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Cronache

Papa: Conte sa di che parla. Incontro con Salvini? Non l’ha chiesto

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La politica italiana e’ complicata, “lo confesso, non la capisco, devo studiare”. Papa Francesco ‘dribbla’ simpaticamente cosi’ alla domanda sull’utilizzo dei simboli religiosi nell’ultima campagna elettorale, quella per le Europee, e dice che sarebbe “imprudente, da parte mia, senza informazioni” esprimere commenti. Ma aggiunge: “Io prego per tutti, perche’ l’Italia vada avanti, gli italiani si uniscano e siano leali”. E a chi gli chiede se davvero abbia mai rifiutato di incontrare il vicepremier italiano Matteo Salvini,come trapelato da qualche indiscrezione, il Papa chiarisce: “non ha chiesto un’udienza”, ne’ lui ne’ altri vicepremier o ministri. Elogia invece il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: ha chiesto un’udienza “ed e’ stata data come indica il protocollo”. Quella con Conte “e’ stata una bella udienza, un’ora e piu’. E’ un uomo intelligente, un professore, sa di cosa parla”. Poi ha ricordato anche di avere visto piu’ volte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dall’Italia allo sguardo politico sull’Europa: “Pregate per l’Europa se siete credenti – ha detto ai giornalisti nella conferenza stampa sul volo di ritorno dalla Romania – e ai non credenti dico: auguratevi buona volonta’ e il desiderio che l’Europa torni ad essere il sogno dei padri fondatori”. Ma la politica in generale non fa il bene della gente “quando semina odio e paure”, aggiunge il Papa sottolineando anche che “la malattia della politica e’ la corruzione”, un problema “universale”. “Non fatemi dire domani che la politica italiana e’ corrotta, no”, il rischio riguarda tutti e “non fatemi dire cose che non dico”, ha ribadito. Il Papa, nel volo pur breve, risponde a tutto campo.

Torna sulla questione dei migranti, avendo appena lasciato la Romania che vive sulla pelle questo problema da anni. E sottolinea che lasciano il loro Paese “non per turismo ma per necessita’”. Ed e’ qui che pronuncia, per la prima volta in questo viaggio in un Paese dell’ex ‘cortina di ferro’, anche la parola “comunismo” per dire quello che e’ successo all’economia della Romania dopo la caduta del regime. E serve “un appello per la solidarieta’ mondiale”, aggiunge. Sempre tornado al viaggio in Romania parla dei rapporti tra cattolici e ortodossi, definendo piu’ i ‘suoi’, i cattolici appunto, “a volte chiusi, intransigenti” ma bisogna “camminare insieme”, ha ribadito riprendendo il tema del viaggio apostolico nel Paese dell’Europa dell’Est. Nella giornata delle Comunicazioni sociali fa gli auguri ai giornalisti chiedendo loro di “essere testimoni della comunicazione. Un po’ meno di contatti e un po’ piu’ di comunicazione”, e’ stato il suo suggerimento. Infine e’ tornato a parlare con grande affetto di Benedetto XVI. “Ogni volta che vado a trovarlo lo sento cosi'”, come un nonno, “gli prendo la mano e lo faccio parlare. Lui parla poco e adagio ma parla sempre. Il problema di Benedetto sono le ginocchia, non la testa. E’ lucidissimo”. “Con lui mi sento forte, sento il succo delle radici e che la tradizione della Chiesa non e’ una cosa da museo ma un succo per crescere”, ha aggiunto Bergoglio spazzando via con queste parole tutte le polemiche sul documento del Papa emerito sulla pedofilia che, secondo alcuni osservatori, non era totalmente in linea con le scelte di Francesco.?

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Frontale ad Albanella, cinque feriti tra cui due bambini: coinvolte un’Audi Q3 e una Punto

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Paura nel pomeriggio di oggi nella zona di Matinella – Albanella, nel salernitano, dove si è verificato un grave incidente stradale nei pressi del caseificio La Perla a Pontebarizzo. Due auto, una Audi Q3 e una Fiat Punto, si sono scontrate frontalmente causando cinque feriti, tra cui due bambini.

A bordo dell’Audi si trovavano quattro persone, compresi i piccoli, mentre la Fiat Punto era occupata da un solo conducente. Tutti i coinvolti, in condizioni al momento non precisate, sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del Fuoco del distaccamento di Agropoli, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area dell’incidente e a supportare le operazioni di soccorso. Ancora in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica del violento impatto.

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Cronache

Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Chieti, tragedia durante un’escursione: trovati morti due Vigili del Fuoco nella forra del fiume Avello

Nico Civitella ed Emanuele Capone avevano 42 anni. Salvi altri due colleghi. Cordoglio delle istituzioni.

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Sono stati individuati e recuperati i corpi senza vita di Nico Civitella ed Emanuele Capone, i due Vigili del Fuoco di Chieti dispersi da ieri sera durante un’escursione in località Balzolo, nel territorio di Pennapiedimonte, provincia di Chieti. I due erano scivolati in una forra del fiume Avello mentre erano fuori servizio insieme ad altri due colleghi, tratti in salvo nella serata di ieri: Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48.

Le operazioni di recupero

Il recupero dei corpi è stato lungo e complesso, affidato ai soccorritori del Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e ai Vigili del Fuoco, con il coordinamento della Prefettura di Chieti. Sul luogo della tragedia anche i familiari delle vittime, alcuni dei quali hanno accusato malori per lo choc e sono stati assistiti dal personale del 118.

I corpi, rinvenuti in una zona impervia, sono stati trasferiti in un’area accessibile per permettere l’intervento dell’elisoccorso, che li ha trasportati all’obitorio dell’Ospedale di Chieti. È stata disposta l’autopsia per chiarire le cause esatte della morte, mentre ulteriori accertamenti saranno effettuati sui luoghi dell’incidente a cura dei Carabinieri del Comando Provinciale di Chieti e del Reparto Forestale del Parco Nazionale della Maiella.

Il cordoglio delle istituzioni

«Esprimo la mia più grande vicinanza alle famiglie dei due giovani, ai colleghi e a tutto il Corpo Nazionale», ha dichiarato il prefetto Attilio Visconti, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco. «Anche fuori servizio, i Vigili si tengono in allenamento per migliorarsi e garantire soccorso agli altri».

Dolore e partecipazione anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Oggi piangiamo la tragica scomparsa di due Vigili del Fuoco. Ai loro familiari e colleghi va la mia più sincera vicinanza e gratitudine». Sul posto anche il sindaco di Pennapiedimonte Rosalina Di Giorgio, le unità psicologiche del Corpo, volontari della Protezione Civile e operatori da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio.

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