinosauro di 113 milioni di anni fa, il 23enne francese coglie il suo primo successo da professionista staccando il connazionale Bardet di 30 secondi e lo sloveno Tratnik, terzo a un minuto dopo aver coltivato sogni di gloria, in fuga solitaria per quasi 30 chilometri prima di essere ripreso da Paret a meno di tre dall’arrivo.

A oltre tre minuti il gruppo della maglia rosa, con lo sloveno Tadej Pogacar che resta padrone della corsa. Immutata la classifica generale, almeno nelle prime posizioni. Tiberi, sesto, è il primo degli italiani. La prima vittoria importante del più giovane dei fratelli Paret Peintre ha il volto dell’incredulità: Valentin scuote la testa, fa no con le dita, poi si batte i pugni sul capo fino a sfogare la gioia con un urlo liberatorio. L’anno scorso era toccato al fratello maggiore Aurelien vincere una tappa al Giro. “Vorrà dire che verremo tutti gli anni al Giro -scherza a fine gara il francese -. E pensare che alla partenza non mi sentivo bene. E invece con la salita le gambe hanno cominciato a girare. Non avevo mai vinto in una grande corsa, è una gioia immensa”. Lucida fino alla fine la condotta di gara della maglia rosa: “Abbiamo lasciato andare la fuga – dirà lo sloveno – e tenuto il nostro passo. Giusto essere pazienti, il Giro è lungo ventuno giorni. La gara di oggi è di buon auspicio per le prossime montagne”.

Dopo l’arrivo sul lungomare di Napoli e la giornata di pausa, doveva essere una tappa frastagliata, la Pompei-Cusano Mutri, 142 km in buona parte pianeggianti ma con l’arrivo ai 1400 metri della Bocca della Selva dopo una salita lunga 18 km. E così è stato. Il gruppo alla partenza saluta Olav Kooij, vincitore della tappa di Napoli domenica, che abbandona per febbre. L’andazzo della corsa è fedele alle aspettative sin dalle prime battute. A provare per primi la fuga sono Hermans e Clark raggiunti presto da De Marchi: i tre accumulano oltre un minuto di vantaggio sul gruppo. A circa 80 km dall’arrivo restano De Marchi e Clarke con 1’20” di vantaggio.

Le distanze si annullano quando comincia la salita che porta a Camposauro. In venticinque, staccatisi dal gruppone, raggiungono i due per formare una nuova fuga a ventisette: mancano 45 km al traguardo. Del gruppo al comando i corridori dalla classifica migliore sono Zana 13/mo a 7’12″e Bardet 14/mo a 7’51”. Con loro c’è anche Paret, che vincerà la tappa, e che in classifica sconta 26 minuti dalla maglia rosa. Troppi perché Pogacar debba preoccuparsi. Il vantaggio sul gruppo arriva a toccare i 5 minuti a circa 40 km dall’arrivo. Dal gruppo di testa si stacca lo sloveno Tratnik: su di lui si lanciano i francesi Paret e Bardet e gli italiani Frigo e Bagioli. Tratnik accumula fino a un minuto di vantaggio sulla salita che conduce a Bocca della Selva, ma il vantaggio si riduce man mano che si avvicina al traguardo.

A meno di tre chilometri dall’arrivo l’epilogo, con Paret che rientra sullo sloveno e lo stacca per chiudere, confuso e felice, braccia alzate al cielo. Domani l’undicesima tappa: da Foiano di Val Fortore a Francavilla al Mare, sorride ai velocisti. Il Giro, intanto, perde la Cima Coppi sullo Stelvio. Le recenti nevicate, e l’aumento delle temperature, hanno fatto crescere il rischio di slavine. Motivo per cui l’organizzazione ha deciso di modificare il percorso della 16/a tappa, Livigno-Santa Cristina Val Gardena. La Cima Coppi viene spostata sul Giogo di Santa Maria a quota 2489 metri.

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Internazionali: Zverev batte Borges, va ai quarti contro Fritz

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Il tedesco Alexander Zverev e il cileno Nicolas Jarry si sono qualificati ai quarti di finale degli Internazionali di Roma. Il n.5 al mondo si è imposto in due set (6-2, 7-5) sul portoghese Nuno Borges e al prossimo turno se la vedrà con lo statunitense Taylor Fritz. Il sudamericano ha battuto per 7-5, 6-3 il francese Alexandre Muller e affronterà il greco Stefanos Tsitsipas o l’australiano Alex De Minaur.

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Cessione Monza, sfuma la trattativa Fininvest-Orienta

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Nessun passaggio di quote tra Ac Monza e Orienta Capital Partner, il fondo che fa capo ad Augusto Balestra e che nelle scorse settimane era indicato come prossimo socio di maggioranza del club. Un’operazione che, nelle stesse previsioni di Orienta delle scorse settimane, avrebbe dovuto concludersi nel mese di maggio, comunque prima della fine del campionato in corso. Nelle scorse ore la fase di interlocuzione si è interrotta, seppur senza alcuno strappo, dopo che il discorso si era arenato su posizioni differenti in termini di ripartizione della partecipazione ma anche di visione per il club. Per il Monza, di fatto, poco cambia: nel senso che alla finestra era, in attesa di nuovi partner pronti ad entrare nel capitale del club, e alla finestra resta. Il club brianzolo, dopo la matematica certezza della salvezza nel suo secondo anno consecutivo di Serie A, vivrà nella prossima stagione il terzo campionato nella massima serie.

Dopo il rinnovo nei giorni scorsi del consiglio di amministrazione, con scadenza all’approvazione del bilancio 2024, la società biancorossa prosegue così nel solco di Fininvest e di Adriano Galliani, vicepresidente vicario e amministratore delegato del club. Chiamato, innanzitutto, a decidere la guida tecnica per la prossima stagione: sul piatto anche la possibilità di proseguire con l’attuale allenatore, Raffaele Palladino, in scadenza di contratto a giugno. Nei mesi scorsi erano stati accostati al club della famiglia Berlusconi anche grandi attori internazionali: i nomi emersi erano stati quelli di Red Bull (già proprietario di club come il Lipsia e il Salisburgo, ma anche associabile alla Formula 1 che ha in Monza un circuito di riferimento), poi dell’armatore greco Evangelos Marinakis, azionista di maggioranza dell’Olympiakos e del Nottingham Forest, e dei fondi arabi.

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